46- Cena in famiglia

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Mi accorsi di aver ottenuto il meglio dalla vita
quando mi resi conto di non pensare più a ciò che invece avevo perso.


«Ciao stellina, come stai?» Mi chiese nonna Sally quando varcò la soglia di casa accompagnata dal nonno e da Britney.
«Sto benissimo nonna, tu invece come stai?»
«Come vuoi che stia... passa tutto il giorno a parlare con la signora Cassie dei traguardi tuoi e di Britney, passando a sformare biscotti fino ad arrivare a parlare con quella pettegola delle calamite che ha sul frigorifero» disse nonno Josh con gli occhi al cielo e facendomi sorridere.

«Ma nonna, il dottore non ti aveva detto di andarci piano nel mangiare zuccheri?» Chiesi io guardandola arrabbiata.
«Oh, bambina mia, ho vissuto una guerra, secondo te davvero possono farmi male un po' di zuccheri in più?» Chiese lei mentre abbracciava forte Ryan. «Tu ti stai prendendo cura di lei vero? Altrimenti ti preparo dei biscotti al cioccolato fondente, e sappiamo entrambi che non li potresti rifiutare!»
«Mi sta trattando bene nonna, stai tranquilla» dissi io salvando Ryan dal suo terzo grado al quale, però, era già abituato.
«Me lo auguro, non ci metto nulla a dire l'indirizzo di casa vostra a Cassie» disse lei guardandoci fiera.

«Non osare minacciarci in questo modo!» Dissi io puntandole un dito contro divertita.
«Io non ho fatto niente...» disse facendoci un occhiolino. «Allora, quando arriveranno i tuoi genitori Ryan?»
«In teoria dovrebbero stare qui fra poco, non credo che ci vorrà poi...» disse venendo interrotto dal campanello. «...molto.»

«Voi iniziate pure a mettervi a tavola, vado ad aprirgli!» Dissi correndo verso la porta.
«Rose non devi correre, quante volte devo dirtelo?» Disse Britney facendomi sgranare gli occhi.

Davanti a me, felici, vi erano i genitori di Ryan, ma io ero intenta a fulminare mia sorella con lo sguardo.
«Perché non dovrebbe correre?» Chiese nonno Josh.
«Perché, perché...» iniziò a dire Britney, ma se c'era qualcosa che non le riusciva con me davanti era mentire.
«Perché sa quanto io possa essere sbadata e inciampare ovunque, come se voi non lo sapeste!» Dissi io guardandoli con occhi ancora sgranati ma tentando di risultare convincente, ma se nonno e Ryan sembrarono crederci a spada tratta, iniziando ad andare verso la tavola parlando di calcio... nonna si limitava a guardarmi con sguardo indagatore.

Cercando di sviare il suo sguardo mi voltai verso Margaret ed Harry, accogliendoli in casa felice di averli lì.
«Grazie per averci salutato, Ryan» disse Margaret guardandolo contrariata. «Sei veramente un figlio ingrato, è tutta colpa di tuo padre!»
«Ma cosa c'entro io ora?!» Chiese lui con sguardo scioccato e facendomi sorridere.

«I lati brutti del carattere di nostro figlio sono tutti tuoi... oh Sally, Josh, che bello rivedervi!» Disse Margaret andando ad abbracciare i miei nonni.

Nonna Sally non esitò a prenderla sottobraccio per poter parlare con lei, così mi limitai a tirare un sospiro di sollievo per essere riuscita a far sviare il discorso. E se era successo già dopo pochi minuti, ero certa che quella serata sarebbe stata molto lunga.

«Oh, Ryan, non vedo l'ora di vedere la prima partita della stagione! Sono certo che la vinceremo» disse non Josh dopo aver finito di mangiare. Se i momenti antecedenti alla cena avevano comportato dei rischi per la mia sorpresa, l'intera cena era andata in modo impeccabile. Margaret ed Harry assieme ai nonni erano la perfetta combinazione in grado di regalare momenti di piena spensieratezza a chiunque.

Da una parte c'erano Margaret e la nonna, che conversavano e spettegolavano su chiunque, mentre dall'altra parte vi erano Harry e il nonno si limitavano a parlare tra di loro coinvolgendo Ryan e provando a convincerlo del fatto che, secondo loro, il Barcellona quell'anno avrebbe ricoperto il primo posto nella classifica del campionato.

«Non credo lo farete, non ho questo presentimento» disse semplicemente Ryan con un'alzata di spalle.
«Figlio ingrato, non dire così!» Disse Harry puntandogli il dito contro.
«Sono solo realista papà, vivere nell'illusione fa male, ricordatelo» disse lui facendogli un'occhiolino.

«Rose, direi che è il momento» mi sussurrò Britney accostandosi a me, così mi voltai di scatto verso di lei guardandola impaurita. «Vedrai che andrà tutto bene.»

Presi un respiro profondo, e alzandomi in piedi mi avviai verso il mobile presente nel salotto.
«Rose, tesoro, cosa cerchi?» Chiese nonna Sally attirando su di me l'attenzione di tutti. Evitai di rispondere visto che, subito dopo, riuscii a prendere la scatola che stavo cercando. Chiusi il mobile non appena l'afferrai, e andando verso il tavolo.

«Ci tenevo moltissimo al fatto che, oggi, tutti foste qui...» iniziai a dire andando poi verso Ryan con le mani che mi tremavano. «Pochi giorni fa è successa una cosa, e non vedevo l'ora di darti questo piccolo regalo, che poi tanto piccolo non è.»
«Di cosa si tratta Rose? Ho per caso dimenticato qualche data importante?» Chiese Ryan alzandosi impanicato e facendomi scoppiare a ridere.

«No, nulla del genere, non appena ho visto ciò che vedrai in questa scatola ho pensato a te, ma volevo che tutte le persone a noi più care fossero presenti quando l'avresti visto» dissi porgendogli la scatola con le mani che continuavano a tremare incessantemente per via dell'emozione. Ryan mi guardò qualche istante, per poi sciogliere il fiocco che teneva la scatola sigillata sollevando, finalmente, il coperchio bianco che la chiudeva. Poggiò la scatola sul tavolo togliendo quel po' di carta velina che vi avevo messo all'interno, ma quando vide ciò di cui si trattava sbiancò.

Lo vidi sgranare gli occhi portandosi una mano sul viso, per poi prendere la fotografia che vi avevo messo dentro con le mani che, proprio come le mie, iniziarono a tremare senza tregua.

«Allora, di cosa si tratta? Perché tutto questo silenzio?» Chiese nonno Josh curioso, ma io non mi smossi minimamente. Il mio sguardo era incollato su Ryan che, ora, stava sollevando il viso verso di me.
«È reale?» Mi chiese con voce incrinata, ed io mi limitai ad annuire vista l'emozione che mi aveva mandato in tilt il cervello. «Non ci credo...»

«Ma insomma ragazzi, di cosa si tratta?» Chiese Margaret impaziente alzandosi per vedere il contenuto della scatola, ma non appena vide il test di gravidanza positivo non fece in tempo a guardarmi perché, Ryan, mi prese in braccio facendomi volteggiare felice.

«Non ci posso credere, è davvero reale? Non è uno scherzo vero??» Chiese non appena mi mise giù accarezzandomi il viso con un enorme sorriso dipinto in volto.
«È tutto vero Ryan, è tutto reale...» dissi io con occhi lucidi emozionata come mai lo ero stata.
«Di cosa si tratta, ancora non ho capito nulla io!» Disse nonno Josh facendomi ridere. Ryan mi strinse forte a sé in un abbraccio che sapeva di casa, e guardando i presenti con le lacrime agli occhi disse, semplicemente: «Diventeremo genitori...»

Lui mi prese poi il viso tra le mani e, posandomi un bacio sulla fronte...«Rose è incinta!»

Nel ricordo di noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora