Si tratta di percepire il cuore, null'altro.
Io però, il tuo, ebbi la fortuna di sentirlo sin dal primo istante.Un mese dopo...
«Quanto mi sei mancata!» Dissi io felice dopo aver visto Becky entrare in casa mia. Era stata tre settimane in Argentina assieme a Jacob e alla loro famiglia, e mai prima di allora mi ero resa conto di quanto fosse diventata estremamente importante nelle mie giornate.
«Tesoro, mi sei mancata tantissimo anche tu!» Disse lei abbracciandomi forte a lei. Sorrisi nel constatare quanto fosse riuscita, con la sua sola essenza, a migliorare vari aspetti della mia vita.Rebecka era la più chiara dimostrazione di amicizia che avevo mai avuto la fortuna di conoscere. «Signora Sally!»
«Oh tesoro, per quanto ancora ti dovrò dire di darmi del tu? Sono una ragazzina io!» Disse nonna accogliendola a braccia aperte.
«Sa benissimo che mi ci vorrà più di un anno per abituarmici» le disse la mia migliore amica guardandola con rimprovero. «E sarà anche una ragazzina, ma merita davvero tanto rispetto. Ah, prima che mi dimentichi... guardi che le ho portato!»
«Oh, ma com'è bella!» Disse nonna prendendo il piccolo oggetto tra le mani. «Guarda Rose, una calamita direttamente dall'Argentina!»
«Mi sembri una completa turista in questo modo» dissi sorridendo.«Non rompere tu!» Disse Becky puntandomi il dito contro. «Sally, ho visto spesso che le piacciono molto le calamite, e appena ho visto questa qui ho subito pensato a lei.»
«Sei stata veramente un tesoro, grazie mille» disse la nonna sorridendole e dirigendosi in cucina, non prima però di dirci: «Ora vado a sistemarla sul frigo, vedrai come ci starà bene!»
«Ora si metterà sicuramente a sistemarle una per una, credo che prima di un'ora e mezza non la rivedremo» dissi io affiancando la mia amica.
«Lasciala fare, è di sicuro un passatempo utile» disse Becky sorridendomi. Presi un sospiro profondo, decidendo una volta per tutte che fosse finalmente giunto il momento.«Rebecka dovrei parlarti» dissi cercando di risultare il più tranquilla possibile, ma le mie mani che giocavano con i braccialetti che portavo al polso mi fregarono.
«Cosa succede? Perché questo nervosismo? Qualcosa di brutto?» Mi chiese lei allarmandosi.
«Nulla di simile, però prima vieni, andiamo in camera mia» dissi prendendola per mano e strattonandola nelle mia stanza, per poi chiudere la porta e prendere un respiro profondo. «Ok, credo che ora io possa parlare.»«Puedo saber qué está pasando aquí?» Chiese per poi darsi un leggero schiaffo sulla fronte. «Perdonami, bastano tre settimane e torno ad abituarmi a parlare lo spagnolo... quindi, cosa succede?»
«Ok allora, ecco vedi...» dissi iniziando a fare avanti e indietro per la stanza. «Tu sei la mia migliore amica ed io ti voglio un bene dell'anima, questo lo sai no?»
«Certo che lo so, così come so che senza di me saresti spacciata» mi disse facendomi un occhiolino prima di invitarmi a sedermi sul letto accanto a lei. «Ora però dimmi cosa vuoi dirmi davvero.»
«Vuoi la verità rapida e indolore o leggermente più argomentata?» Le chiesi guardandola preoccupata.
«Rapida e indolore» disse lei sicura.
«Fra circa otto mesi diventerai zia» dissi io guardandola fissa negli occhi.Pronunciai quella frase consuma velocità che non mi apparteneva, ma l'ansia che mi stava corrodendo era troppa per poter essere controllata. Rebecka non disse nulla, si limitò a guardarmi con occhi e bocca sgranati, senza emettere nemmeno un suono.
«Becky, Becky è tutto ok?» Le chiesi passandole una mano davanti al volto.
«Rose...» disse lei guardandomi fissa negli occhi.
«Sì?»
«Forse non ho capito...» disse lei sorridendomi. «Tu, tu sei...»
«Sono incinta» dissi con occhi ludici portandomi una mano in viso. «Ho passato la sesta settimana pochi giorni fa.»«Non ci posso credere!» Disse lei alzandosi di getto e costringendomi a fare altrettanto. «Io zia, tu... tu mamma?! Madre de Diós... non riesco a crederci! Da quanto lo sai?»
«Circa una settimana» dissi sorridendole mentre mi stringeva ancora una volta a sé. «Ho aspettato a dirtelo per poterlo fare di persona... non era certo qualcosa da dire al telefono»
«Oh mio Dio Rose, stento a crederci... sei proprio sicura?» Mi chiese lei poggiandomi le mani sulle spalle.
«Ho fatto tre test diversi, e poi sono andata a fare la visita ginecologica Becky...» dissi con occhi lucidi. «Se tutto andrà bene, fra pochi mesi diventerò mamma.»
«Io diventerò zia... diventerò zia!» Disse lei saltellando sul posto felice con le lacrime in viso.
«Shh, fai piano!» Dissi io tappandole la bocca. «Mia nonna ancora non lo sa, le uniche ad esserne a conoscenza siete tu e Britney.»
«Nemmeno Ryan?» Mi chiese lei sorpresa.
«Esatto, nemmeno lui, sto aspettando questo fine settimana. Ho organizzato una cena a casa nostra sia con i miei nonni che con i suoi genitori, glielo dirò in quel momento...» dissi andando verso la mia vecchia scrivania ed estraendo una piccola foto dal cassetto. La presi tra le mani e andai verso la mia migliore amica, per poi porgergliela sentendo anche questa volta le lacrime solcarmi il viso.
«Oh, Rose...» disse lei iniziando a piangere continuando a guardare quella foto. «Quindi è reale.»
«È reale Becky, è tutto reale» dissi io guardando a mia volta quella foto. La prima ecografia.Essendo che non avevo idea di quella che era la realtà, quando andai dalla mia dottoressa fu lei a propormi di farla per vederci meglio, e quando vidi sul piccolo monitor il feto per poco non svenni. Ryan non era con me, sapeva che stavo male ma non avevo voluto dirgli nulla, convinta che quella mia idea fosse solamente un errore, ma poi collegai. Collegai l'assenza delle mestruazioni, la poca prudenza che avevamo avuto un mese e mezzo prima, i conati pomeridiani e notturni che cercavo di nascondere a tutti. Ora che abitavo con Ryan era tutto molto più semplice, e approfittavo di quei suoi momenti di assenza per andare a lavorare per fare qualsiasi cosa si rivelasse utile a comprendere se le mie idee potessero essere folli o meno. Aveva trovato un impiego momentaneo per l'estate, ed avrei voluto farlo anche io se non avessi avuto una vita intenta a crescere dentro di me.
«Ma Rose, non voglio che tu pensi che io non sia felice, però mi viene spontaneo chiederlo...» disse Becky prendendomi le mani tra le sue. «Come farai con il college?»
Sospirai, consapevole che quello che le avrei detto di lì a poco sarebbe stato strano da assimilare.
«Ne ho già parlato con la direttrice dell'Università, ed è stata molo clemente per questo, dandomi una possibilità che non credevo nemmeno pensabile» dissi sorridendole invitandola ancora una volta a sedersi sul letto. «Come sai, la borsa di studio mi è stata rinnovata, e lei mi ha proposto di frequentare le lezioni per questi primi mesi, e credo che lo farò fin quando non inizierà a crescere la pancia...» dissi portandomi istintivamente una mano lì e sorridendo. «Mi ha poi detto che, se vorrò, potrò frequentare le lezioni a distanza e presentarmi lì solo nel caso di esami o quant'altro.»
«Non parlarmi di pancione ora, sono già impaziente di vederti così!» Disse lei entusiasta coprendosi il viso con le mani.«Ci credi Becky? Sono solo all'inizio eppure già sento questa piccola creatura crescere dentro di me. È tutto così strano...» dissi io sorridendole commossa.
«Oh, che bello vederti così felice!» Disse lei stringendomi ancora una volta tra le braccia. «Non posso crederci ancora, sembra tutto così assurdo...»
«Non dirlo a me, nonostante già lo senta parte integrante della mia vita ancora stento a crederlo reale.»
«Direi che sia lecito, ma tranquilla, quando sarà ancor più evidente non ci saranno dubbi. E ora parliamo di cose serie...» disse lei guardandomi seriamente. «La prossima volta che vai a fare un'ecografia, un test di gravidanza o qualsiasi altra cosa simile senza di me, mi riterrò tanto offesa da non parlarti più!»angolo autrice
ciao tesori, come state?piccola sorpresa... che poi tanto piccola non è.
avreste mai immaginato una cosa simile? cosa ne pensate del capitolo?ammetto che è stata un'idea che mi è venuta così, di getto, ma sento che non doveva andare diversamente.
come chi mi segue su instagram (issharonn) già sa, sto lavorando al cartaceo... e posso dirvi solo una cosa che racchiuderà tutte le altre: cambiamento.
ci saranno cambiamenti di trama (alcuni aspetti, la storia rimarrà la stessa), cambiamento del titolo (come già potete vedere), insomma... ci sono delle novità, e non vedo l'ora che possiate scoprirle.come sempre, grazie per tutto l'affetto che mi dimostrate, siete tutto.
a presto,
vostra, sharon.
STAI LEGGENDO
Nel ricordo di noi due
ChickLitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...