Sotto il bagliore della luna,
ricordo ancora le canzone che mi cantavi.
Alzando lo sguardo verso il cielo,
sento ancora l'essenza delle tue note impresse nel mio cuore.«Buon Natale in ritardo!» Dissi entrando nella casa di Dylan seguita da Ryan e mia sorella. Erano passati due giorni da Natale, e avevamo deciso di vederci nuovamente a casa di Dylan approfittando della loro assenza.
«È arrivato Babbo Natale ragazzi, ho pagato una fortuna per assumerlo» disse Ryan indicando le buste con i regali che avevo fatto ai ragazzi.
«Non stressarmi Pryce, altrimenti niente regalo per te» dissi con un sorrisetto divertito.Lui si avvicinò pericolosamente a me, armato di un sorriso da far accelerare il battito del cuore a chiunque.
«Se vorrò il mio regalo, Rose, me lo prenderò, e sappiamo entrambi che non dispiacerebbe a nessuno dei due» sussurrò facendomi deglutire a vuoto.Stava alludendo a qualcosa che era chiaro a entrambi, e cazzo, aveva ragione. A me non sarebbe dispiaciuto affatto se si fosse preso quello che intendeva.
«Ve lo dico subito, io voglio aprire subito i miei regali, perciò venite tutti qui che li apriamo» disse Dylan andando verso il divano. Lo seguimmo tutti noi e iniziammo a scartare quelli che erano i nostri regali.
«Non posso crederci!» Disse Rebecka non appena aprii il suo regalo. Estrasse dalla scatola una macchinetta fotografica istantanea, e sorrisi non appena la vidi portarsi una mano sul viso completamente scioccata da quel regalo. «Non riuscivo a trovarla, come ci siete riusciti?»
«Dovresti sapere che qui tra di noi c'è il figlio di un commerciante elettronico...» disse Dylan dandole una leggera gomitata. Lei si voltò subito verso Brendon che, con un sorriso timido, si limitò ad abbassare lo sguardo portandosi una mano sulla testa.«Non posso crederci... grazie. Grazie davvero!» Disse lei guardando tutti noi. Con un cenno del capo le dissi solamente di ringraziare soprattutto il moro al suo fianco, e prendendolo per mano lo convinse ad uscire fuori in giardino per ringraziarlo. In che modo volesse farlo me lo avrebbe riferito poi...
«Non. Ci. Posso. Credere.» Disse mia sorella alzandosi di scatto con sguardo scioccato. Guardai ciò che aveva tra le mani e mi resi conto solo dopo che era una versione abbastanza vecchia di Orgoglio e Pregiudizio.
Era da sempre stato il suo libro preferito, passione che le era stata trasmessa dalla mamma. Mamma Izy... quanto mi mancava averla al mio fianco. Era un'insegnante di lettere, un'eterna amante dei grandi classici come quello, e sin da quando Bri era solo una bambina aveva fatto il possibile per immergerla nel mondo della lettura, ed ero certa che quel libro che teneva tra le mani fosse uno dei regali più belli che le si potesse fare.
Alzò lo sguardo verso Jacob che, con un flebile sorriso, le chiese indirettamente se le piacesse. Lei come risposta andò verso di lui e lo abbracciò forte, per poi dargli un bacio sulla guancia con un enorme sorriso sul volto.
Io invece avevo appena finito di scartare il regalo di Dylan, che comprendeva un cappellino con la sua faccia stampata sopra. Scoppiai a ridere nel vederlo, e mostrandoglielo gli chiesi solamente: «E questo?»
«Principessa, sai quante ragazze nella nostra scuola sognerebbero di avere qualcosa di mio? Ti ho regalato il mio cappello preferito, ma per far sì che non dimenticassi di chi fosse ci ho fatto stampare la mia faccia. Non è stupendo?»
«Non ho parole...» disse Ryan passandosi le mani sul viso sconfortato. Scoppiai a ridere e mandai un bacio volante al biondo poco distante da noi, lo stesso che lui finse di prendere al volo e chiudere nel proprio cuore.
«Poteva sempre andarti peggio Rose» disse Jacob prendendo qualcosa da una bustina. Tirò fuori un paio di occhiali da sole con la montatura bianca, dove sulle lenti...
«Non ci posso credere» dissi prima di scoppiare in una fragorosa risata che coinvolse tutti noi. Sulle lenti nere degli occhiali vi era stata stampata la faccia di Dylan, ma a darmi il colpo finale fu Jacob.
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Nel ricordo di noi due
Chick-LitAlenoire Rose Miller ha sempre e solo avuto una priorità nella sua vita: diventare un'importante figura nel mondo dell'architettura. Per farlo si sa, serve decisamente tanta dedizione e passione, capacità nel prevedere le mosse degli avversari e, so...