28-Mi prenderò cura di te

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"Permettimi di prendermi cura di te, delle tue insicurezze e delle tue più profonde paure.
In amore, vince chi si fida tanto da concedersi il lusso di essere protetto."





«C'è un problema, dobbiamo parlare.»

Questa era la frase con cui aveva esordito Britney quel pomeriggio, irrompendo nella mia stanza mentre ero intenta a studiare.
«Dimmi tutto, è qualcosa di grave?» Le chiesi girandomi con la sedia verso di lei che, invece, si era buttata a peso morto sul mio letto portandosi un cuscino sul viso.  Si alzò di scatto guardandomi con occhi sgranati, facendomi sussultare per quell'improvvisa mossa.
«Grave? Gravissimo!» Disse portandosi le mani sulla fronte.
«Puoi dirmi cosa succede o devo tirare ad indovinare?»
«Anche se ci provassi non indovineresti mai, è qualcosa di assurdo!»
«Dimmi cosa succede!»
«Credo che mi piaccia Jacob!» Disse guardandomi spaventata.

Potrebbe sembrare inopportuno, ma non riuscii a trattenermi dallo scoppiare a ridere a quella sua affermazione. «Ti sembra il caso di ridere?»

«Tu credi davvero che non lo avessi capito?» Chiesi smettendo di ridere poco per volta e andando a sedermi accanto a lei. «Era evidente Bri, sono tua sorella, riesco a comprenderti più di quanto immagini.»
«Non volevo che accadesse...» disse passandosi le mani sul viso. «Come posso evitare che questo continui?»
«Perché devi evitarlo?» Le chiesi accarezzandole i capelli.
«Ho paura Rose, non voglio che lui diventi più importante di quanto dovrebbe.»

«Jacob è buono Britney, è un bravo ragazzo, non devi avere paura di lui» dissi prendendole il viso e facendo sì che mi guardasse negli occhi.
«E se dovesse andar via quando inizierò a fidarmi di lui?» Mi chiese cercando di cogliere dal mio sguardo qualcosa che la convincesse davvero a lasciar perdere.
«Non andrà via Britney, non tutti i ragazzi sono uguali, non tutti mollano così facilmente davanti alla prima difficoltà. Lui ci tiene davvero a te, e ne sono più che certa. Il giorno dell'anniversario della morte di mamma e papà lui è rimasto con te, te lo ricordi?» Le chiesi vedendola poi annuire. «Vuole starti accanto, e non per quello che dimostri di essere, ma per quello che nascondi al mondo intero.»

«Forse però si renderà conto che ciò che tengo dentro è troppo da gestire, si stancherà di me non appena gli dimostrerò quanto io sia fragile» disse iniziando a piangere.

Mi si strinse il cuore a vederla, perché sapevo che quelle sue paure derivassero da quell'amore perduto due anni prima, ed avvertii la rabbia disintegrarmi in mille pezzi quando la sentii singhiozzare stretta tra le mie braccia.

Lei che amava tanto leggere di quelle storie d'amore così forti da farti vacillare il cuore, era la stessa che temeva l'amore più di qualsiasi altra cosa, come fosse una grave malattia dalla quale tenersi distante. Perché lei sperava tanto d'incontrare il principe azzurro, ma temeva troppo d'imbattersi nel cattivo della storia e rimanere sconfitta dal dolore che gli avrebbe inferto.

Temeva che amare la distruggesse ancora una volta, e non era pronta a soffrire ancora.

«Tu sei solo da amare, piccola Bri» dissi stringendola forte a me. «Lui non l'ha fatto, non ha saputo apprezzarti per il mondo che tieni dentro, ma ciò non significa che sia tu ad essere sbagliata, perché se lui anni fa non ne è stato in grado ora vi è qualcuno, nella tua vita, che pagherebbe oro per scoprire il tuo cuore, visitandolo stanza dopo stanza, convinto di rimanerne affascinato. Jacob non mi chiede cosa fai durante il giorno, non mi chiede se ti frequenti con qualcuno, non si preoccupa di nulla di simile. Lui viene da me, in silenzio, e mi chiede sottovoce se stai bene, e solo quando riceve tre risposte affermative di fila allora se ne convince. Lui si assicura solo che tu stia bene, è questo ciò che gli importa davvero.»

Nel ricordo di noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora