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Ero sinceramente provata quella mattina. Gli occhi erano appannati dalle lacrime mentre Chan meditava di fermare l'auto e farmi sfogare. Non era più turbato, e la cosa mi tolse un peso dal cuore. ''Hazel.. vuoi che ti riporti a casa?''

Ma scossi fermamente la testa. Poi esplosi in sibili confusi che neanche io riuscii a capire a fondo. ''..non abbastanza..'' ''..mio fratello..''. Avrei voluto fare di più per mio fratello, dargli anche la mia anima, purché capisse quanto fosse speciale. Ma tutto ciò che Caleb avrebbe dovuto fare era circondarsi di affetto, per poter lottare contro i suoi demoni interiori. Così sputai fuori le mie angosce, le mie preoccupazioni. E Chan mi ascoltò senza esitazioni.

''Caleb ha soltanto dodici anni, e crede già di non essere all'altezza di questa vita'' singhiozzai a denti stretti. ''Qualunque cosa sia, gli sta facendo dubitare della sua passione, della sua bravura, e io non posso fare niente! Vederlo spento mi ha lacerato l'anima.. Io..Io..''

Lui poggiò una mano sulla mia, che dapprima chiusa in un pugno, poi si sciolse. Era questo l'effetto che aveva su di me. Come un calmante, ma allo stesso tempo come benzina buttata sul fuoco. ''Lui ce la farà, e sai perché?'' ma non si aspettò che rispondessi. ''Perché ha una famiglia che lo ama, che lo sostiene, e che non lo abbandonerà mai.''

.•♫•♬•

Dopo quella conversazione, ero stremata. Le mie braccia dolevano, la mia testa doleva, e qualsiasi cosa l'insegnante stesse spiegando, non mi scalfiva minimamente. In uno stato catatonico, affrontai quella giornata, o meglio lasciai che mi scivolasse addosso. Non vidi Darcy, né Felix, ed ignorai bellamente la sala mensa soltanto per potermi isolare sotto l'ombra di una quercia in cortile. Sulle mie gambe era aperto un libro pieno di spartiti che avevo letto e riletto così tante volte da farmi bruciare gli occhi: la musica, unica compagna di vita, era in grado di salvarmi.

RED [bang chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora