RED [bang chan]

56

Dopo la birra di quella sera, non vidi più Felix, e smisi pure di farmi venire strane idee come cercare Chan, perché sapevo che sarebbe stato inutile soffrire ulteriormente. Dovevo andare avanti: per me, per Jisung, per il nostro futuro.

Tornai a New York con una miriade di sensi di colpa, nonostante non avessi fatto niente. Il cielo era scuro, turbato, mettendo in allerta i viaggiatori sprovvisti di ombrello. Avrei chiamato un taxi per farmi portare ai dormitori, ma all'uscita dall'aeroporto, vi era Jisung ad attendermi. Era sepolto in una felpa, visto le temperature calate, e stringeva tra le mani qualcosa. Sembrava un cofanetto, ma era difficile da capire in lontananza.

Quando mi vide agitò una mano, con un sorriso sornione, e mi venne incontro. ''Bentornata Hazel'' pronunciò, per poi abbracciarmi. Mi era mancato moltissimo, era strano per me non averlo intorno. Quasi sparii tra le sue braccia, sepolta dal suo calore. Afferrai il suo viso con entrambe le mani, e lo baciai. Non c'era più traccia di dolcezza, ma di mancanza, che bruciava nelle vene. ''Mi sei mancata'' sussurrò sulle mie labbra, ancora con gli occhi chiusi. Sorrisi, e gli scostai una ciocca di capelli dal viso per ammirarlo meglio.

''Ti amo, Jisung..-'' per la prima volta, diedi voce ai miei sentimenti per lui, e mi sorpresi di sentire il cuore rullare in gola. Quelle emozioni credevo di averle dimenticate per sempre. Lui in risposta spalancò gli occhi sorpreso, e con labbra tremanti sussurrò ''Anche io, davvero'' poi infilò una mano in tasca, e ne tirò fuori una scatolina bianca di pelle. ''Ti ho preso una cosa, mentre venivo in aeroporto..'' aprì la scatola, e ai miei occhi spiccò un anello di oro bianco.

''Cazzo'' balbettai incredula. Probabilmente mi sarei messa a piangere se solo lui non avesse proseguito. ''Tu meriti tutto l'amore che ti è stato negato, e io sono disposto ad amarti per tutto il tempo che vorrai''