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Fissavo il mio biglietto aereo con speranza, quella speranza di non rivedere Chan e che mi teneva sveglia la notte. Possibile che dopo quasi due anni io fossi ancora terrorizzata all'idea di rivederlo? O forse mi faceva paura ciò che avrei potuto provare se l'avessi visto?

Mi feci spazio tra le altre persone per recuperare la mia valigia e finalmente uscii nell'atrio principale, dove la mia famiglia teneva ben alto un cartello col mio nome. Il cuore prese a battermi forte. Caleb, adesso tredicenne, mi sorrideva solare. Dio, avevo sognato a lungo di vederlo stare bene, e finalmente i suoi occhi avevano riacquistato bagliore.

Ci avvolgemmo tutti insieme in un abbraccio di gruppo e la mamma si lasciò scappare anche una lacrima. ''Hazel, piccola mia, sei cresciuta tantissimo!'' esclamò quest'ultima, adesso accarezzandomi il capo e non curandosi delle sue guance bagnate. Io però mi vedevo sempre allo stesso modo. ''Il braccio?'' domandò Caleb, nonostante fosse passato molto tempo dall'incidente. ''Sta bene piccoletto, ho sostenuto l'esame e sono uscita col massimo dei voti''

Durante la mia permanenza a Sydney, inaugurammo il mio secondo anno alla Juilliard festeggiando come ai vecchi tempi, sulla spiaggia e arrostendo i marshmallow. I nonni erano in gran forma nonostante l'età, mentre trascinavano due borse frigo piene di cibo.

Mio padre mi offrì una birra e mi spronò a fare un discorso. Sapevano di quanto avevo sofferto per il distacco, non solo da loro, ma anche da Chan, ed erano rimasti molto delusi dallo scoprire che quest'ultimo mi aveva lasciato per la lontananza.

Aprii la birra, ne presi un sorso, ed improvvisai. ''E' stato un anno caotico, strano, sofferto, ma anche soddisfacente. Tornassi indietro..'' ma mi fermai. Avrei davvero rifatto tutto da capo? Anche soffrire, sapendo dove mi avrebbe portato?

''Insomma, rifarei tutto di nuovo perché grazie a ciò io sono diventata quella che sono oggi''

RED [bang chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora