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Mi concedevo raramente di pensare a Chan, ma quando lo facevo, mi capitava di ricordare quanto fosse visionario sul nostro futuro. Come poteva la lontananza aver cancellato quell'amore tanto forte che diceva di provare per me?

Mi strofinai gli occhi con forza, per evitare di cominciare a piangere: nell'ultimo periodo Jisung mi aveva aiutato tantissimo e non volevo che i suoi sforzi nel rendermi felice andassero in fumo.

''Eccomi!'' esclamò quest'ultimo, dopo essere uscito dalla caffetteria con due ciambelle glassate e appena sfornate. Il suo sorriso riempiva le mie giornate, ormai non più monotone. ''Al pistacchio per te, al cioccolato per me'' ridacchiò, sedendosi accanto a me sulla panchina. L'ombra della quercia ci riparava dai raggi solari che bruciavano a contatto con la pelle. Marzo era arrivato come un lampo, e le vacanze primaverili si avvicinavano. Non avevo granché voglia di tornare a casa, ma forse rivedere la mia famiglia mi avrebbe fatto bene. Darcy, d'altronde, l'avevo persa di vista quando aveva lasciato la scuola per cominciare a lavorare.

''Stasera andiamo al cinema, ti va?'' propose Jisung, dopo aver inghiottito la sua ciambella in due morsi. ''Ma come diavolo fai? Io sono solo al primo morso'' replicai divertita. Lui scosse le spalle, e avvicinò il pollice alle mie labbra come fosse un gesto quotidiano tra di noi. ''Hai.. un pò di glassa..'' balbettò. E le mie gote andarono a fuoco. Jisung era un amico fantastico, perché arrossivo se mi sfiorava? E perché queste emozioni parevano nulla in confronto a ciò che provavo con Chan?

''Scusa..'' si grattò la nuca imbarazzato.

D'un tratto, però, la mia timidezza decise di andare a farsi benedire. Se Chan poteva ricominciare, allora potevo farlo anche io. ''A che ora passi a prendermi stasera?''

Fissavo il mio cellulare in attesa del messaggio di Jisung. Ero terrorizzata all'idea di voltare pagina, come se stessi facendo un torto a me stessa, o peggio, a lui.

Ma non avevo bisogno dell'approvazione di qualcuno per uscire col mio amico, e prima me lo sarei messa in testa, prima sarei riuscita ad andare avanti. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio: i miei capelli erano sciolti lungo le spalle, i miei jeans erano a posto, ed anche la mia t-shirt dei nirvana (band che tra l'altro non avevo mai ascoltato). Quella maglietta era un regalo di Caleb, ed avevo intenzione di indossarla spesso.

Il mio cellulare vibrò, ed il nome di Jisung lampeggiò sulla schermata.

Da: Scoiattolo <3

Sono fuori il tuo dormitorio, ti aspetto💜 [18:33]

Ero pronta.

RED [bang chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora