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Salii sul palco senza nemmeno conoscere il viso del ragazzo che avrebbe suonato con me, ed ebbi un fremito. Non ero mai stata agitata prima di un'esibizione, ma in quel momento ebbi il terrore che il sogno degli altri, di vedermi fallire, divenisse realtà.

Lo scroscio degli applausi mi fece rinsavire, così mi accomodai al piano. Il ragazzo - Chan - sedeva su uno sgabello e teneva una chitarra sulle ginocchia. Il direttore ci presentò pochi minuti dopo, accogliendo il pubblico con un caloroso sorriso. ''Benvenuti! Benvenuti a tutti!'' sbirciai, lentamente, il nipote del direttore ed incontrai un paio di occhi a mandorla spettacolari, di quelli che vedi solo nei sogni. Mi fece un cenno ed io, per non arrossire, voltai la testa dall'altro lato. '' Questi ragazzi vi faranno ascoltare un brano di Chopin, Notturni opera 9. Buon ascolto!''

Cominciai io: tenni gli occhi incollati ai tasti del pianoforte tutto il tempo, per non distrarmi, mentre la melodia della chitarra mi accompagnava. Un suono nuovo si affacciò alle porte del mio cuore, entrandovi lentamente, quasi con timore.

Terminò Chan, con una breve nota, che mi tenne col fiato sospeso. Poi il pubblico esplose.


''Penso che qualcuno sia svenuto!'' esultò Darcy, soffocandomi nel suo abbraccio. Corrugai la fronte, ma lei non mi vide. ''Siete stati pazzeschi, mi sembrava di essere catapultata nel 1800-'' mi rilassai e lasciai cadere le mie braccia stanche, come se avessero perso tutta la loro forza e si fossero afflosciate.

''mhmh'' tossì qualcuno. La voce era bassa, melodiosa. Mi voltai nella direzione di quel nuovo suono, e per la seconda volta, avvampai. ''Sono stato grande, non è vero?'' si indicò Chan, con sfacciataggine. Il rossore svanì immediatamente. ''Io sono Chan, comunque'' continuò. La mia migliore amica mi guardò maliziosa, e si allontanò prima di me. ''Hazel'' sputai fuori, allontanandomi da quello che presto sarebbe diventato un potenziale pericolo.

RED [bang chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora