65. INCIDENTI PT.1

806 50 785
                                    

«Dobbiamo continuare a far finta di non esistere, secondo te?» mi chiede Alaric, appoggiato al coperchio del pianoforte.

«Io propongo di preparare dei popcorn e goderci lo spettacolo».

Faccio un altro disperato tentativo di riprendere la bottiglia di gin, senza alzarmi dallo sgabello, ma la solleva di nuovo fuori dalla mia portata.

«Guardate che vi sento!» Eileen getta una coperta su Jonas, sprofondato di nuovo nel sonno. Lo fa con un gesto noncurante, come per farci credere che non le importi davvero se stava tremando infreddolito sul divano.

Si volta verso di noi con le braccia incrociate sul petto. «Se osate dirlo a qualcuno, giuro che vi strangolo tutti e due».

Alaric sfodera un sorrisetto ironico. «Ti rendi conto che la nostra morte prematura farebbe soffrire ben tre dei tuoi fratelli?»

«Oh beh, Klaus soffrirà comunque» replica Eileen, scacciandosi un boccolo ramato dalla spalla. «Quando tornerà a casa, prima lo abbraccio e poi lo prendo a sberle!» Nonostante il tono brusco, il lieve tremito nella voce tradisce tutta la sua preoccupazione.

Ho sempre pensato di non avere nulla in comune con l'unica ragazza della cucciolata, ma forse persino noi due abbiamo un punto d'incontro. Anche se in questo momento siamo entrambe in bilico tra volerlo riavere sano e salvo con noi o poterlo uccidere con le nostre mani.

Un frastuono di passi che scendono le scale prende a rimbombare tra le pareti e, dopo qualche secondo, Kal irrompe in soggiorno peggio di un tornado. «VOI NON CI CREDERETE MAI!» urla trattenendo a stento le risate. «Sapete chi c'è di sopra? La cameriera! La tipa che piace a Liam!»

Mi porto una mano alla bocca, fingendomi scioccata. «No, ma non mi dire!»

Kal fa per ribattere, ma si blocca quando si rende conto della presenza di Alaric accanto a me. Aggrotta la fronte, ruota la testa e i suoi occhi neri si posano su Jonas, facendosi ancora più confuso. «Allora, le opzioni sono due: o Ric lo ha pestato di brutto o Leen è più violenta di quanto credessi».

«Oh, ma dai! Anche tu?» obietta Alaric indignato. «Scusate, ma che razza di opinione avete di me, voi Hallander?»

Lo guardo torva. «Quella di un guastafeste che mi ha rubato il gin».

«Ehi, anch'io voglio bere!»

«No, Kal! Scordatelo!» Eileen attraversa a passi spediti il soggiorno, confisca la bottiglia ormai mezza vuota e la ripone nel frigo bar. «Fra voi e zio Matt, questa sembra la sagra degli alcolizzati».

Kal, che già si accingeva a recuperare il bicchiere lasciato sul tavolo, emette uno sbuffo. «E saliamo a quota due guastafeste. Keel, rimarremo degli eterni incompresi» bofonchia, afflosciandosi su una poltrona. «Sei venuto per Ed, comunque?»

Alaric fa una smorfia. «Non tutto quello che faccio è per Edric». Appena si accorge delle nostre facce scettiche, aggiunge: «Okay, il 70% lo è. Non di più».

Kal sbadiglia, grattandosi la pancia piatta. «Dov'è Klaus? Di sicuro non si starà annoiando quanto me in questo posto».

«Ric ha detto che non è potuto venire, ma ci saluta» mente Eileen.

Le rivolgo un cipiglio interrogativo, che ricambia scuotendo il capo. È sufficiente a farmi capire che non ha nessuna intenzione di coinvolgere un ragazzino di quindici anni nella possibile scomparsa del fratello maggiore. Tutto sommato, non posso neanche biasimarla.

«Beh, non so cosa stiate combinando, ma muoio dalla voglia di vedere la reazione del nostro Willy quando vedrà che avete portato qui la sua cameriera!» Sogghignando, Kal intreccia le mani dietro la nuca e vedo i bicipiti che gli guizzano sotto la t-shirt su cui è stampata una vertiginosa spirale di colori. «Volevo dirglielo, ma è andato subito a cambiarsi».

RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora