Un'ora e mezza prima
«Ehi, mollami! Sono in missione! Abbiamo smarrito un nanetto!» protesto, cercando di sottrarmi alla sua presa.
Mio padre –travestito da cameriere– continua a trascinarmi per il braccio lungo i margini della sala e si decide a darmi retta solo dopo che ci siamo imboscati dietro una colonna nell'angolo, al riparo da occhi indiscreti.
«Scusa, principessa, ma ho bisogno del tuo aiuto». Mi squadra dalla testa ai piedi, con un sorriso che gli increspa le labbra. «Wow, sei identica a tua madre con questo vestito».
Devo fare uno sforzo immane per nascondere quanto mi renda felice quel complimento, soprattutto da parte sua. «Sì, okay, grazie. Ora però mi spieghi che cavolo ci fai qui?»
Mi fa cenno di aspettare, prende il telefono e comincia a digitare sullo schermo. Infine lo ripone nella tasca dei pantaloni. «Bene. Non dovrebbe metterci troppo».
«Di che stai parlando?» obietto interdetta.
Mi ignora. «Tu sai dove si trova l'accesso alla torre est, giusto?»
La domanda mi coglie alla sprovvista, ma annuisco. «Io e il biondino abbiamo provato a entrarci. Il problema è che c'è un codice d'accesso e sparare a caso non si è rivelato un gran piano. Mea culpa».
«Non importa. Basta che mi ci porti».
«Vorrei ricordarti che sei ricercato per un numero non ben identificato di reati. Se ti beccano, le tue prossime vacanze saranno in un posticino con la doccia comune».
«Reati che non ho commesso» precisa, guardandosi attorno con frenesia. «E tranquilla, ho già preparato un diversivo».
Mi acciglio. «Papà, che diavolo hai combinato?»
«Io? Niente. Chiamalo karma, piuttosto».
Proprio in quel momento, vedo Klaus che sorpassa bruscamente Liam all'ingresso e marcia spedito attraverso la calca di coppie che danzano sulla pista. Sul volto ha uno sguardo così gelido da farmi paura e, seguendone la traiettoria, individuo Matt che sta chiacchierando con la sua sposa al buffet.
Un brivido d'orrore mi fa accapponare la pelle mentre capisco che cosa sta per succedere. Grido il nome di Klaus, che non sembra nemmeno accorgersene. Tento di raggiungerlo, ma mio padre mi acciuffa per il polso e mi sospinge in direzione dell'uscita più vicina. Mi ribello con tutte le mie forze, imprecando e arrivando persino a rifilargli delle gomitate agli stinchi. Invano.
«No, papà! Devo fermarlo! Io...»
Mi giro appena in tempo per scorgere Klaus che sferra un pugno in faccia a Matt, poi mio padre mi costringe ad abbandonare la sala. Sussulto quando la voce del ragazzo che amo comincia a rimbombare tra le pareti del corridoio.
Anche se da questa distanza le parole sono confuse, percepisco che non è soltanto arrabbiato. No, è furioso. Ferito. Deluso. Straziato dalla stessa verità da cui volevo proteggerlo, pur sapendo che conoscerla era un suo diritto. Così gli ho mentito, e lui lo sa benissimo.
"Mi odierà" penso tra me, smettendo di divincolarmi. All'improvviso mi sento prosciugata di ogni energia.
Mio padre si rende conto che mi sono calmata e allenta la stretta, man mano che ci allontaniamo. «Scusa, Key. Non potevo permetterti di intervenire».
«Stai zitto!» sbotto furibonda. «Era tutto calcolato, vero? Mi hai fatto promettere di non dirlo a Klaus solo perché volevi che lo scoprisse quando ti era più comodo, per indurlo a fare una scenata davanti alle telecamere. Non te ne fregava nulla di non farlo soffrire».
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Remember
Romance"Se hai smarrito la strada, segui la nostra costellazione segreta: il Lupo Bianco non ti lascerà mai sola e guiderà sempre il tuo cammino". Keeley Storm è una di quelle persone che gridano il loro dolore nel silenzio e nelle battute, che ti trattan...