La lunga settimana pt.1

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Revisionata

POV CHLOE

La lentezza con cui è passata questa settimana è impressionante. Forse sarà stato perché non vedevo l'ora che questa serata arrivasse. Il lavoro non ha aiutato affatto, volevo solo che sabato arrivasse prima possibile per togliermi la cena di mezzo.

Jack in questa settimana si è comportato in modo strano del solito devo dire più strano del solito e non so perché. Una delle ipotesi che mi è passata per la testa è che forse perché dopo tanto tempo ho accettato la sua richiesta di uscire. Oltretutto non gli ho dato tanto perso, ci sono abituata al suo comportamento cosi ... come posso dire, maldestro; anche se a volte mi stupisco del suo comportamento.

Sono davanti lo specchio della mia camera da un bel po' e mi sto già pentendo di aver accettato, ma continuo a ripetermi che dopo questo, almeno lo spero, me lo toglierò dalle scatole per un po'. Oltretutto ho bisogno di svagarmi un po' e togliermi dalla testa i brutti pensieri che ho. Ogni volta che esco di casa però, ho paura di incontrarlo. E' appiccicoso come una cozza e a volte penso se lo fa di proposito oppure cosi già di suo.

Ripenso alla settimana che è appena passata, oltre ad essere impegnativa è stata anche stressante dal mio punto di vista, Bucky non l'ho più visto dopo quello che è successo la scorsa settimana. Ho provato a chiedere anche a Sam ma anche lui non sa sue notizie da quel giorno. Di fatto abbiamo dovuto cavarcela da soli per proseguire le nostre ricerche. Abbiamo provato ad andare nell'appartamento di Zemo ma a quanto pare ci ha battutoci ha battuto sul tempo, non c'era più nulla.

*Flashback*

Giorno: Lunedi mattina

Io e Sam ci stiamo incamminando verso casa di Zemo, non so con quale coraggio, ma voglio mostrare a lui ma anche a me stessa che posso farcela. Sam è stato al mio fianco, mi ha appoggiato e con lui mi sento tranquilla.

Appena è arrivato in ufficio questa mattina e mi ha detto che non sapeva dov'era finito Bucky ho capito che avrebbe continuato il suo lavoro da solo. Il suo comportamento mi ha fatto rimanere abbastanza male ma alla fine c'era da aspettarselo. Non si può pretendere di essere aiutati da uno come lui.

Appena arrivati saliamo le scale. Controllando i vari indizi che ci riportano a riconoscere il suo appartamento io e Sam entriamo tutto insieme. Giriamo per le varie stanze ma non troviamo niente e nessuno.

<Come è possibile?> disse Sam avvicinandosi a me confuso quanto me <Tutto questo lavoro per che cosa ... per arrivare a questo> continuò, guardandosi intorno.

Siamo entrambi arrabbiati e non capiamo come sia possibile.

<Allora, ragioniamo> comincio <Chi può avergli detto che noi sapevamo che era qui e che saremo venuti oggi? Deve avere per forza qualcuno che lo aiuti altrimenti non è possibile una cosa del genere. Oltretutto come fa ad abitare in un appartamento come questo?> faccio una breve paura e comincio a guardarmi intorno <Dobbiamo almeno sperare che, guardando meglio e senza farci scappare nessun particolare, di trovare qualcosa che magari gli può essere sfuggito oppure aver lasciato qualche indizio in modo tale da non perdere tempo nel capire dove possa essere andato> riportando poi lo sguardo su Sam.

<Bene ragazza ... mettiamoci al lavoro allora>

***

Tre ore, tre maledette ore che ci troviamo qui dentro e ancora non troviamo nulla. Stiamo girando a vuoto. Continuo a guardarmi intorno e noto una cosa. Forse tutte queste ore hanno portato a qualcosa.

<Sam ho trovato qualcosa> richiamai l'attenzione di Sam.

<Cosa ha trovato?> venendomi incontro.

<Un foglio che dice dove ci sono e dove possono esserci i prossimi incontri per fare degli affari> passandoglielo.

<Interessante> prendendolo dalle mie mani e dandogli un'occhiata <Qui dice che questo sabato aprirà un nuovo ristorante, quindi calcolando che è una nuova apertura e ci sarà tanta gente sicuramente andrà li> rifletto bene a come potremmo procedere.

<Caccio Sam, io credo che ho capito quale ristorante è> gli dissi stupita.

<In che senso, spiegati meglio?!> mi disse lui dubbioso

<Ti ricordi di Jack?! quello strano che mi sta sempre attaccato>

<Si ... vagamente ma si. Ma che centra?> guardandomi confuso.

<Allora lui ieri, prima che venissi da te, mi ha invitato alla nuova apertura di un nuovo ristorante questo sabato e penso che sia proprio questo> rispondo con un sorriso tra le labbra.

<Chloe, ma è perfetto> sorridendomi <Facciamo che ci incontriamo domani nel tuo ufficio e ne parliamo meglio, in modo tale da attuare un piano per incastrare Zemo>

<Perfetto. Forse adesso è meglio che torniamo a casa cosi ci diamo una ripulita> andando a prendere la mia borsa <Se per te non è un problema il foglio lo porto in ufficio> avvicinandomi alla porta.

<Certo, è meglio che stia li>

*Fine flashback*

E non mi sarei mai aspettata che mi sarei stressata cosi tanto.

BUCKY E CHLOE BARNESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora