BUCKY E CHLOE BARNES

Riflessioni

Revisionata

POV CHLOE

Ritornai a casa e andai a sedermi sul divano

<Cosa è appena successo> dissi ad alta voce.

Come è possibile ... rivederlo dopo così tanto tempo, mi ha fatto uno strano. Io e lui che ci siamo ritrovati in una stanza dopo tantissimo tempo. Ho avuto una strana sensazione che non ho mai provato prima d'ora, oppure l'ho provata, ma un sacco di tempo fa.

Il mio cervello fa tutto da solo. Comincia a ripensare a tutti i momenti passati insieme. Era la mia roccia, il mio migliore amico. Eravamo molto uniti ...

*Flashback*

Sto piangendo. Dei ragazzi più grandi di me mi hanno appena fatto cadere la mia cesta di verdure che sono andata appena a comprare. Di solito sono sempre una che si sa difendere, difatti fino a poco fa ci stavo riuscendo. Ma non so come mi sono ritrovata a piangere.

Tocca a me fare tutto in casa, mia madre dopo la morte di nostro padre che è avvenuta due anni fa si ritrova quasi tutto il tempo sul letto a piangere. Bucky invece per tutta la settimana va a fare allenamento per entrare nell'esercito.

Ad un tratto davanti a me si para mio fratello avvicinandosi ai ragazzi

<Come vi permettete di parlare così a una ragazzina eh, ma soprattutto mia sorella> con tono molto alto e in modo aggressivo.

<Ei amico stai calmo>

Di punto in bianco comincia a prendere a pugni. Potei notare con quello che riuscivo a vedere che cominciava ad uscire del sangue.

<Ti prego Bucky basta. Non ne vale la pena> avvicinandomi a lui prima che le cose peggiorassero.

<Non vi azzardate a toccarla ancora o a darle di nuovo fastidio altrimenti farò d peggio saranno guai seri. E adesso sparite dalla mia vista> disse prima che i ragazzi scapparono a gambe levate. Si volto verso di me e mi abbracciò forte a sé <Sta' tranquilla piccola, ci sono io adesso> mi rifugio tra le sue braccia fino a quando non mi calmai.

<Dai sistemiamo questo casino e andiamo a fare la spesa insieme> guardando tutto lo spreco di cibo che c'era per terra.

*fine flashback*

... fino a quando non è dovuto partire per fare l'addestramento.

*Flashback*

Mi trovo in camera mia a leggere un libro che Bucky mi aveva regalato qualche giorno prima al mio 16esimo compleanno. Ad un tratto sento qualcuno bussare alla mia porta.

<Avanti> dissi scocciata per aver interrotto la mia amata lettura. Mi piace molto leggere, mi aiuta a staccarmi dal mondo che mi circonda. Mi protegge.

<Si può> disse Bucky entrando leggermente.

<Si> accogliendolo con un sorriso che mi andava da un orecchio all'altro che spari subito appena notai meglio il suo viso colmo di dispiacere

<Posso parlarti un momento> disse con voce flessibile avvicinandosi a me.

<Certo> poggiando il libro sul comodino e facendogli spazio sul mio letto <cosa devi dirmi?> gli chiesi mettendomi comoda e rivolgendo tutta la mia attenzione su di lui.

<Ehm, ricordi che in questo periodo mi stavo allenando per quando mi avrebbero chiamato per fare la visita per vedere se ero idoneo per entrare nell'esercito?> mi chiese ed io non posso fare che annuire <beh ... mi hanno arruolato>

In quel momento il mio cuore ha fatto crack e posso sentire anche che il mio cuore, non perché non mi avesse detto che aveva fatto richiesta per essere arruolato o altro ma perché sarebbe partito ed io avevo paura di non rivederlo mai più.

Distolsi lo sguardo da lui ad un punto fisso della mia stanza, i miei occhi si riempirono di lacrime e subito dopo mi cominciarono a scendere lungo sul viso. Bucky si sporge verso di me e me le asciuga, subito dopo mi diede un abbraccio e mi strinse a sé.

<tornerò da te e ti troverò come ho sempre fatto, promesso> a quelle parole accennai un sorriso anche perché era uno che non era uno a cui si poteva dire che le promesse, soprattutto se si trattava di me a quanto sentivo e mi veniva detto si tirasse indietro.

*fine flashback*

Sento gli occhi pizzicare. Porto subito le mie mani agli occhi per sciugarli prima che scendano le lacrime. Non voglio ripensare a tutto quello che ho passato. Ho promesso che mi sarei ripresa e sarei stata più forte di prima ma è difficile.

<Mi serve una doccia> dissi ad alta voce alzando dal divano e dirigendomi verso il bagno.

L'unico pensiero adesso è parlare con Fury e capire perché non me lo abbia detto pima.