capitolo12 minuti

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Sei ore del cazzo per arrivare in un paese sperduto, con i nervi pronti ad esplodere e una vocina nella testa che urla di correre, accelerare anche rischiando di schiantarsi contro un muro.

Alex e Black sono nella stessa situazione, incapaci di parlare a tratti anche a respirare.
Facendo cadere in macchina un assoluto silenzio che intensifica i male pensieri.

Lei nelle mani di quel bastardo da troppe ore e non sapere cosa abbia in mente dà solo voce a una valanga di cattive idee e terribili immagini.
Il tempo scorre velocemente, ogni minuto è un respiro che graffia l'anima all'idea di perderla per sempre.

"Eccoci, fermati qui."

Parla Black dopo ore di viaggio in silenzio, indicando un locale sulla sinistra.
Carter subito taglia la strada e parcheggia davanti al locale, fregandosene delle lamentele dei due in macchina che si ritrovano schiacciati contro il finestrino.

"Cazzo."

Sbuffa Alex per la botta al braccio, mentre Black è già sceso dalla macchina.
Neanche lui vuole perdere tempo, sua figlia è in grave pericolo perciò che si fotta la spalla che gli duole per la frenata improvvisa.

Si sistema con cura il colletto della camicia, cercando di mantenere una calma che in realtà non ha.
Le due guardie alla porta appena lo riconoscono abbassano il capo augurandogli la buona sera.

"Buona sera il cazzo.
Voglio Steve e lo voglio ora."

I due annuiscono subito senza fare domande ed entrano nel locale per eseguire gli ordini.
Sapeva che avrebbe trovato qui quel topo di fogna.

I due rimasti fino ad ora in macchina lo raggiungono, affiancandolo senza però fargli le numerose domande che frullano in mente.
Che cazzo ci fanno qui alle due del mattino?
Chi stanno aspettando e cosa farà questa sua conoscenza per salvare kim?

Dopo qualche minuto, le due guardie escono trascinando con sé un uomo.

"Va fan culo, non ho bevuto così tanto, lasciatemi andare."

Si dimena e si lamenta l'uomo finché i due non lo lasciano, facendolo cadere a terra.
Black annuisce, soddisfatto verso  i due che tornano al loro lavoro, per poi concentrarsi sul suo amico che velocemente si rimette in piedi.

Puzza peggio di una ciminiera, la camicia macchiata di chissà quale liquore e l'alito che sa di alcol e erba.
Carter e Alex lo guardano confuso, iniziando a pensare che Black abbia fatto loro perdere tempo.

"È sempre un piacere vederti Steve."

Gli sistema la camicia Black, salutandolo poi con una pacca sulla spalla.
Steve sbuffa allontanandosi e guardando con la coda dell'occhio i due uomini con lui che lo stanno guardo incazzati neri.
Non lo conosce nemmeno e già questi due si uniscono alla lunga lista delle persone che vogliono fargli la pelle.

"Fan culo Black, stavo per fare centro con una bella bionda taglia sesta.
E tu con i tuoi cazzi di modi mi hai rovinato tutto."

Dio santo, Carter sta per esplodere, lo sente nella vena che pulsa sul collo e nel pugno che prudono per la sete di violenza.
Cerca di contendersi ma spera vivamente che Black si sbrighi a dare una spiegazione a tutta questa insulsa sceneggiata.

"Che c'è?
Ti mancavo così tanto da non poter aspettare che concludessi?"

Continua Steve giocando con i nervi tesi dell'amico.
Lui e Black non hanno un rapporto tanto amichevole, possono dire che semplicemente si fanno favori a vicenda convivendo in modo civile tra i loro due mondi.

Dalla tasca tira fuori un pacchetto di sigarette massacrato, portandosene una tra le labbra senza mai perdere il contatto visivo con tutti e tre gli uomini.
Non è saggio dar loro le spalle.

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora