"Kim, ho bisogno di te."
Si stava allenando quando ha risposto al telefono e anche se avrebbe voluto continuare ancora per un paio di ore, la voce preoccupata di Carter ha distrutto ogni suo bisogno di sfogarsi sul ring.
Chiusa la chiamata, con un brivido spiacevole sulla schiena, recupera tutte le cose incamminandosi verso l'uscita senza neppure fare una doccia."Sarà un peccato non vederti più qui Kim.
Immagino che da ora ti allenerai nella tua palestra."La affianca Mark camminando con lei verso l'uscita, cercando di starle vicino il più possibile prima che lei cambi palestra, ancora cotto della donna che come sempre lo abbandona alla porta salutandolo con un misero gesto della mano.
Alla fine la contrattazione è stata più semplice di quanto si credeva.
Il motivo del loro rifiuto era il pensiero che la nuova palestra sarebbe stata una specie di lavaggio dei loro guadagni illegali.
Kim capendolo gli ha spiegato che questo progetto riguarda solo le ragazze e che sarà estremamente pulita, forse più della loro dato che hanno chiesto un prestito ad Alex per fare alcune ristrutturazione.Kim ha fatto parlare Kessie, facendogli capire quanto sia importante per questa città un centro per sole donne e in effetti proprio loro qualche mese fa hanno discusso con gli altri del fatto che molte donne venivano nella loro palestra per poi scappare nel vedere tanti uomini.
Detto ciò hanno accettato di far loro pubblicità e di mandare le ragazze interessate, favore ricambiato in caso si presentassero da loro uomini.Non si può nemmeno immaginare la faccia delle ragazze quando Luca e Mark le hanno detto di sì.
Forse nessuno di loro, neppure Kim, le hanno mai viste così felici.
Ma il punto principale per Kim è avere un pensiero in meno, o almeno così credeva.Con una sigaretta tra le labbra che non la calma, guida ansiosa verso casa pensando ai più brutti scenari ad attenderli.
Carter non le ha voluto dire nulla, le ha persino detto che di non preoccuparsi, ma quando lo ha sentite dire che ha bisogno di lui ha sentito accedersi dentro un istinto possessivo e protettivo.
Come una leonessa che protegge il suo leone in battaglia.Una volta arrivata dacabti casa, lascia la macchina davanti al portone con le chiavi dentro, sicura che qualcuno dei ragazzi penserà a conservarla o se così non fosse non gliene frega un cazzo.
Entrata in soggiorno per caso incrocia lo sguardo di Kessie, seduta sul divano sta segnando qualche appunto del loro progetto su un quaderno, che le fa segno segno andare in giardino.
Lei sa qualcosa, ma tace osservandola camminare a passo veloce verso il retro della casa.Ed eccolo lì Carter, seduto a un tavolino a fumare una sigaretta mentre si gira il telefono tra le dita.
Lo sguardo vuoto a fissare il fumo che gli esce tra le labbra, accorgendosi di lei solo quando si siede davanti a lui."Cosa è successo?"
Lui aspira dalla sigaretta, ancora con lo sguardo nel vuoto, gli basta passarle il telefono con quel messaggio ben vivido sullo schermo.
Kim a leggere anche solo il mittente, un fastidioso crampo al collo le fa muovere il capo infastidita.
Cassandra.Quella donna è una spina di ferro sotto la pianta del piede, difficile da togliere e fastidiosa nonostante sia minuscola e insignificante.
A lei in realtà poco frega di quella strega più silicone che coscienza, ma quando incrocia gli occhi di Carter capisce che anche se non vuole, quella donna è problema suo.
" Cosa vuoi fare?"
Mantiene il tono calmo ridandogli il telefono e accendendosi una sigaretta.
Carter da tempo ha tagliato il cordone ombelicale che lo temeva legato alla madre, iniziando a recidere dopo la loro famosa cena di famiglia, da quando ha legato con sua sorella, tagliando definitivamente quando ha salvato suo nonno dal posto di merda dove lo avevano abbandonato.
Con la morte del fratello pensava di essersi liberato dal marciume della sua famiglia.
Ma questo messaggio ha rimesso tutto in gioco.
STAI LEGGENDO
The Queen 4 (il trono di spine)
Actionl'arrivo del padre di Kim, gli ultimi tasselli del suo passato che si svelano, la guerra che bussa alla porta e il fiato velenoso di Victor sul collo. La quiete è ormai svanita, il tempo della pace viene spazzata via dalla guerra. ed ora sono tutti...