capitolo 33 perdere, perderle e perdersi

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26 anni prima

La macchina che si ferma, i proiettili che si schiantato contro la carrozzeria e i vetri che si sbriciolano.
Penelope si lancia sulla figlia proteggeendola dalla morte che risuona tra le urla e il pianto della bambina.

Black scende dalla macchina, nel tentativo di salvare le donne che ama.
L'istinto di sopravvivenza e il suo lato calcolatore cedono all'amore che rende stupidi e mortali.

Molte pistole puntate su di lui, il rumore del grilletti che vengono premuti, poi solo un bruciore al petto e l'esplosione alle sue spalle.
Il pianto delle sua piccola Caterina risuonano nella sua mente insieme alle urla della sua amata.
Con gli occhi socchiusi l'ultima cosa che vede e il viso preoccupato di Albert Miller poi il buio e la paura di aver perso, di averle perse e di perdersi.

La morte, non la immaginava tanto dolorosa e rumorosa.
Non sente su di il peso di tre metri di terra, l'oscurità è spezzata da una luce che passa tra le fessure di una tapparella.
Il suo corpo è immobile e dolorante mentre il suono di una goccia che continua a cadere a ritmo del suo cuore che viene trasmesso dalla macchinetta.

"Si è risvegliato."

Minuti per capire e rassegnarsi di essere ancora vivo, solo lui è sopravvissuto, ancora in questo mondo solo per vivere con la consapevolezza di aver perso tutto anche se stesso.
Il suo corpo non ci ha messo molto a riprendersi, appena un anno per tornare a camminare sulle sue gambe e a riprendersi dal proiettile che ha sfiorato il suo cuore.
365 in cui fisicamente è tornato come prima, ma la sua mente è morta  su quell'asfalto freddo tra le urla di sua moglie e il pianto di sua figlia, entrambe morte.

Morire è così facile infondo, il corpo umano è stupidamente fragile e mortale, accettabile una volta che il battito smette di rimbombare nel petto.
Quando  si muore, non si ha il tempo per il rimpianto e il rimorso, si torna cenere proprio come quando si nasce.
Ma sopravvivere sulla vita della morte di chi si ama  davvero è logorante, consuma giorno dopo giorno, fa rimpiangere ogni attimo non vissuto e odiare la carezza della morte che non ha voluto con un'anima destinata a soffrire per sempre.

Una volta tornato sulle sue gambe, Black non è solo sofferente ma disperato e furioso con la vita che come una puttana  gli ha fatto provare i piaceri della  felicità solo per strappargli via ogni suo avere più prezioso.
Il mondo è suo nemico, è una pistola sempre puntata  alla nuca, è il sapore amaro del sangue nella bocca.

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora