capitolo 37 lei è

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Stella ha appena il possibilitàdi sfiorare le su labbra che Carter la allontano questa volta più brusco con rabbia.

Come ha osato questa donna a sfiorarlo, a giocare con lui come se fosse un bambolotto.
La guarda con disgusto anche verso se stesso per non aver visto prima la malizia nel suo sguardo ma solo perché ormai nessuna donna riesce a farsi guardare da lui con tanto interesse.

"Tu sei solo una misera cagna e osi metterti anche solo a paragone con la mia donna.
Sei solo una illusa."

Come ha osato poter anche solo pensare di poter prendere il posto di Kim, della sua donna, lei che è solo una come tante tra la folla.
Lei che non è niente.

La lascia lì in mezzo alla pista allontanandosi velocemente da lei senza guardarla, non vale nemmeno uno sguardo.
L'aria improvvisamente è irrespirabile per la puzza di sudore, alcol scadente e chissà cos'altro.
Una volta fuori è forse peggio, l'aria è umida e calda e guardandosi intorno tutto ciò che prima lo meravigliava ora gli provoca la nausea.

Ragazzi che fanno risse, altri che vomitano l'anima solo per tornare dentro e ricominciare a bere.
Ci sono ragazze quasi collassate sugli scalini o a terra e un paio sono appoggiate contro 8l muro sporco mentre gli uomini  tra le loro cosce si  approfittano di loro senza neppure sapere il loro nome.

Schifato si passa le mani tra  I capelli chiedendosi che cazzo sia successo per finire così.
Lui non vuole tutto questo, non è di questo che ha bisogno o che lo rende libero.

Lui si sente bene a casa sua, a fare baldoria con la sua famiglia, ballando, bevendo e ridendo fino all'alba.
E dopo tornare a letto con lei e fare l'amore come se la casa potesse prendere fuoco.

Perché lei è fuoco.
Lei è capace di accedere mille emozioni dentro di lui e prenderle dentro di sé, accogliendolo nella sua tempesta.
Lei con il suo caos e le sue guerre da combattere che sono di entrambi.

Lo ha capito nell'istante in cui il suo corpo si è rifiutato di accettare Stella, disgustato dal suo tocco, annullando l'effetto dell'alcol in un attimo.
Non potrebbe mai toccare un'altra, la sua stessa anima si rifiuta di volere una donna come vuole lei.

Infila la mano nella tasca alla ricerca del telefono ma la prima cosa che sfiorano le sue dita sono un paio di chiavi.
Le tira fuori sfiorandole, sono le chiavi della macchina perciò lei deve essere tornata a casa a piedi, non avrebbe mai chiamato nessuno per venirla a prendere

Ancora confuso torna con la mano nella tasca sfilando il telefono, volendo solo sentire la sua  voce, dirle che va bene che  lei sia così, che lui ama ogni sua sfumatura e che sarà sempre pronto a combattere al suo fianco.
Ma il telefono è spento.

"Oggi voglio spegnere il telefono, qualsiasi cosa di cui possono avere bisogno può aspettare domani."

È stato lui ha dire queste esatte parole questa mattina, dimenticandosi che per tutto questo tempo di non averlo riacceso.

Mentre lo accende vede da lontano un taxi e corre a per di fiato nella speranza che sia libero, per la prima volta la fortuna lo assiste e appena lo vede vuoto ci si infila di fretta urlando al taxista l'indirizzo dove è la macchina è di fare in fretta.

La pioggia è tornata a cadere violenta sulla città ma Carter è troppo impegnato a fissare il telefono ora acceso.

50 chiamate perse.
40 messaggi.

Tutti di Kim, è l'una di notte e lei è da ore che prova a chiamarlo e pensare che lui per tutto il tempo ha creduto che lei non avesse nemmeno provato a cercarlo.
Dio che cazzo di casino, hanno litigato perché lui le ha rinfacciato di non trovare tempo per loro ed ora lui ha perso tempo dietro a una chimera, una idea che appartiene agli altri e non a lui.

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora