capitolo 20 solo ora

316 20 4
                                    

Il desiderio di Kim viene preso come il bisogno di staccare da tutto per un po, che poi non è così sbagliata.
In realtà Kim è rimasta toccata dal sogno che ha fatto nella cella nella villa del consiglio ed ora sente lo strano capriccio di volerlo vedere realizzato, senza lo tsunami e tutto il resto naturalmente.

Mentre lei è rimasta a risposo a letto, gli altri si sono mossi velocemente per poter partire già il giorno dopo.
Kim non ha mai chiesto nulla di personale, per se stessa, perciò faranno di tutto per portarla al mare il primo possibile.

Black osserva tutti muoversi frenetici tra organizzazioni e preparazioni delle valigie.
Vorrebbe davvero lasciarla riposare, ma lei domani partirà e lui inizia davvero ad avere poco tempo.
Non può mancare da casa e dagli affari  per così tanto tempo, perciò a malincuore si incammina verso la sua camera dove lei è tornata non sopportando quella di prima addobbata simile ad un ospedale.

Si sente una merda e la vergogna gli fa sudare le mani, perché dovrebbe semplicemente essere felice perché la figlia è viva e salva e lo è.
Ma, anche se si sente orribile, ha una richiesta da farle.

Da quando è arrivato ha questo peso sulla coscienza che non può essere dissolto da solo.
Ha messo tutto da parte dal momento in cui lei è stata rapita e anche Sharon ha capito non facendo pressione e anzi chiamandolo spesso per sapere se c'erano novità su Kim.

Ma ora, è il momento giusto anche se la paura gli fa tremare le gambe.
Dovrà dirle che non è qui solo per amore paterno e sa che non accetterà il fatto che la ama come ha fatto per tutti questi lunghi ventisei anni
Non accetterà che appena ha incrociato i suoi, ha riconosciuto gli occhi della sua amata che non ha mai dimenticato.

Rischia seriamente di perderla, perché lei è come lui.

Orgogliosa, spietata e crudele, non ammette errori, non ammette bugie, potrebbe cancellarlo dalla sua vita con la facilità di una gomma su una scritta in matitia, questa volta per sempre.
Seppellendo il suo nome sotto una lapide anonima, insieme al loro rapporto appena nato in una fossa comune.

Fa un lungo respiro, non può fare il codardo, non quando ha una cosa così importante da chiedere, non con sua figlia.
Bussq la porta, attendendo solo occhi secondi prima che lei gli dia il via libera per entrare.

La prima cosa che guarda appena entra è il letto stranamente vuoto, così la cerca per la stanza trovandola vicino al balcone aperto.
Seduta comoda su una semi sdraia sta fumando una sigaretta godendosi un filo di vento fresco portato dal tramonto che cala.

Bellissima, nonostante il gesso e le fasciature strette, con quell'espressione sempre attenta sul viso.
Ripensa a quando la vista uscire dalla villa di Victor tra le braccia di Carter  al suo viso sofferente, al dolore nel petto nel trovarla in quello stato che lo avrebbe spinto in un attacco suicidio se Seba non lo avesse tirato via.
Lei è viva, gli ha detto, per la vendetta ci sarà modo e tempo.

Sospira, osservandola aver preso un colorito roseo sulle guance nonostante siano passati pochi giorni.
Finché lei non gli chiede cosa voglia, pietrificandolo sul posto, sembra già sapere tutto.

"Avrei bisogno di parlarti."

Legge negli occhi di sua figlia l'ansia e il nervoso, rimanere chiusa tutti il giorno in una stanza spinge sul suo malumore con prepotenza e la presenza di suo padre, la sua espressione preoccupante, aziona tutti i campanelli d'allarme nel suo cervello.

Stringendo i denti e lasciando che il fumo esca dalle fessure, gli fa segno di sedersi davanti a lei.
Il passo insicuro, le mani sudate a strusciare sui pantaloni, un uomo così diverso da quello che ha visto fino ad ora.
Forse è il momento di scoprire le carte in tavola.

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora