capitolo 8 pentirsi

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Le parole di kim lo hanno davvero colpito, gli rimangono impresse per tutta la mattina, togliendogli la fame a pranzo.
Il panino che Loredana gli ha portato è ancora a meta nel piattino e gli occhi ormai bruciano a causa di ore e ore passate a fissare lo schermo.

"Dovresti parlarci, non esce da quella stanza da stamattina."

Seduti nel soggiorno, Mary con sguardo sulla porta della stanza di sicurezza, prega Massi di fare qualcosa.
Tutti in casa si sono resi conto che qualcosa nel loro amico non va.
E il fatto di aver visto Kim uscire dalla stanza e da quel momento non aver visto nemmeno l'ombra di Simon, preoccupa molto le ragazze.

Annuendo alla ragazza Massi decide di andare, anche perché la sua pausa è finita.
Questa mattina si è occupato di aggiornare i sistemi di sicurezza dei loro locali, perciò Simon è rimasto da solo ma non credeva che avrebbe passato l'intera mattinata a lavoro.

Entrando nella stanza, viene  subito soffocato dall'aria di chiuso e la luce bassa emanata solo dagli schermi.

"Dio, di questo passo perderai tre dottrine e un polmone."

Scherza, aprendo la finestra e accendendo la luce mantenendo la luminosità bassa, ma l'amico sembra non averlo nemmeno sentito.
Gli ha appena servito una battuta e lui nemmeno lo ascolta, la situazione è grave.

Si siede vicino a lui, spegnendo lo schermo che stava fissando.

"Ei..."

Finalmente Simon torna alla realtà, lamentandosi con l'amico che però non chiederà scusa, non questa volta.

Afferrando i braccioli della sedia dell'amico, lo costringe a girarsi verso di lui, ritrovandosi faccia a faccia.
Gli uomini non affrontano le cose come fanno le ragazze, non si mettono a parlare dei loro problemi davanti a un buon tè o chissà quale tisana che tanto amano.

"Parla, che cazzo succede?"

Meno consolazione e dolcezza, più diretti sul problema.
Simon sbuffa, con davvero poca voglia di parlarne ancora, gia gli è bastata la chiacchierata con Kim per confoderlo.
Ma l'amico non sembra avere intenzione di lasciare stare, così con un lungo respiro si lascia andare.

Massi sa già di Camilla, infondo è lui che la coperto a lavoro quando usciva con lei e sa della loro rottura.
Così gli spiega, della chiamata in piena notte, dell'ultimo incontro con la ragazza, della minaccia di Gionata.

"Ne ho parlato questa mattina con Kim, ma puoi immaginare il suo aiuto.
Mi ha detto solo che dovrei combattere per lei.
Ma come, che dovrei fare, cosa dovrei dirle?"

La fa facile Kim, combattere per le persone che si amano, ma cosa si fa quando l'altra persona non prova gli stessi sentimenti?
Non può costringerla ad amarlo, a stare con lui, anche perché conosce il suo passato e non può pretendere che lei lo accetti per quello che è.
Per non parlare delle bugie che dovrebbe perdonargli.

Massi gli sorride, posandogli una mano sulla spalla a consolarlo.
Conosce Kim da più tempo di lui e in più il suo animo taciturno gli ha permesso di studiare meglio la donna e sopratutto i suoi modi un po incomprensibili.

"Secondo me Kim non parlava di Camilla, non devi combattere per lei."

La confusione nello sguardo di Simon aumenta, non capisce davvero cosa intende dire.
"Sai, la vita che facciamo a volte fa davvero schifo.
Ci fa rinunciare a tante cose, ma dovrebbe spingerci a lottare per ciò che amiamo, per ciò che ci rende felici.
Dovremmo avere il coraggio di combattere e non solo con un arma in mano."
Gli sembra chiaro che Kim parlasse di Camilla e della loro relazione, cosa vede Massi che a lui sfugge?

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora