Fuori dall'ufficio, appoggiato al muro, Black aspetta che la riunione sia finita per parlare con Kim.
Nervoso come un ragazzino gioca con l'accendino zoppo, aprendolo e chiudendo senza mai avviare la fiamma, rischiando di romperlo per quante le è caduto dalle mani sudate e tremanti.Negli ultimi giorni il rimorso lo ha consumato togliendogli il sonno e la fame, ci ha messo pochissimo a capire i suoi sbagli ma ormai era tardi, lei non c'era ed è stato inutile chiamarla perché non ha mai ricevuto risposta.
Ed ora, fermo ad attenderla, prega dio di dargli ancora una possibilità, solo una cazzo, quanto basta per farle capire quanto lei sia in realtà importante per lui.
La porta si apre ma è un sospiro amaro per lui nel vedere solo Albert e Elia.
Il più giovane lo saluta con un gesto del capo mentre Albert si ferma davanti a lui, scopriranno insieme a lui il dispiacere.
Ha avuto possibilità di parlare con lui qualche sera prima, ma come allora anche oggi non sa cosa dirgli o consigliabili.
Kim è un pozzo senza fondo e senza luce e l'unico modo per incontrarla e gettarsi senza corda sperando di non schiantarsi al suolo.Gli posa una mano sulla spalla per dargli forza, senza dire una parola e Black non ha nemmeno la forza di fingere un sorriso.
"Ci vediamo presto."
Lo saluta Albert, lasciandolo solo nella sua attesa.
Solo, ecco la parola giusta, ecco cosa attanaglia lo stomaco di Black.
Restare solo, o meglio senza di lei, senza sua figlia.Ricomincia a giocare con lo zippo, questa volta facendo schioccare il fuoco e farlo morire in un attimo.
Ecco cosa sono stati loro, si sono ritrovati, sono nati fiamma ma lui con le sue parole ha subito ucciso il calore nello spazio di un attimo.La porta si apre di nuovo, osserva Carter uscire per primo, incrocia il suo sguardo pieno di pena e rassegnazione per lui e poi finalmente vede lei.
Quanto volte si è presentato in questi giorni per vederla, ricevendo una porta chiusa in faccia."Kim, io volevo..."
Carter si sposta di qualche passo, quanto basta per lasciare loro i loro spazi, lasciando Black alla merce della rabbia di sua figlia.
Bella, non si stanchera mai di dirlo e così forte con la sua postura dritta e lo sguardo fiero che mai a vederla si potrebbe pensare che ha una braccio e una gamba ingessata.
Lo azzittisce con un gesto della mano, non avendo davvero pazienza anche per lui.
Ogni cosa ha il suo tempo, il suo è finito quando non ha saputo giocarselo bene." Oggi farò le analisi.
Stefano ti darà i risultati.
Per il resto non abbiamo nulla da dirci."Spietata, fredda e concisa, lo ha appena ucciso e vede il dolore nei suoi occhi, ma non ha pietà perché lui non ne ha avuto per lei, non ha saputo guardarla come ora lei sta facendo con lui.
Black stringe i pugni incassando il colpo e trattenendo il respiro, merita ogni pugnalata che sente dentro, ma è umano cazzo, sanguina come chiunque che abbia letto nello sguardo della donna che ama indifferenza.
"NO.
Abbiamo molte cose da dirci."Prova a fare un passo in avanti, sentendo solo il bisogno di stringerla, mettersi in ginocchio e pregarla per avere perdono.
Ma lei è una roccia, un pezzo di pietra che si graffia ma non si sgretola, rimane immobile nonostante dentro la tempesta capovolge le montagne."Non ho nulla da dire o ascoltare.
Ora va, la mia famiglia ha bisogno di me.
Carter ti scortera alla porta."Ricalca la parola famiglia con la punta di un pugnale, tagliando via dalla sua vita un pezzo alla volta e con il fuoco a delineare i confini.
Lo supera, senza guardarlo, non ne ha nessuna voglia ora, è una battaglia che ora non vuole vincere e nemmeno perdere.
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The Queen 4 (il trono di spine)
Aksiyonl'arrivo del padre di Kim, gli ultimi tasselli del suo passato che si svelano, la guerra che bussa alla porta e il fiato velenoso di Victor sul collo. La quiete è ormai svanita, il tempo della pace viene spazzata via dalla guerra. ed ora sono tutti...