Capitolo 13

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Mi trovo in una grande reggia: Versaille.
Sto camminado per i suoi splendidi giardini e sto ammirando la sua belezza passando sotto i suoi colonnati.
Le persone sono vestite in modo strano. Mi sembra di essere dentro un libro di storia.
Tutti indossano vestiti tipici del '700.
Qualcosa mi spinge verso un laghetto nel grande giardino.
C'è un bel gazebo decorato da piante rampicanti in fiore.
Noto due figure e mi avvicino curiosa. Sono un uomo e una donna.
Lei ha dei bellissimi capelli neri lisci lunghi fino a metà schiena e gli occhi celesti, il viso ha lineamenti delicati e regali, la pelle è chiara e il naso alla francese. Indossa uno stupendo vestito rosa pallido con fiori ricamati sul corsetto e sulla gonna ampia.
Lui non riesco a vederlo bene. Indossa una casacca e dei pantaloni sgualciti con un paio di calzari mal ridotti.
Ha le spalle ampie e i capelli corvini ma la faccia mi rimane sconosciuta. Eppure mi sembra di conoscerlo.
"Madamigella Elena" esordisce il ragzzo facendo un poccolo inchino. Quella voce....la conosco e spalanco gli occhi sorpresa mettendomi una mano davanti la bocca per reprimere la voglia di chiamarlo e corrergli incontrio.
"Oh, Gabriel dovreste sapere che questi convenevoli con me non servono" ridacchia lei facendogli segno di tirarsi su.
Scorgo appena il viso di Gabriel sorridente che la scena cambia.
Sono sempre al gazebo ma ora è sera tarda e i due hanno un atteggiamento più intimo. Lui le cinge i fianchi con le braccia possenti e lei il collo con le sue dita fini.
Indossa uno splendido abito blu, ora, e i capelli sono tenuti in una complicata pettinatura da cui scappano alcune ciocche che le cadono sul viso elegante.
Stanno parlando ma non capisco cosa dicono.
Entrambi sorridono e poi....si baciano.
Non so perché delle calde lacrime iniziano a scendere sul mio viso mentre il loro bacio si fa più passionale e le loro mani iniziano ad esplorare il corpo dell'altro.
Chiudo gli occhi e quando gli riapro la scena cambia ancora.
Siamo in una grande sala. In fondo c'è un trono con seduto sopra quello che presumo essere il re.
Gabriel è tenuto in ginocchio da due guardie mentre Elena è poco distante da lui nelle stesse condizioni.
Scorgo Lucas da una parte che guarda preoccupato il fratello.
"Siete accusati di cospirazione contro il re e la Francia"
Esordisce la grassa figura sul trono "Sarete giustiziati. Ma prima..." lo sguardo dell'uomo si posa su Elena in lacrime "Tu mia dolce Elena dovrai giacere con noi e pagare l'oltraggio inflittoci rifiutandoci per uno stalliere" esordisce.
Gabriel alza di scatto la testa e lo guarda con sguardo assassino.
"Non ti azzardare a toccarla!" Grida cercando di liberarsi. Si dimena ma quando una guardia colpisce la ragazza si ferma capendo che non può nulla.
"E tu, lurido servo assisterai mentre prendo la tua donna contro il suo volere" dice il re nell'orecchio di Gabi dopo essersi avvicinato. Sorride con malizia e ordina di portare la donna nelle sue stanze.
Elena si dimena e implora aiuto. Il re le sia avvicina e dopo everle leccato in modo disgustoso una guancia le bisbiglia qualcosa ad un orecchio che io non riescl a capire ma che a quanto pare capisce Gabriel che si alza e fa per andare verso i due ma che viene fermato da uno guardia con un pugno ben assestato allo stomaco.
Si accascia a terra ed io faccio per andargli incontro ma il mio corpo non risponde. Vedo che Lucas mi sta fissando e scuote la testa. Non so se è una casualità visto che nessun altro mi vede.
Intorno a Gabrile si crea un aureola di potere oscuro.
Volute di vapore nero danzono intorno a lui e quando si alza noto che il suo viso è una maschera di rabbia mentre quelli dei presenti sono terrorizzati compreso quello di Elena.
"Tu non sai contro chi ti sei messo re dei miei stivali." Ringhia a denti stretti " Se volessi potrei distruggere la tua reggia con uno schiocchio di dita!" ruggisce furioso.
Fa davvero paura e un brivido di terrore mi scivola giù per la spina dorsale.
"Tu...s-sei...un...un...d...demone" balbetta il re.
"No io sono molto peggio" ride malefico Gabriel.
"Non puoi farmi niente! Io sono il prescelto da Dio e lui mi proteggerà" prova il re con poca sicurezza.
"Eppure tu non rispetti i suoi comandamenti con il tuo comportamento. Per questo meriti di morire." Gigna.
È terrificante. Ha gli occhi completamente neri e i canini gli si sono allungati.
"Tu non puoi nulla su di me demone!" Grida il re.
Estrae un piccolo coltellino da non so dove e lo conficca nel fianco della giovane Elena che si acascia a terra morente.
"No!" L'urlo di Gabriel è qualcosa di non umano.
Urla e il suo potere si sprigiona distruggendo la stanza io stessa ne risento. La testa mi gira e devo appogiarmi a una parete e chiudere gli occhi.
Quando gli apro siamo in un enorme cratere e Gabi è sul fondo con Elena fra le braccia mentre il gemello gli sta accanto in piedi con aria triste.
"Lucas fa qualcosa! Guariscila!" Sbraita verso il fratello che scuote la testa tristemente.
"Mi spiace Gabriel ma in lei ora c'è il tuo potere già tanto se sono riuscito a non far distruggere il suo corpo come quello degli altri. Non posso fare nulla per lei" esordisce posando una mano sulla spalla del fratello scosso dai singhiozzi di un pianto disperato.
La mano titubante della ragazza si posa sulla sua guancia e asciuga una lacrima.
"Ti amo Gabriel. Non sei un mostro e non mi hai ucciso tu hai capito? Non abbatterti e continua a vivere, rifatti una vita con un' altra ok?" Il suo sguardo è triste e rassegnato "Gabriel devi sapere una cosa...sono incinta... di nostro figlio." Ha un espressione felice sul volto "mi spiace che non potrai mai vederlo ma noi ti prottegeremo da lassù capito?"
"Non mi lasciare Elena ti prego" singhiozza Gabriel srringendola a sè.
"Perdonami" sussura lei prima di esalare l'ultimo repiro.
Gabrile urla e la scuote chiamandola e pregando per un tempo infinito prima che il fratello si avvicini e lo scosti prendendo la ragazza e portandola su un piccolo colle per poi scortare il gemello fin lì.
Lucas si posiziona al centro del cratere e ricrea tutto come se nulla fosse sucesso.
Da dietro un albero sbuca fuori una bambina sui 12 anni che corre ad abbraciare Gabriel e poi tocca il corpo della giovane ormai morta trasformandolo in un albero di oleandro.

Mi risveglio piangendo e con un urlo.
In men che non si dica i gemelli e la nonna sono in camera mia e mi trovano seduta sul letto a piangere sconvolta.
"Amore che è successo?" Mi chiede mia nonna in ansia.
"È stato un incubo nonna mi spiace non volevo svegliarvi." Rispondo dopo essermi calmata.
Gabi mi guarda preoccupato me mentre Lucas con aria accigliata.
Tutti escono ed io provo a riprendere sonno abbraciata a Luna che è salita sul mio letto.
Ho gli occhi spalancati quando sento i cardini della porta cigolare appena e qualcuno sedersi sul letto.
"Hai visto cosa è sucesso con Elena non è vero?" La voce di Gabriel mi giunge triste ed io annuisco appena senza girarmi.
"Non avresti duvuto saperlo così"
Dice mentre si alza ma lo blocco poco prima che esca.
"Non sei un mostro Gabi! Lei ti amava e tu amavi lei e forse la ami anche ora"
"Hai ragione ma ciò non toglie che ho fatto quel che ho fatto"
Trovo la forza di alzarmi e andargli incontro per poi abbracciarlo da dietro "Non sei un mostro" ripeto.
Lui si gira scostandomi.
"Grazie. È importante per me" poi esce lasciandomi a fissare una porta chiusa.

Me, il buio e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora