Capitolo 23

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"Alexia! Apri!" Ignoro la voce di Lucas e continuo a starmene sdraiata sul letto a fissare il soffitto.
Fino a pochi giorni fa stavo smatteggiando gridando e piangendo. Per fortuna in camera mia non posso usare la magia o ora non ci sarebbe una stanza.
La nonna ha provato a consolarmi ma poi si è arresa, dopottutto anche lei è in lutto per la perdita della figlia.
Gli unici che ci provano ancora sono i gemelli ma io gli ignoro.
Sono giorni che non dormo. Ogni volta che chiudo gli occhi rivivo quei momenti.

Dopo avermi preso per un polso Gabri è corso giù per le scale e senza un attimo di esitazione siamo partiti sulla sua moto verso casa mia.
'Lucas e tua nonna arriveranno dopo, ho già avvertito Luke'
Casa mia era in fiamme e le forze dell'ordine erano già sul posto.
Due uomini stavano portando fuori dalla casa due corpi. I miei genitori.
Il dopo è sfocato da tutte le lacrime che ho versato.
Ricordo di aver urlato tanto, tantissimo. Ricordo il petto di Gabri e le sue braccia mentre mi teneva stretta per non farmi vedere. Ricordo che siamo scivolati pian piano fino a terra dove ho continuato a piangere. Ricordo un'auto nera arrivare e la nonna scendere di corsa seguita da Lucas. Ricordo il suo grido disperato e che è corsa verso la figlia e l'ha abbracciata rifiutandosi di lasciarla andare. Ricordo Lucas che si unisce all'abbraccio. Ricordo di essere rimasta lì per molto. Ma soprattutto ricordo il senso di vuoto provato nel vedere i miei genitori morti.

Ancora ora non me ne capacito.

Tornata alla villa ricordo di aver dato di matto e una gran confusione. Penso di aver sradicato qualche albero e di aver rotto parecchia roba con la magia ma non solo.
Poi sono corsa in camera mia lasciando fuori anche Luna. Ricordo l'ululato che ha lanciato vedendo i suoi padroni morti. Un suono triste e modulato.
Mi spiace di averla lasciata sola ma non voglio vedere nessuno o ricomincerei a piangere e loro non lo vorebbero.

È più di una settimana che sono chiusa in camera mia ma stavolta per scelta. Non mangio praticamente niente e bevo lo stretto necessario.
I gemelli e la nonna sono preoccupati per la mia salute ma la nonna ha capito il mio dolore che è anche il suo, e ha deciso di lasciarmi il tempo che mi serve.
Penso si senta anche in colpa, dopotutto, lei e mia madre hanno litigato molti anni fa e il loro rapporto si è fatto più freddo e poi è stata lei a portarmi lontana da loro per mesi.
In un certo senso è anche colpa mia. Lui li ha uccisi per demoralizzare me. E ci è riuscito.

Gabi e Lucas si danno il cambio davanti alla porta di camera mia. Si siedono con la schiena appoggiata alla porta e mi parlano. Soprattutto Luke, Gabi spesso sta zitto.

Oggi è un giorno come gli altri. Non ho dormito quasi nulla e sono sul letto a fissare il soffitto.
Luke ha rinunciato anche oggi. Ormai quasi non li sento neanche più.
Sento qualcuno che prova a forzare la porta. Lucas è testardo quasi quanto il fratello.
Ma non è Lucas. Pian piano vedo la maniglia sciogliersi e la porta si apre. Un Gabriel molto, ma molto, arrabbiato entra dalla porta come una furia.
"Ora basta!" È visibilmente alterato ma continuo ad ignorarlo concentrandomi sul soffitto.
Lui si avvicina e mi prende per le spalle obbligandomi a spostare il mio interesse su di lui.
"Guardami. Ti chiedo solo due minuti di attenzione dopo i quali se vuoi potrai restare a morire lentamente qui dentro se vuoi" noto quasi una supplica nella sua voce e nel suo sguardo "Non puoi farci questo Alex. So che stai male e hai tutto il diritto di farlo. Non ti verrò a dire che loro non vorebbero che tu stessi così, perché, per quanto vero, non ne ho il diritto ma pensa a come stiamo noi. Secondo ci stiamo bene a vederti così?" Scuoto appena la testa abbassando lo sguardo "tua nonna è distrutta e vedere te così non la aiuta per nulla. E poi io e Lucas non ce la facciamo a vederti così. Non mangi, non bevi, non parli... Ti sei più vista allo specchio?" Faccio no con la testa e lui mi conduce fino al bagno. Le gambe mi reggono appena.
Nello specchio non c'è la solita Alexia con gli occhi grigi e tempestosi sempre allegri, la cascata di roccioli castani ramati e con il viso un po' tondo. Lo specchio mi fa vedere un volto scavato incorniciato da un cespuglio intrigato di capelli e due occhi infossati e spenti sottolineati da due borse scure.
Rimango stupita non pensavo di essere in queste condizioni. Sento gli occhi pizzicare.
"Torna a vivere Alex. Non puoi ridurti così" mi giro a guardare Gabi e senza pensarci cerco riparo fra le sue braccia. Penso che avrei potuto abbracciare anche un manichino per quanto me ne importasse. Voglio solo un po' di conforto.
Sento la porta cigolare leggermente e Lucas fa la sua entrata. È visibilmente stupito di vedermi alzata.
Ogni parola è di troppo e resto a piangere aggrappata a loro per lunghi minuti.
Una forza estranea mi spinge a lasciarli e mi dirigo verso la stanza della nonna. Apro la porta e la trovo a piangere su della vecchie foto. La abraccio di slancio.
"Mi dispiace nonna" singhiozzo.
"Oh piccola" lei mi stringe un pò di più.

"Non ti senti un pò meglio ora?"
"Si. Avevi ragione Luke"
Mi sono fatta una doccia ed ora, almeno i capelli sono tornati quelli di sempre. Ho cambiato i vestiti mettendomi un paio di pantaloncini della tuta celesti e una cannottiera bianca.
"So che non potremmo riempire il vuoto lasciato da loro ma...io e Gabri ci siamo, lo sai vero?"
"Certo" rispondo con un debole sorriso.
"Sai" esclama a un tratto "ho sempre voluto una sorella. Voglio bene a Gabi per l'amor del cielo ma alcune volte abbiamo dei pareri un pò discordanti" ride lui.
"Bhe ti è andata bene, io ho sempre voluto un fratello più grande" sorrido.
Niente potrebbe prendere il posto dei miei genitori ma è inutile starci a rimuginare sopra. Loro non torneranno ed io devo farmene una ragione.
È un bene che ci sia Lucas, ho capito che Gabri per qualche ragione non può stare più di tanto con me, vi assicuro che scoprirò il perchè quant'è vero che mi chiamo Alexia Grimm, quindi mi accontento di Luke che è sempre dolce e attento.
Non mi spiace avere un fratello è vero che l'ho sempre voluto.

Me, il buio e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora