Capitolo 34•

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Non aspetto nemmeno che Starlight si fermi del tutto che sono già smontata e faccio un piccolo pezzo a corsa solo per vedere la villa bruciare proprio come casa mia. Il panico mi attanaglia e inizio ad ansimare.
"Cassandra portala da qualche altra parte" ordina il ragazzo alla rossa prima che questa mi prenda per le spalle e mi porti in un angolo più appartato.
Quando mi riscuoto mi rendo conto della situazione.
Mi alzo ma la Dominatrice mi blocca "Gabriel ha detto di non farti avvicinare" mi dice sbarrandomi la strada.
"Da quando esegui gli ordini di qualcuno?" Le chiedo sfidandola con lo sguardo.
"Vai al diavolo. Io non voglio responsabilità" borbotta lei prima di togliersi di mezzo.
Io parto come una scheggia verso la villa in fiamme. Ho lascito bruciare la casa dove vivevo con i miei genitori non lascerò bruciare anche questa.
Il calore mi fa lacrimare gli occhi e mi irrita la pelle ma ignoro il fastidio. Mi concentro, invece, sul fuoco e provo a spegnerlo ma questo mi resiste, è fuoco magico, ora come ora non sono abbastanza potente.
Inizio a chiamare chiunque ma nessuno risponde. Alla fine decido di entrare. Creo una flebile barriera per protteggermi dal calore e faccio irruzione nella costruzione.
Il fuoco magico deve essere alimentato da una qualche fonte, se la trovo posso spegnerlo.
Vado diretta e il più veloce possibile verso il centro della villa schivando le assi e altri pezzi che mi cadono addosso.
Arrivo nel salone e vedo un piedistallo con una piramide sopra che sprigiona energia.
Troppo semplice. La stanza non è neanche troppo disagevole, anzi, sembra protetta dalle fiamme che non la sfiorano minimamente.
Ignoro il mio istinto e mi butto a capofitto verso l'oggetto.
A metà strada un cavaliere fatto di ombre mi blocca la strada.
"Glaedr!" Al mio richiamo il mio ciondolo diventa spada ed io mi metto in posizione.
Bhe non ho passato tutre le mie giornate a leggere ed esercitare i miei poteri, ogni tanto Cassandra mi ha aiutata con la spada e devo dire che sono molto migliorata.
"Hai scelto la guerra, Vexillifer, e il padrone è pronto ad accontentarti" dice il cavaliere con voce profonda quasi venisse dal centro della terra.
"Non sarà così facile"gli rispondo.
Lui parte all'attacco ed io schivo per un pelo la sua lama fermandola con la mia e facendo una chiusura che però non va a buon fine. Decido di fare una finta al fianco ma questo capisce il mio intento e mi anticipa attaccando con un fendente dall'alto.
È molto che combattiamo e, se io sono stanchissima, lui non ne risente per nulla, in più il mio corpo è costellato di ferite da cui esce sangue che alimenta la mia stanchezza mentre lui è perfettamente intatto.
Inizio a sentirmi abbattuta e a credere che non posso vincere. Ho fallito anche stavolta. Non ho protetto coloro che amo. Ho lasciato che mi portasse via tutto.
Invece della tristezza sento nascere rabbia e odio soprattutto se ripenso a quello che hanno fatto a Gabriel.
Una nuova forza mi inonda e ne approfitto per lanciarmi sul mio avversario con un urlo. Glaedr rispode e si illumina di una potente luce che quando sfiora il nostro avversario lo brucia provocandogli un urlo di dolore.
Sorrido soddisfatta mentre si contorce a terra in preda a spasmi di dolore e corro alla piramide.
La tocco e una scossa leggera mi attraversa il corpo ma non stacco le dita dalla superficie.
"Fuoco, io sono la Portatrice, ti ordino di arrestare il tuo potere" doco con voce autoritaria e sfidando l'oggetto con lo sguardo.
La luce si spegne ed io vedo il fuoco che imperversava per il resto della casa dileguarsi.
Faccio in tempo a tirare un sospiro si sollievo che un dolore sordo mi pervade. Abbasso lo sguardo sul palmo di lama che esce dal mio stomaco. Lo shock è tale che non sento neanche dolore.
"Noooo!" Alzo lo sguardo e vedo Gabriel pieno di fuliggine sulla porta. Lo guardo con sguardo assente e poi crollo a terra su di un fianco sputando sangue.
Vedo un raggio scuro partire da un palmo di Gabriel e colpire il cuore del cavaliere che mi ha colpito alle spalle, poi si precipita da me.
"Va tutto bene. Ora estraggo la spada, stringi i denti" io annuisco e mi preparo al dolore che mi coglie comunque impreparata facendomi scappare un urlo.
Gabri mi prende la testa in grembo accerezzandomi i capelli.
Sta piangendo e le sue lacrime ricadono sulle mie guancie. Ha pianto troppo in solo due giorni.
Alzo una mano tremante e la poggio sulla sua guancia, lui l'afferra e la stringe nella sua.
"Gabri?" Sussurro. Lui porta i suoi occhi nei miei."credi che morirò? " gli domando con estrema calma.
"Non lo permetterò, principessa, non lo permetterò" dice lui deciso.
"Lo so, grazie" gli sorrido.
Le mie palpebre si fanno sempre più pesanti finchè non le chiudo anche se Gabriel mi sta urlando anzi supplicando di non farlo.
Vorrei sussurrargli uno 'scusa' ma non ce la faccio.

Nel buio che mi circondo noto una piccola luce. Chissà se è questo che accade quando si muore.
Lo spazio intorno a me si fa sempre più nitido finché non riesco a vedere Gabriel con me fra le braccia che singhiozza.
La nonna entra zoppiccando e si ferma con le lacrime agli occhi quando mi vede morta.
Sento le urla di Gabriel e sento gli occhi pizzicarmi.
La nonna prova ad avvicinarsi ma un suono gutturale esce dalla gola del ragazzo. Sembra il ringhio di Luna ma più minaccioso.
L'anziana si blocca e porta una mano in avanti ma l'unico risultato è che lui aumenta di un tono il ringhio.
"Tenebris, non fare lo stupido. Possiamo ancora salvarla se me la lasci prendere. Cerca di controllarti." La nonna parla come si fa con una bestia feroce.
Solo ora noto lo sguardo di Gabriel. Ha gli occhi rossi e il viso inizia a deformarsi.
La nonna fa un altro passo e lui si trasforma.
Diventa un enorme lupo nero che occupa gran perte della stanza. Il pelo è formato da volute di fumo nero e denso e il corpo è più snello e slanciato di quello di un normale lupo con le orecchie  sostituite da due corna piatte sulla testa come quelle di Ga'Hool.
Emana pura energia ed io lo riconosco. È il lupo che sognavo prima dell'arrivo dei gemelli. È la creatura con cui correvo felice insieme all'altra bianca.
Il grande lupo si mette in posizione d'attacco.
È enorme. Lungo circa quattro metri e mezzo e alto quanto me al garrese no sicuramente di più.
Gli occhi completamente bianchi puntati sulla nonna.
"Cazzo!" È la primissima volta che sento la nonna imprecare.
La mia visuale si sposta su una delle entrate da dove sbuca un Lucas malconcio che tiene ritta una Miky stremata. Deve essere riuscita a creare una barriera ad ognuno per non farli bruciare.
"Miky, resta qui e non fare movimente bruschi" le sussura poggiandola contro una delle pareti.
Si avvicina lentamente al fratello con le mani avanti.
"Gabriel, possiamo curarla ma devi lasciarcela prendere" gli dice.
Non so come ma la mia presenza si avvicina a Gabriel e gli poggio una mano sulla spalla. O almeno immagino di farlo visto che non ho sostanza. Sotto il fumo c'è carne e anche il pelo sembra pelo solo che si avvolge intorno alle dita solleticandole.
Il lupo abbassa il muso verso di me e guarda nella mia direzione con aria perplessa prima di accucciarsi ed uggiolare.
Vedo Luke e la nonna prendermi subito e separarmi da lui poi tutto torna nero.

Me, il buio e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora