Capitolo 42

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Oggi si parte. Ho superato la prova e mi è stato permesso di ritornare a casa insieme ai gemelli.
Purtroppo ieri, nel tentativo di sconfiggere il demone ho usato troppa energia e le mie gambe si rifiutano di sostenere il mio peso. È come quando si è stati malati per tanto mangiando e bevendo poco.
Alexôs, seguita da Luna ed Eaco, entra insieme ai gemelli.
"Bene, hai superato il tuo addestramento, Vexillifer" pronuncia la frase quasi con orgoglio "Puoi tornare a casa. Se mai avrai bisogno di me usa il ciondolo ed io verrò"
"Grazie" le sono davvero grata per tutto quello che mi ha insegnato.
Gabriel si avvicina al letto e mi passa un braccio sotto le ginocchia ed un altro intorno alle spalle mentre io gli circondo il collo.
Mi porta in braccio fino a fuori dove un ragazzo sta correndo come uno sciagurato giù per una collina.
"Alexia!" Gabriel si ferma a guardare Malcom che sta correndo verso di noi.
Si ferma col fiatone a pochi passi da Gabriel.
Tarok, che finora era rimasto col branco si stacca e si avvicina.
"Il....il nonno ha sentito la presenza di un portale" ansima "Sono venuto a salutarti" porta gli occhi su Gabi che mi tiene ancora in braccio senza alcuno sforzo e il suo viso prende un cipiglio perplesso.
"Ho usato troppa magia" dichiaro tranquillamente.
"Capisco. Quindi te ne vai?" Annuisco "Tornerai mai?"
"Non credo Malcom. È stato un piacere conoscerti"
"Grazie" dice improvvisamente quando Gabriel ha già iniziato ad avviarsi costringendolo così a rifermarsi.
"Per avermi salvato dal lupo e per essere diventata mia amica" gli sorrido in risposta e lui porta gli occhi in quelli del ragazzo che mi tiene ma solo per una frazione di secondo poi lo guarda in faccia senza però sostare nei suoi pozzi neri.
"Trattala bene. Se lo merita" il petto di Gabriel ha un piccolo sussulto ma scometto che Malcom non se n'è reso conto.
"Non serve che me lo dica tu" risponde il moro gelido come sempre ma per un momento la sua stretta su di me si fa più presente avvicinandomi ancora di più a lui.
"Addio Malcom" detto ciò ci dirigiamo finalmente verso il portale. Verso casa.
Do un'ultima occhiata dietro alle spalle di Gabi vedendo che il ragazzo è rimasto dov'era ad osservarci.
Con un'unico passo, Gabriel mi riporta a casa.

La villa è come la ricordavo. Sulla porta ci sono Miky che saltella euforica e Cassandra che per una volta ha l'ombra di un vero sorriso sul volto.
"Alexiaaaaaaaa!" Miky appena vista la luce del portale si butta a corsa per lo stradello costringendo Gabi a mettermi giù se non vuole essere steso da un tornado.
Miky mi arriva addosso ma ancora le gambe non mi reggono e Gabi mi prende prontamente per le spalle in modo da non farmi cadere.
"Mi sei mancata così tanto" mi sta praticamente stritolando ma è bello risentire il suo fresco profumo.
Affondo il viso nella sua spalla ed i suoi capelli mi solleticano la guancia.
"Anche tu mi sei mancata" rispondo ricambiando il gesto.
"Vieni Ale, ti porto dentro così potrai parlare con Miky quanto vuoi" il tono dolce di Gabriel mi convince a scollarmi dalla mia amica e a rifarmi prendere in braccio.
La mia stanza non è cambiata di una virgola. Il libro che avevo lasciato aperto sulla poltrona è sempre lì aperto alla stessa pagina ma non c'è un filo di polvere in tutta la camera.
Gabriel mi posa delicatamente sul letto e mi si chiudono gli occhi. Sono esausta.
"Riposati. Ci vediamo dopo" mi sussurra posandomi un bacio sulla fronte.
Annuisco appena e mi concedo un po' di riposo.

Mi sveglio stiracchiandomi e con un sonoro sbadiglio. Mi dirigo subito al bagno. In Grecia non lo avevo, la doccia la fecevo in un ruscello e il resto nel bosco.
Rabbrividisco al pensiero e vado a farmi una doccia, una vera doccia.
Quando esco mi ritrovo davanti allo specchio che prima ho ignorato. Resto veramente stupita.
Le ore a lavorare nell'orto sotto il sole mi hanno scurito la pelle facendole avere un bel colorito ambrato. I miei occhi chiari risaltano luminosi sul mio nuovo incarnato e fra i capelli scorgo alcune ciocche più chiare. Ora ho il fisico più asciutto e scolpito ma comunque con le mie solite curve morbide.
Se prima avevo qualche cosa da ridire sul mio corpo ora di sicuro non c'è l'ho più. Certo essere abbronzata così di novembre non è proprio normale ma chissene frega!
Mi metto i jeans aderenti e una maglia a maniche corte nera con una qualche scritta sopra per poi infilarmi gli scarponcini militari.
Scendo velocemente le scale felice di constatare che le mie gambe sono come nuove.
Sono tutti seduti a tavola a fare colazione. Ho dormita fino a mattina!?
Mi schiarisco la gola e tutti si girano a guardarmi.
"Nipote cara!" La nonna si alza e viene ad abbracciarmi "sei cresciuta negli ultimi mesi" constata guardandomi meglio.
Mi siedo e faccio colazione anche io. Butto un'occhiata fuori dalla finestra e vedo Tarok, Shayla e Pixi stravaccatti in giardino.
"Ci sono tutti?" Chiedo indicando col mento i lupi.
"Ovvio" risponde Cassandra "Windstorm è nelle stalle e Ga'Hool è arrivato ieri sera sul tardi" non ho più visto il drago dal mio arrivo in Grecia. Ogni tanto la sua sagoma sfrecciava in cielo ma non ho più avuti contatti con lui.
"È al laghetto" dice Gabriel con un sorrissino.
Guardo tutti e poi esco di corsa in direzione del bacino artificiale.
Ga'Hool è lì, acciambellato sotto i raggi delicati del sole.
'Sapevo che saresti venuta, Vexillifer'
Perché la cosa non mi stupisce?
"Allora saprai anche cosa voglio" esordisco continuando ad avvicinarmi. Lui non risponde restando a guardarmi con quei suoi occhi caleidoscopici.
"Perché Alexôs non mi ha isegnato nessuna nuova magia?" Ci ho riflettutto stamani sotto la doccia.
Per tutto il tempo passato al tempio non mi è mai insegnato un solo incantesimo anche se gli esercizi mentali mi sono di grande aiuto.
'Alexôs non può fare incantesimi di grande portata. Non ne ha le forze. E tu non ne necessiti, sei la Portatrice, la magia risiede in te e tu ne sei l'origine. Al momento giusto saprai cosa fare'
Come sempre si alza e spicca il volo lasciandomi con con sguardo al cielo.
Sospiro rassegnata. Ga'Hool è sempre meno presente e non mi informa del motivo.
Torno alla villa con aria sconsolata e vado nell'ufficcio della nonna.
Busso ed entro dopo aver avuto il permesso.
L'ufficio è una stanza grande con alte finestre che la inondano di luce. Davanti a me, seduta su una comoda poltrona bordeaux con le ruote, c'è mia nonna ma ha l'aria stanca di qualcuno che sta per fare qualcosa che non vuole. Mi accomodo su una delle poltroncine davanti alla grande scrivania di mogano ingombra di scartoffie e libri antichi e recenti.
"Volevi vedermi, nonna?" Mantengo un tono freddo ed educato.
"Purtroppo, nipote cara, non ti parlo da nonna ma da Capo del Concilio" sembra molto abbattuta ma la notizia non mi ha colto impreparata.
"Tu sei la Vexillifer e la guerra si avvicina" contina a dirmi cose ovvie ed io inizio ad innervosirmi. Perché non arriva al punto?
"Fra due settimane la villa accoglierà tutti i maghi del nostro esercito. Sarai tu a condurli"
Provo un moto di orgoglio in fondo al petto ma so che niente d'ora in avanti sarà facile. La nonna mi comunica anche che da oggi ho io il suo ruolo. Dopodomani ci sarà la prima riunione del Concilio presediata da me come capo.

"Vedrai che andrà tutto bene"
"Voi ci sarete?"
"Se lo vorrai"
"Ovvio che lo voglio"
"Allora saremo lì a sostenerti" mi lascia un bacio sulla fronte ed io mi posiziono meglio con la testa sulla sua spalla.
Avevo bisogno di parlare con Gabriel. L'idea di presediare una riunione piena di vecchi maghi a cui non piacciono i cambiamenti inizia ad alletarmi poco.
"Dovrai solo essere sicura. Sono obbligati a seguirti dolonti o indolenti"
"Non è così che voglio farmi rispettare però" ribatto alzando gli occhi su di lui.

"Non accetto questo cambiamento e di certo non mi farò comandare da una ragazzina!" Sbraita.
La riunione non è certamente iniziata bene. Mi sono presentata in perfetto orario accompagnata dai gemelli e mi sono accomodata sulla grande sedia stile medioevo posta a capo tavola.
Mi sono presentata come Vexillifer e nuova Capo Concilio ma naturalmente in molti non hanno accettato. Graymore è uno di questi. Il vecchietto mi darà filo da torcere. So che ha circa 783 anni e che ha cercato di diventare Capo Concilio più volte ma invano. Ma non è lui la mia più grande preoccupazione. George Dufern è seduto composto verso la fine della tavolata e mi guarda con malizia e sguardo calcolatore.
Appena entrati ho sentito Gabriel irrigidirsi un attimo ed i suoi occhi hanno lampeggiato di rosso per un momento. Gli ho strinto la mano e lui ha abbassato gli occhi regalandomi un sorriso tirato.
"Signor Graymore le ripeto che sono più che vogliosa di ascoltare i suoi consigli ma purtroppo sono io il Capo Concilio ora, in quanto Vexillifer" ripeto ancora una volta guardandolo con fredezza.
"So di essere giovane ma le Leggi parlano chiaro. Non ho intenzione di avere il vostro appoggio con la forza ma sappiate che voglio vincere questa guerra quindi se sarà neccessario attuerò tutte le misure da me ritenute neccessarie"
"Ci sta forse minacciando?" Chiede indignato alzandosi di scatto.
"Sì e la prego di rimettersi a sedere e finirla con queste scenate" il mio sguardo lo fulmina e lui si risiede.
"Ora, so di non essere la sicurezza che voi cercavate ma dovrete accontentarvi. Non intendo perdere tempo in stupide discussioni sulla mia età quindi se avete qualche lamentela tenetevela per voi." Detto ciò faccio vagare lo sguardo sui membri che bene o male non ribattono.
"Bene" esordisco per poi portare ua mano col palmo rivolto verso il basso proprio davanti a me. Dal tavolo fuoriesce una miniatura di una viverna che sbatte pe ali e ruggisce rabbiosa, un' Ombra e un soldato come quello che mi uccise.
"Questi sono i nostri principali nemici. Per le viverne dovremmo affidarci soprattutto a Ga'Hool" se tornerà ad aiutarci penso fra me e me "per il resto basterà usare incantesimi della Luce ma sarebbe troppo facile quindi deve per forza esserci dell'altro dobbiamo trovare un modo per capire tuttele armi che ha dalla sua Salomon" a quel nome tutti strabuzzano gli occhi e mi guardano allarmati ma io non ho paura di pronunciare il Suo nome.

"Non è andata malissimo" mi rassicura Lucas "sei stata molto sicura ed autoritaria"
"Morgana sembrava molto interessata" commenta Gabriel tenendo lo sguardo avanti.
In effetti se avessi l'appoggio di quella donna sarebbe tutto più semplice.

"Come stai?"
"Bene"
"Ti ho visto irrigidirti" contiuo tracciando dei cerchietti sul petto del ragazzo con il dito indice.
"Non è stato facile" mi confessa dandomi un bacio sulla testa. Io annuisco soltanto.
"Perché dopo il mio allenamento con Alexôs hai cambiato attegiamento? Non hai più paura di farmi del male?"
Sento che si irrigidisce ma sposto ugualmente lo sguardo sui suoi occhi.
"Ho capito che ti stavo facendo male e che sei forte, più di quello che credevo. Non hai bisogno della ia protezione"
"Ho bisogno di te e del tuo appoggio però" dico avvicinandomi ancora un po' di più a lui facendo cigolare le molle del letto.
"Ed io ci sarò principessa" mi conferma prima di baciarmi.

"Come lo avresti chiamato? "
"Chi?"
"Tuo figlio" gli rispondo ma continua a guardarmi interrogativo.
"Non era figlio mio" risponde capendo che alludevo al figlio suo e di Elena.
"Te, Lucas ed io siamo sterili non possiamo avere figli. Non può esistere più di un essere con i nostri poteri" mi spiega.
"Ma allora..."
"Era del re probabilmente ma Elena pensava fosse mio" il suo sguardo si è rabbuiato e mi sento in colpa per questo.
"Non importa gli avtei voluto bene uguale" le sue parole mi toccano ed inizio a piangere silenziosamente aggrappandomi al suo petto.
Non piango solo per lui ed Elena ma anche perché io voglio un figlio ed ora so che se anche sopravivrò non ne potrò avere uno. Non avrò nessuno a cui raccontare le favole della buona notte o a cui insegnare i primi incantesimi.
Gabriel mi accarezza la testa fino a che non mi calmo e cedo al sonno fra le sue braccia.

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Ho finalmente aggiornato!
Ne approfitto per fare pubblicità ad una storia che secondo me merita:
'The Hunter' di 2Xplus3Y.
Io jon sono molto propensa a fare pubblicità ma questa storia secondo è molto bella ma ha troppe poche visualizzazioni

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