Capitolo 4

925 81 15
                                    

Siamo all'ultima ora e quindi sono ben cinque ore che Lucas e Gabriel attraggono lo sguardo di tutte. Alla terza ora anche la prof. Vallano , la prof. di spagnolo, gli guardava con gli occhi a cuoricino, anche i ragazzi li guardano con ammirazione l'unici che si salvano siamo io e Max che al contrario di sua sorella Chiara gli ha guardati per due secondi netti, gli ha salutati cordialmente e poi gli ha completamente ignorati.
La campanella suona ed io metto a posto i libri di scienze. I ragazzi mi vengono dietro in silenzio con Chiara che gli sbava dietro e Max che mi sta affianco.
Appena usciti dalla scuola e raggiunto il piccolo parco lì vicino faccio un fischio e Luna arriva trotterellando, naturalmente non viene da me, di solito va da Max e a me no mi c**a manco di striscio, stavolta, con gran sorpresa di tutti, Luna va dritta da Gabriel e Lucas. Il primo la ignora mentre il secondo le fa un sacco di feste. Max è rimasto accucciato con le braccia aperte ad aspettare l'arrivo del mio cane che non arriverà mai.
Mentre io ridacchio Max fa il labbruccio. Luna si accorge solo ora di lui e va a dargli un piccolo leccotto sul dorso della mano come consolazione per poi tornare a camminare in mezzo ai due gemelli.
"Non te la prendere fratellino, anche io avrei scelto loro" gli bisbiglia Chiara.

Oggi tutti a casa mia tanto Chia e Max ormai lo sanno che Lucas e Gabriel stanno da me.
Pranziamo alla velocità della luce e andiamo in giardino a fare i compiti. È una bellissima giornata di sole e si muore di caldo quindi abbiamo deciso di cambiarci, ormai abbiamo imparato a portarci anche un cambio più leggero a scuola in modo da cambiarsi in caso di stare fuori per un pò. Io vado in camera e mi metto dei pantaloncini della tuta azzurri e una canotta bianca mentre Chiara ha sfoggiato il suo miglior completo, pantaloncini corti fucsia e cannottiera dello stesso colore con delle farfalle bianche e gialle. È decisamente uno schianto. Ha lascito i capelli sciolti, sono lunghi e color castano scuro lunghi quasi fino al fondo schiena. Io invece mi faccio una crocchia lente e disordinata.
Arrivate in giardino ci manca poco che sbavo. Gabriel ha dei pantaloncini corti fino al ginocchio rossi e neri e una t-shirt aderente nera he fa vedere il fisico slanciato ma muscoloso che però non lo faceva sembrare un esibizionista. Indovinate come è vestiro Lucas. Pantaloncini celesti e bianchi e t-shirt aderente bianca. Ma non indossano mai altri colori?
Comunque devo dire che sono una splendida visione. Io e la mia amica ci riscuotiamo solo quando Luna ci latra contro richiamando la nostra attenzione. Cosa darei per esse al suo posto! È acciambellata tra i gemelli ed ha il muso in grembo a lucas mentre Gabriel le fa le lisce e i grattini. Quel cane si che è furbo!
Ci abbimo messo solo trenta minuti per fare tutti i compiti quindi iniziamo a scazzare. Io mi tolgo le scarpe come Chiara e Max, che ormai sono di casa, e inizziamo a parlare del più e del meno.
"Da dove venite ragazzi?" Chiede d'un tratto Max .
I gemelli si guardano per un attimo prima che Lucas prenda la parola "California" ha una voce dolce e melodiosa. Una gioia per le mie orecchie. Non ho ancora mai sentito dire più di due parole da Gabriel. Se ne è stato in disparte per tutto il tempo, corporalmente è qui con noi ma non partecipa minimamente, si limita ad accarezzare Luna e di tanto in tanto mi guarda per poi distogliere lo sguardo poco dopo che lo incateno al mio. Ogni volta che capita rabbrividisco.
La conversazione si fa noiosa ed io decido di andare a prendere le caramelle che ho nascosto in un buco nella quercia. Mi arrampico agilmente, ci sono praticamente cresciuta su questa quercia, raggiungo i pacchetti delle caramelle "Volete quelle alla cola o gli orsetti gommosi?" Chiedo sporgendomi leggermente.
"Cola!" Risponde subito Chiara senza esitazione.
"Tutti d'acordo?"
"Si!" È sempre Chiara a rispondere, lei ama le caramelle alla cola della Haribo e,se non fosse per il fatto che soffre di vertigini ,di certo non avrebbero vita.
Prendo il pacchetto e lo apro porgendolo agli altri, Chiara si alza e lo prende porgendolo poi agli altri. Mi siedo sul ramo facendo dondolare le gambe e godendomi i miei orsetti gommosi.
"Quali sono le vostre caramelle preferite?" Chiede Chiara con la bocca piena di quest'ultime.
"Quelle efervescenti" risponde Gabriel, ha la voce un pò più cupa del fratello e più graffiata ma è ugualmente piacevole da sentire e.... mi incanta.
Ha detto solo due parole ma mi sono incantata lo stesso.
"Le stesse che adora Alexia!" Esclama Chiara. Lui mi fissa per alcuni istanti ed io mi perdo in quelle iridi neri.
"Alexia! Vieni un attimo, ho bisogno di te" il richiamo della mamma mi toglie da questa situazione. Faccio per scendere ma un lembo della maglia resta incastato in una spogenza della corteccia ed io perdo l'equilibrio e cado.
Vedo i miei capelli sciogliersi e svollazzarmi intorno alla faccia. Il tempo rallenta e ripenso a quante volte sono scesa da quel ramo senza problemi. Questa volta c'è stato un problema ed io sto per cadere. Il ramo non è alto ma una volta Max è cascato e ha sbattutto la testa, è stato all'ospedale per una settimana per commozione celebrale e si è guadagnato cinque punti. L'immagine di lui steso a terra incoscente si sovrappone alla mia stesa per terra ed incosciente.
Chiudo gli occhi in attesa di una caduta che non è arrivata. Sbatto su qualcosa di relativamente morbido e nero. Il petto di Gabriel. Resto sotto schok per qualche secondo prima di capire che sono stesa sopra a Gabriel che mi tiene stretta a lui, e che è grazie a lui se non sono all'ospedale. Sento il suo respiro sull'orrecchio. Fosse per me di certo non mi alzerei ma non mi sembra proprio una bella situazione. Gabriel mi stringe un attimo poi mi lascia ed io mi alzo. Sono tutti intorno a me che mi guardano preoccuopati.
"Alexa stai bene?" Mi chiede Lucas con fare apprensivo.
"Si"
"C'è mancato davvero poco!" Esclama Max avvicinandosi.
"Oddio. Alexia, tesoro, stai bene?!" Mia madre entra di prepotenza nella mia visuale e mi prende il viso fra le mani guardandomi bene.
"Si mamma, sto bene non preoccuparti" fa un sospiro di sollievo e poi si rivolge a Gabriel che è rimasto seduto accanto a me e che, udite udite, mi tiene un braccio sulle spalle con fare protettivo.
"Oh, grazie Gabriel!" Dice mia mamma abbracciando il moro "Hai salvato la mia bambina!" Penso che stia per piangere. Gabriel è rigido fra le braccia della donna e riesce a sussurrare un prego.

Me, il buio e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora