Capitolo 32

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"Gabriel!" Sento una vocetta stridula da gallina dietro di noi. Ci siamo appena staccati. E ho voglia di sbuffare e di fulminare chiunque ci abbia interrotti.
Mi giro e mi ritrovo davanti a una ragazza bionda tinta con gli occhi scuri e in un esagerato abito viola.
"Che stavate facendo?" Ci chiede con finta ingenuità e con uno dei sorrisi più falsi che abbia mai visto.
"Stavamo parlando e tu dovresti farti i fatti tuoi" rispondo acida come non mai mettendomi le mani sui fianchi.
"Forse non sai chi sono io ma sicuramente dovresti portarmi più rispetto visto che sei solo la sguattera della Vexillifer" dice guardandomi negli occhi.
Io indurisco lo sguardo e la obbligo ad abbassare il suo.
"Inanzi tutto, Miky non è la mia sguattera ma una mia amica e, secondo, tu dovresti portare più rispetto verso di me"
"Non vorrai farmi credere che una così" e mi indica con una mano "sia la Vexillifer" ridacchia.
Senza staccare gli occhi da lei allungo una mano verso un vaso e la stringo a pugno, il vaso implode.
Lei resta a bocca aperta.
"Credo che tu mi debba delle scuse" commento gelida.
"V...Vexillifer, io...io non....non avrei mai......io non avrei mai immaginato che voi foste....la Vexillifer" balbetta con gli occhi strabuzzati e un espressione ridicola in volto.
"Catrina, dovresti iniziare a pensare prima di parlare. Te lo dico sempre" interviene un uomo apparso dietro di lei.
"Mi scuso umilmente per il comportamento di mia figlia,  Vexillifer" dice chiando il capo ed invitando la figlia a fare altrettanto.
"Non è certo colpa sua" rispondo "Alexia Grimm,  piacere" dico porgendogli una mano.
"George Dufern" dice stringendomela "con permesso noi torniamo dentro.  A più tardi Vexillifer e buona serata Tenebris" dice con un sorrisino da brividi prima di tornare dentro seguito dalla figlia.
Mi giro e vedo Gabriel teso con le braccia lungo i fianchi e le mani chiuse a pugno e la mascella contratta, che fissa i due finchè non si perdono fra la folla.
"Gabi?" Lo chiamo avvicinandomi e guardandolo cauta "tutto bene?" Chiedo allungando una mano senza però toccarlo. Lui però non risponde e continua a fissare la sala "Gabriel inizio a preoccuparmi" dico guardandolo ansiosa. Lo vedo mordersi il labbro inferiore e lì intervengo.
"Gabriel, lascia stare il tuo povero labbro e dimmi che succede" dico mettendogli una mano sulla guancia e portando il pollice fino al suo labbro per poi torglierlo dai denti "Hei, va tutto bene. Che succede? Perchè sei così?"
Lui con uno scatto mi abbraccia e affonda il viso nel mio collo. Rimango un attimo attonita per poi ricambiare il gesto. Sento che trema leggermente ed allora gli accarezzo la schiena cercando di tranquillizzarlo.
Cosa può essere successo per ridurre Gabriel in questo stato?
"Tranquillo,  va tutto bene" lo rassicuro.
Sembra in stato di shock ed inizio a preoccuparmi seriamente. Un pizzico di paura inizia a farsi sentire.
Faccio un fischio e Luna mi raggiunge da dentro la sala.
"Luna chiama subito Lucas. Sbrigati!" Lei latra in risposta e corre dentro. Torna poco dopo seguita da Lucas che appena vede le condizioni del fratello si precipita verso di noi.
"Che è successo? " chiede ansioso.
"Io...io non lo so. È venuta una certa Catrina  e...suo padre, George...George Dufern. Si è presentato e mi ha chiesto scusa dopo che la figlia mi ha mancato di rispetto poi ci ha salutato e se ne è andato e....e quando mi sono girata Gabriel era strano, gli ho chiesto cosa avesse e non mi ha risposto così mi sono avvicinata e lui mi ha abbracciata di slancio, trema e non mi risponde...Luke che succede?" Racconto tutto freneticamente e sento le lacrime iniziare a pungermi gli occhi mentre il panico inizia a impossessarsi di me. Vedere Gabriel in questo stato ed essere impotente mi fa male.
"Tranquilla. Dobbiamo portarlo in camera"
"Non possiamo passare per il salone"
"E come ci vorresti arrivare fino alle camere?" Dice brusco. È la prima volta che vedo Lucas perdere la pazienza.
"Ci penso io" dico decisa. Mi concentro su camera mia e chiudo gli occhi focallizando me e i gemelli nella camera. Quando li riapro ci siamo davvero.
"Come...?" Luca si guarda in giro sconcertato.
"Ho poco da fare qui e non posso passare la mia vita su un letto a leggere" rispondo semplicemente.
Porto Gabriel verso il letto e lo faccio sedere sistemandomi accanto a lui.
"Siamo in camera mia Gabi. Va tutto bene, rilassati" gli sussurro dolcemente.
"Luke mi spieghi che è successo? " chiedo continuando a confortare Gabriel.
"Quel tizio ha più di 500 anni" la cosa non mi sorprende se un mago è potente la magia lo alimenta e può vivere svariati secoli "una volta stava dalla Sua parte e catturò me e Gabriel. A me non si potevano avvicinare visto che il mio potere respinge le sue forze ma...ci hanno separati e hanno quasi fatto impazzire Gabriel, torturandolo fino allo sfinimento, lo facevono arrivare ad un passo dalla morte e poi lo curavano per ricominciare e tutto ciò facendogli credere le peggio cose su se atesso. È stato terribile. Non possiamo fare nulla se non aspettare che si calmi."
"Cosa ti hanno fatto per ridurti così?" Gli sussuro stringendolo un pò di più a me.
Con uno schiocco di dita cambio il mio vestito nei miei comodi pantaloncini celesti e nella connottiera bianca che porto in casa e quelli di Gabriel in una tuta comoda.
Lentamemte lo spingo sul letto fino a farlo sdraiare accanto a me.
Faccio per alzarmi ma lui mi prende per un polso e mi riporta accanto a sé.
"Resta. Ti prego" mormora.
Io  mi giro appena a guardare Luke che mi fa un cenno di assenso con la testa e poi esce.
"Non me ne vado. Stai tranquillo" lo rassicuro abbracciandogli la testa e accarezzandogli i capelli mentre lui mi stringe contro il suo corpo circondandomi i fianchi con le braccia, di cui una messa in modo che arrivi per tutta la mia schiena fino quasi alla spalla.
Vederlo così è strano, ho sempre visto un Gabriel forte e sempre pronto a tutto mentre ora sembra più un bambino che ha paura del buio, che ha paura di sè stesso in questo caso.
"Shhhh, va tutto bene. Ci sono io" cerco di calmarlo ma mi si stringe il cuore a vederlo in queste condizioni.
"Ho temuto che ti facesse del male. Ho avuto il terrore che ti facesse del male ed io ero troppo impaurito per prottegerti." Confessa contro il mio collo.
"Non importa. C'erano Luna e Luke e poi eravamo insieme a tante persone. Non mi sarebbe successo niente" dico dandogli un bacio sulla testa e continuando ad accarezzargliela.
"Non avresti dovuto vedermi così. Ma..." un singhiozzo lo blocca.
Gabriel sta piangendo. Gabriel che è più duro del marmo sta piangendo perché ha avuto paura di non riuscire a prottegermi.
"Non importa. Lucas mi ha detto cosa è successo. Mi spiace ." Sto per mettermi a piangere anche io e sento già gli occhi pizzicare ma cerco di trettenermi.
"Io...non lo so cosa avrei fatto se fosse accaduto qualcosa. Sono riusciti a farmi rinnegare il mio potere, a farmi credere che fosse qualcosa da estirpare, che fossi peggio di Lui, che portassi solo morte e distruzione. Sai cosa è peggio? Che forse avevano ragione" sta piangendo e questo mi spezza il cuore ma sono le sue parole che mi colpiscano. Odio verso coloro che gli hanno fatto questo, ecco cosa cresce in me.
Allontano di scatto la sua testa e lo costringo a guardarmi negli occhi. Gli prendo il viso fra le mani e con i pollici gli asciugo le lacrime.
"Non è assolutamente vero questo, Gabriel. Il tuo potere serve come serve il mio o come serve quello di tuo fratello. Non mi sarebbe potuto succedere niente con te lì, capito? Tu sarai sempre in grado di protteggermi. Niente e nessuno potrà toccarmi se ci sei tu, lo so." Dico con voce salda e sicura quasi a rimproverarlo.
"Grazie" mormora ed io non posso far altro che fare un sorriso tenero.
Una lacrima vince le mie barriere e scivola giù per la mia guancia ma viene fermata da un dito di Gabriel che si avvicina e mi bacia.
È un bacio che sa di disperazione e altre lacrime mi segnano il viso.
"Grazie" ripete staccandosi "ma non piangere. Le lacrime non ti si addicono" sorride.
"Neanche a te" ribatto con un sorriso.
Mi accoccolo al suo petto e mi faccio circondare dalle sue braccia.
Chiudo gli occhi per godermi il suo tepore e la sua stretta.
"Non mi sarebbe successo niente con te lì" ripeto "Mi fido cecamente di te. Io ho bisogno di te" confesso contro il suo petto stringendomi ancora di più verso di lui.
"Anch'io" sussurra fra i miei capelli e aumentando la stretta che mi tiene a lui.
Sorrido, e lascio che Morfeo mi porti nel suo regno.

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Sono orgogliosa di informarvi che,  seppur con immensa fatica, non ho pianto scricendo il capitolo.
Tutte le volte che vi dico che i miei aggiornamenti si faranno meno frequenti mi faccio bugiarda e riaggiorno velocemente x)
Vabbe spero vi sia piaciuto. Ditemi se avete pianto e se le emozioni si sono sentite.

Me, il buio e la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora