Capitolo 6

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Jungkook, non voglio essere la tua bambola.

L'unico pensiero che la mia mente, quasi corrotta, riesce a formulare in questo momento.

Mi allontano di scatto, sbarrando gli occhi, focalizzandomi sulle sue ultime parole. Il moro non muove neanche un muscolo. I suoi occhi, completamente persi nei miei.

«I-io credo che tu abbia seri problemi!» Gli rispondo, iniziando ad emettere una sonora risata nervosa. «Adesso fammi scendere, vedo il locale da qui, non c'è bisogno che ti avvicini». Affermo, facendo per prendere il manico del mio borsone e aprire la portiera.

Improvvisamente, l'inaspettato rumore delle sicure abbassarsi, mi fa sobbalzare sul posto. Mi volto verso il ragazzo accanto a me che dal canto suo, sembra aver compiuto l'azione più naturale del mondo.

Il fiato mi si mozza e il respiro inizia a diventare sempre più difficile da controllare.

«Ora mi dici qual è il tuo cazzo di problema!» Affermo, non riuscendo neanche più a mantenere il tono di voce stabile a cui sono abituato.

Jungkook si volta totalmente verso di me, poggiando il gomito sopra al volante. Inizia ad osservarmi come se gli avessi fatto la più stupida delle richieste.

«Sei su questo pianeta, hyung?» Mi chiede, piantandomi dentro un nervosismo provato poche volte nella vita. «Hai almeno sentito quello che ti ho detto?» All'ennesima domanda, troppo scomoda per me, inizio a dare voce ai miei pensieri. Mi sento la personificazione di un'auto a tutta velocità con i freni rotti.

«Per caso sei uno psicopatico? Non me ne frega un cazzo di quello che mi hai detto, ragazzino!» Jungkook sbarra gli occhi, ma in questo momento non riesco a curarmene. Continuo, ignorandolo. «Chi cavolo ti credi di essere, eh? Un playboy internazionale? Colui a cui tutto è dovuto? Beh, lascia che ti dica una cosa: non sei nessuno! Sei solo un bambino viziato che crede di poter vedere l'intero mondo inchinarsi al suo cospetto per aver semplicemente respirato! E ti dirò di più, Jungkook... io non so quale strana idea ti sia messo in testa, ma se credi che io sia una di quelle persone che manderebbe la propria vita a monte solo per una soffocante attrazione fisica, beh caro... ti sbagli di grosso. Sono fottutamente innamorato e felice, la mia vita va alla grande e non ti permetterò di fare assolutamente nulla che possa metterla in pericolo. Per questo, smetti di fissarmi, avvicinarti a buffo, mettermi le mani addosso o perché no... magari potresti anche evitare di rinchiudermi nella tua macchina come uno stupido ostaggio! Sono estremamente lontano dal voler acconsentire o cedere ad anche una delle tue provocazioni del cazzo! Che c'è, vuoi giocare piccolo? Allora va a divertirti da un'altra parte e sta lontano da me!» Gli sputo in faccia tutto, senza curarmi di quanto possa essere esagerata o drammatica come reazione. Ho bisogno di risolvere questo stupido problema.

Il ragazzo resta attonito per qualche secondo, ma la mia sicurezza di aver anche solo scheggiato la sua prepotente attitudine, viene messa al tappeto quando, un ghigno divertito, torna a regnare sovrano sul suo volto.

«Cazzo, hyung... ed io che pensavo di esserci andato troppo piano». Schiudo le labbra, lasciato incredulo dalle parole appena pronunciate. «Soffocante attrazione fisica... mi dispiace, non volevo incasinarti così tanto». Emette una sonora risata e tutto quello che desidero in questo momento è allontanarmi dalla sua odiosa faccia da schiaffi.

«Apri questa fottuta portiera!» Gli ordino e lui sembra smettere di ridere e tornare a guardarmi seriamente.

«Ah, hyung... se vuoi che ti stia lontano, dovresti smetterla di darmi ordini quasi come se ti piacesse». Ammicca divertito, prendendosi gioco di me.

Lo vedo allungare il braccio verso un punto preciso davanti a lui e le sicure tornando alzate. Velocemente apro la portiera per uscire, ma appena un pensiero balena nella mia mente, mi volto nuovamente verso di lui.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora