Capitolo 34

691 41 9
                                    

Primo Maggio.

Stamattina, io e Taehyung, dopo tanti sacrifici, abbiamo finalmente conseguito il nostro diploma accademico.
Non ricordo quand’è stata l’ultima volta che sono stato così felice.
Mi ha riportato indietro al nostro ultimo giorno di liceo, quando io ed il mio migliore amico ci guardammo negli occhi, con quella buffa tunica nera addosso, consapevoli del fatto di aver chiuso un capitolo importante della nostra vita, ma impazienti di scriverne uno nuovo, accompagnati da quell’adrenalinica sensazione di paura, l’unica che ti sta sempre vicino, quando stai per iniziare qualcosa di nuovo.
Oggi, noi due eravamo così.

Felici, mentre tutti gli altri ragazzi del nostro corso, erano intenti a stappare bottiglie di champagne, scuotendole pesantemente con i loro pollici fermi sull’estremità, facendo in modo che copiose quantità di spumante, venissero spruzzate addosso ad ogni neo-diplomato.

Sorrido a questo pensiero, mentre seduto al mio posto in prima fila, mi godo la splendida esibizione che Yoongi, assieme alla sua orchestra, ha organizzato per l’istituto, di cui la sua famiglia è finanziatrice da anni, per festeggiare la cerimonia degli attestati.

È quasi l’una di pomeriggio, sono passate delle ore dalla consegna dei diplomi. Eppure, sento ancora addosso l’odore dello champagne, tanto da nausearmi.
Avvicino una manica del mio vestito al naso, aspirando due volte, velocemente. Finisco per emettere una buffa smorfia disgustata, così divertente, da far persino ridere Taehyung al mio fianco, che nel frattempo, picchietta un dito sulla spalla di Lisa, seduta però al mio lato destro, per renderla partecipe del suo momento goliardico.

La scelta d'invitare Lisa, alla festa del mio diploma, non è stata così facile da prendere, anzi, per quanto la sua presenza mi facesse piacere, non sapevo se avessi potuto combattere il senso di colpa, in ansia per la cerimonia.
Inoltre, ero perfettamente consapevole del fatto che, se le avessi chiesto di venire, l’invito sarebbe stato automaticamente esteso anche al suo promesso sposo e non ero sicuro di riuscire a rimanere calmo, con la sua figura a scrutarmi tra la folla.

È esattamente dal diciotto di aprile che io e Jungkook non ci sentiamo, più precisamente, dopo il nostro ritorno da New York, per il compleanno di Hoseok hyung.

Tredici giorni.

Tredici giorni in cui nessuno dei due ha dato segni di vita all’altro, tranne qualche piccolo messaggio da parte mia, i primi momenti, ai quali, ovviamente, non ho ricevuto risposta.
Nessuna chiamata né piccoli agguati al locale, com’è sempre stato solito fare, da quando ci conosciamo, niente… il nulla più totale.
Tredici giorni in cui non ho chiuso occhio, combattendo contro la voglia matta di chiamarlo ed urlargli in faccia quanto fosse patetico ed infantile, oppure presentarmi sotto casa sua, svegliando l’intero “Rispettabile vicinato” Per poi riempirgli la faccia di pugni.
Eppure, durante quelle notti, ognuna di queste mie ipotesi, si concludeva con noi due che finivamo sul suo letto, mentre ci baciavamo, con la voglia matta di fare sesso. Farlo per tutte quelle volte che, in questi tredici giorni, non ci siamo sfiorati.

Taehyung mi schiocca le dita davanti al volto, per riportarmi alla realtà, finendo per spegnere i miei pensieri.
Io lancio una piccola occhiata sui vari invitati.
Non c’è molta gente, d’altronde, questa parte della cerimonia è riservata solo a pochi adepti, approvati dai genitori di Yoongi o da quest’ultimo in persona.
La presenza di Lisa è stata concessa solo per accontentarmi.
Dopotutto, l’orchestra del ragazzo, vanta meriti in tutta la Corea, essendo una delle più apprezzate dell’Asia.

«Guarda, Yoongi hyung sta per fare un assolo!» Mi dice Taehyung, indicandomi il punto preciso in cui, il mio fidanzato, si è appena seduto, mentre rimuove lo scudo del meraviglioso pianoforte a coda, bianco laccato.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora