Capitolo 36

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Spruzzo lo sgrassatore contro la superficie del lavabo, subito dopo, passo sopra la spugna, cercando di eliminare ogni traccia di sporco, presente sul piano.
È quasi ora di chiusura, anche se oggi non abbiamo avuto una grande affluenza, Namjoon preferisce comunque chiudere verso l’una, mantenendo un orario fisso per i clienti.
Il weekend, ovviamente è tutt’altra storia.

Il locale è completamente vuoto, tranne che per i camerieri ed il mio capo, che sembra non vedere l’ora di chiudere baracca e burattini per andare a rifugiarsi tra le braccia della sua fidanzata.

Il diretto interessato, avanza nella mia direzione, accompagnato da un Kim Seokjin, che non sembra molto entusiasta della sua vita, ultimamente.

«Non posso mica buttarla fuori dalla finestra!» Afferma il maggiore, sventolano la scopa per aria.

«Allora mettila nel ripostiglio». Ribadisce Namjoon, esasperato dalla conversazione.

Entrambi si sono avvicinati al bancone, su cui il biondo ha appena appoggiato i gomiti, tenendosi il viso tra le mani.

«Ma il suo posto è il bagno dei dipendenti! Per quale motivo non vai lì e gli fai una bella ramanzina?» Chiede Jin hyung, decisamente imbronciato.

Il mio capo alza gli occhi al cielo, per poi rivolgersi al maggiore per potergli rispondere, ma io li interrompo, per la troppa curiosità.

«Di chi parlate?» Chiedo, mettendo l’ultimo bicchiere al proprio posto.

I due si voltano nella mia direzione, rispondendomi prontamente.

«Taehyung si è di nuovo chiuso in bagno». Afferma Namjoon, con fare ovvio, come se tutto fosse normale.

«Spero sia da solo…» Esordisco, asciugandomi le mani, ancora umide, con uno straccio.

«Stavolta sì». Si limita a rispondere il biondo.

«Solo che dovremmo chiudere e, tra l’altro, devo mettere a posto questa…» Asserisce Seokjin, allungando la scopa nella mia direzione, per farmela notare.

«Chim, sai cos’ha?» Mi chiede Namjoon, riferendosi a Taehyung ed al fatto che, in queste settimane, non è sembrato per niente se stesso.

È capitato molte volte che se ne stesse in silenzio completo per turni interi o che, peggio ancora, si chiudesse in bagno con qualche cliente. Approfittando del fatto che Namjoon gli voglia bene come un fratellino e che sia troppo buono per fargli una pesante ramanzina.

«Te lo dico io, sicuramente non ha un buon datore di lavoro, altrimenti ora sarebbe stato tirato fuori dal quel bagno per le orecchie!» Afferma Jin, togliendosi il grembiule e mettendolo al proprio posto, sull’attaccapanni.

Namjoon sbuffa pesantemente, così si volta nuovamente nella direzione del maggiore.

«Il tuo turno è finito, hyung… perché non vai a casa a riposarti? Ci pensa Jimin a chiudere!» Dopo le parole del biondo, Jin hyung si illumina come una piccola lucina di Natale.

Afferra le proprie cose, saluta entrambi con nonchalance e si precipita al di fuori del bancone, lasciandoci all’interno.

«Mpff, che tipo…» Sussurro, ridacchiando assieme al mio capo, su quanto sia ambigua la personalità di Kim Seokjin.

Passano alcuni secondi di silenzio, in cui io, finalmente, finisco di pulire il bancone, mettendo a posto il resto delle cose.

«Davvero, comunque… sta così male?» Chiede nuovamente Namjoon, tornando a fissarmi, curioso di sapere.

Io lancio un piccolo sguardo alla porta, sigillata, del bagno, prima di tornare a focalizzarmi su di lui.

«Sta affrontando i suoi primi problemi di cuore, credo sia normale un po’ di confusione». Rispondo, provando ad autovincere anche me stesso.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora