Capitolo 16

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«Posso aiutarla in qualche modo?» Quasi sobbalzo, quando la voce di una delle commesse nel negozio in cui mi trovo, arriva indesiderata alle mie spalle. Mi volto di scatto e, dopo averle riservato un tenero sorriso, rimetto a posto una delle giacche che avevo rimosso dallo stender.

«No, grazie mille... accompagno solo un'amica». Le rispondo e, senza troppi fronzoli, la ragazza ricambia la mia cortesia, allontanandosi.

Prendo a guardarmi intorno, osservando il resto dei clienti, intenti a scegliere e cambiare di continuo gli indumenti in vendita.

Mi siedo su di uno dei pouf presenti in negozio, aspettando che Lisa esca dal camerino in cui si è rifugiata, con una marea di cambi da provare.
Emetto un sospiro, spazientito dalla quantità di tempo spropositato che la ragazza mi sta facendo aspettare e, nel momento esatto in cui decido di far sentire alla biondina la mia voce, colma di frustrazione, il suono delle notifiche sul cellullare, mi provoca uno sbuffo annoiato. Afferro il telefono dalla tasca destra e lo sblocco, tirando la barra delle notifiche verso il basso: due messaggi.

TaeTae-: verrai al locale oggi?

Yoongs-: lavori stasera?

Quasi sorrido, all'assurdo pensiero che entrambi i ragazzi si siano messi d'accordo, per pormi pressoché lo stesso quesito. Mi affretto a rispondere in maniera affermativa ad entrambi. Eppure, ogni molecola del mio corpo, pagherebbe per non passare l'intero giovedì sera a lavorare, per poi tornare a casa stanco morto e ricominciare la solita tiritera il giorno dopo. Potrei mandare un messaggio a Namjoon e dirgli che ho un impegno, fin troppo importante. Magari un'emergenza, una di quelle questioni di vita o di morte, potrebbe funzionare ed io avrei la possibilità di restarmene a letto per l'intero pomeriggio, non ancora inoltrato.

«Che ne pensi?» La voce squillante di Lisa ed il suono metallico, provocato dagli anelli che trattengono la tenda del camerino, da cui la ragazza è appena uscita, mi blocca il flusso di pensieri e, in un battito di ciglia, la mia attenzione è totalmente su di lei.

Indossa un abito corto, silver e con varie paillettes a ricoprirne il corpetto. Io storco leggermente il naso, osservando il modo perfetto in cui la mia amica viene fasciata dall'abito. «Non ti vedo molto entusiasta, sunbae». Asserisce la ragazza, ridacchiando, mentre prende a scrutare il cipiglio poco convinto sul mio volto.

«E che mi sembra troppo vistoso, guarda che non è nulla di formale». Le comunico le mie ragioni, mentre la bionda spalanca gli occhi, indignata dalla mia ultima frase.

«Ma cosa dici, Jimin? È il tuo compleanno!» Replica Lisa, voltandosi totalmente verso di me, portando le mani ad agganciarsi contro i fianchi a mo di rimprovero.

«Sai perfettamente che, se non fosse stato per Taehyung, non avrei neanche pensato di festeggiare!» Affermo, riferendomi all'insistente voglia che ha il mio migliore amico, di organizzare un mega party, ogni volta che si avvicina l'anniversario della mia nascita.

«Ma sta zitto! Ti sono sempre piaciute le feste. Non credere che non me lo ricordi». Continua a rispondermi la ragazza ed io non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo, stizzito.

In effetti, Lisa non sta affatto sbagliando. Non sono mai stato un tipo contro il divertimento, anzi. Passare una serata in compagnia di amici, musica e fiumi di alcol, non mi è mai sembrata una cattiva idea e, approfittare del mio compleanno per organizzarne una, si è sempre rivelato utile per me e Taehyung, da anni l'indiscusso organizzatore di questo evento. Eppure, quest'anno non mi sento molto in vena di festeggiare. Probabilmente per il tipo di situazione in cui mi trovo e, soprattutto, per il fatto di avere Lisa, Yoongi e Jungkook nello stesso posto, mentre io, molto probabilmente, potrei ritrovarmi a ballare sul tavolo, ubriaco fino al midollo. Non so quanto riuscirei a controllarmi o peggio ancora, prevedere le mosse di quel piccolo demonio, per tutta la serata.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora