Il respiro mi si mozza, quando noto gli sguardi carichi di fastidio che i miei due interlocutori hanno preso a lanciarsi.
Dovrò provare a ricordarmi come abbia fatto a finire in una situazione così scomoda.
«Siediti pure, Yoongi». Intimo al maggiore tra di noi, indicandogli una delle sedie accanto al mio letto.
Jungkook continua a fissarlo accigliato, mentre posa una mano contro la stoffa verde chiaro della coperta che mi copre, stringendola tra le dita.
«Vorrei parlarti in privato, se non ti dispiace…» Yoongi mi lancia un piccolo sorriso, per poi tornare a ricambiare Jungkook, accanto a me.
Annuisco impercettibilmente, voltandomi di nuovo verso il moro che fa incastrare i nostri occhi, provocandomi un’ulteriore fitta al cuore.
«Jungkook, puoi lasciarci per favore?» I suoi occhi si sgranano solo per qualche momento, quasi come se non credesse alle proprie orecchie.
«Dovrei?» Quasi un flebile sussurro esce dalle sue labbra, camuffato da domanda.
Io non mi sento di rispondergli, evitando velocemente il suo sguardo, per tornare a posarlo su Yoongi, ancora in piedi, poco distante dalla porta.
Jungkook capisce la situazione e, subito dopo aver sbuffato, alza gli occhi al cielo, mordendosi il labbro per il nervosismo.
Si alza e cammina verso l’uscita, non degnando Yoongi neanche di uno sguardo, ma anzi, gli riserva una leggera spallata che fa stringere gli occhi al più grande, solo per contenere la voglia di replicare.
Il moro esce dalla stanza, lasciando solo me ed il mio, ormai ex, fidanzato.È così strano questo pensiero.
Chiamarlo ex.
Lasciarlo nel passato, rendendomi conto di aver chiuso un capitolo della mia vita.
Dodici anni, più che capitolo, mi sembra un saggio storico.«Che moccioso». Sussurra il castano, sistemandosi il cardigan chiaro, stropicciato da Jungkook, a causa delle spinta. «Come ti senti?» Mi chiede, subito dopo essersi seduto al posto che prima era occupato da Jungkook.
C’è della sottile poesia in questa situazione.
Io cerco di ricompormi, osservando l’espressione preoccupata del ragazzo che ho di fronte.
«Sto molto meglio, Yoongs e…» Tiro un sospiro, prima di continuare la mia frase, indeciso su quanto possa essere appropriata, al momento. «… sono contento che tu sia qui».
Quando pronuncio questa frase, il castano sogghigna genuinamente, mostrando i suoi piccoli denti che l’hanno sempre fatto assomigliare ad un dolce gattino.
«Io meno in realtà…» Comincia, mettendosi le mani ai fianchi e fingendo di farmi una ramanzina. «… insomma, ti lascio solo qualche settimana e mi finisci in ospedale?» Scoppio a ridere dopo questa frase, per poi lamentarmi a causa delle fitte che continuo ad avere al costato.
Porto una mano a premere sul punto dolorante.«C-come l’hai saputo?» Gli chiedo, cercando di trattenere un lamento per il dolore.
«Taehyung mi ha chiamato per informarmi e sono corso qui appena ho saputo, ma eri ancora incosciente». Mi spiega ed io annuisco di rimando. «C’era sempre lui con te…» Yoongi pronuncia queste parole ad un volume talmente basso che quasi credo non siano mai uscite dalla sua bocca.
«Come?» Chiedo, solo per confermare ciò che ho sentito.
«Ogni volta che mi sono presentato, Jungkook era qui…»Ripete il castano, spiegandosi meglio. «… mi sarebbe piaciuto starti vicino per un po’ e… magari tenerti la mano». Il volto di Yoongi è basso e non osa guardarmi negli occhi, forse perché gli costerebbe troppo.
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𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬
FanfictionCOMPLETA "소음" «Non dovresti tornare ad evitarmi? » «Mi è molto difficile evitarti, hyung... » Sto bene ed è tutto perfetto! Per quale motivo stai cercando di rovinare la piacevole monotonia della mia vita? Ti prego, non guardarmi! Fissati su altro...