Capitolo 1

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Ho sempre pensato che il vento fosse fastidioso, ma quella a cui sto assistendo questo venerdì mattina, è una vera e propria bufera.

Eppure siamo ancora al mese di settembre, dovrebbe essere quasi inverosimile per me imbattermi in un simile fastidio.

«Uff!» Sbuffo sonoramente, dopo aver riposto le buste della spesa nel cofano della mia auto. Chiudo violentemente la portiera e mi dirigo verso il lato del guidatore.

Mi siedo e soffio tra le mie mani unite per scaldarle, tanto sono diventate fredde. Mi avvicino d'istinto allo specchietto retrovisore interno della macchina e sbuffo ancora una volta quando noto lo stato dei miei capelli, appena tagliati. Porto una mano sulla mia cute, cercando di riportare la mia sorta di acconciatura allo stato originale o, quantomeno, ad uno decente.

Una volta soddisfatto del mio aspetto, emetto un mezzo sorriso, sempre più contento del nuovo colore appena fatto.

Argento... devo dire che mi aspettavo molto di peggio.

Rido immaginando la faccia del mio ragazzo, alla vista dell'ennesimo cambio di colore. Credo che Yoongi mi abbia visto di ogni sfumatura.

Stamattina sono uscito estremamente di fretta, la mia giornata è fortunatamente quasi conclusa, ma tremendamente frenetica.

Tra accademia, lavoro, spesa e un po' di tempo libero, la fine di questo venerdì sembra non arrivare mai.

Anche se avrei potuto chiedere a Yoongi di fare la spesa al posto mio, visto che oggi era praticamente libero da esibizioni, lezioni o altro. Comunque c'è da dire che convivere dovrebbe richiedere uno sforzo comune.

Rido sonoramente quando mi rendo conto degli inutili problemi che mi sto creando, così giro le chiavi e metto in moto, iniziando a guidare con la testa un po' fra le nuvole.

Insomma, avrei semplicemente potuto chiederglielo e forse mi sarei risparmiato la fila infinita alle casse, ma pazienza. Fortunatamente abbiamo un minimarket proprio a pochi metri da casa nostra, così anche fare un salto a comprare quelle poche cose che ci mancano o che abbiamo dimenticato, diventa molto più veloce e meno stressante.

Arrivo a casa pochi minuti dopo, parcheggio l'auto in garage e riprendo le buste dal cofano.

Salgo frettolosamente le scale del nostro condominio per arrivare alla porta dell'appartamento.

Guardo istintivamente l'ora sul mio orologio, molto contento di vederci scritto 05.14 PM.

Un orario in cui potenzialmente Yoongi potrebbe essersi appisolato. Decido così di utilizzare la chiave, senza suonare il campanello.

Entro in casa e il forte odore fruttato che il nostro profuma ambienti diffonde per casa, entra prepotentemente nelle mie narici.

«Dio, quanto è forte». Asserisco quasi sotto voce arricciando il naso e tossendo leggermente.

Chiudo la porta alle mie spalle e poggio le buste sull'isola in mezzo alla cucina. Ripongo poi le chiavi nello svuota tasche su di una mensola.

Inizio a canticchiare un motivetto immaginario, mentre mi affretto a mettere a posto gli alimenti appena acquistati e, nel preciso istante in cui mi trovo maggiormente perso nei miei pensieri, una voce mi fa quasi venire un infarto.

«Sei già tornato?» Mi volto di scatto alle parole pronunciate dal mio ragazzo, con la voce ancora impastata dal sonno.

«Cristo, amore... vuoi uccidermi?» Affermo, portandomi una mano al petto e recuperando dal pavimento il cartone di latte che ho fatto cadere per lo spavento. Lui sembra ignorare il mio commento. Si siede, poggiando i gomiti sul ripiano in marmo dell'isola.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora