Capitolo 45

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Un anno dopo...

«Jimin, sposta questo nella valigia più grande, non c'è più spazio in questa qui». Sento dire dal mio migliore amico, seduto sul pavimento, impegnato a riempire una delle sue valige, aperta tra le sue gambe.

Io alzo gli occhi al cielo, sbuffando ed allungando una mano nella sua direzione, fino ad afferrare l'oggetto che tiene tra le mani.

«Avevamo detto che ognuno avrebbe sistemato la propria valigia!» Gli intimo, marcando l'aggettivo possessivo.

Il bruno ride, con un'ironica espressione colpevole in volto, senza mai smettere di rivedere gli oggetti da portare con sé.

«Tranquillo, quando saremo a New York, innalzerò una statua d'oro in tuo onore!» Mi risponde, poggiandosi una mano sul cuore, come a terminare un giuramento.

«Certo, magari con i soldi di Hoseok hyung, per come sei fatto tu!» Asserisco e Taehyung, in tutta risposta, afferra un paio di calzini e me li lancia contro, scatenando la risata di entrambi.

«Questi non sono affari tuoi!»

Torniamo a sistemare le nostre valigie, abozzando qualche innocua conversazione qui e là.
Ormai è poco più di un anno che io e Kim Taehyung viviamo insieme.
Sembra strano, ma in fin dei conti, non sono successe poi così tante cose, nel giro di questi trecentosessantacinque giorni.
Il mio lavoro come docente alla SDA è andato sempre meglio, non pensavo che insegnare ai ragazzi sarebbe stato così gratificante ed appagante allo stesso tempo.
Taehyung, nel frattempo, ha continuato a lavorare al bar, finchè Hoseok non l'ha convinto a posare come modello per qualche rivista, da quel momento, diciamo che ha alternato le cose, finchè ha potuto, ora sembra essersi realizzato nel campo della moda, inutile dire che il suo ego smisurato, sembra essere arrivato a toccare picchi spaventosi.
Sorrido al pensiero, passandomi una mano tra i capelli, non più corti ed argento, ma di un bel castano ramato e leggermente più lunghi.

«Sei diventato anche idiota, adesso? Ridi da solo». Mi prende in giro il mio migliore amico, mentre chiude la sua valigia, per poi alzarsi in piedi ed afferrarla per il manico. Io sbuffo, imitandolo nei movimenti. «Portiamo queste di là, tra poco Hobi sarà qui per cena».

Lo accontento, dandogli una mano a spostare gli altri bagagli fino ad un punto vicino la porta d'ingresso.

La decisione di andare a New York, non è stata così difficile da prendere.
Quando Taehyung mi ha detto che si sarebbe trasferito lì da Hoseok, a tempo indeterminato, mi ha proposto di andare con lui e, magari restare da loro, il tempo necessario per trovare un alloggio.
Non mi è sembrata una cattiva idea, quindi ho subito contattato l'accademia per cui lavoro, facendomi trasferire alla loro sede americana.
Non ho mai abbandonato la Corea del sud per più di una settimana, figuriamoci starci lontano per sempre. Eppure, non c'è più nulla che mi appartenga e, ogni volta che percorro una determinata strada o svio per un vicolo, la mia mente inizia a viaggiare, in maniera disperata, rievocando in me una serie di ricordi che vorrei tenere lontani per il resto della mia vita.

Perché, alla fine rimangono solo questo ricordi.
Fatti avvenuti, momenti vissuti, periodi superati, siamo pieni di questo.
Eppure, non posso fare a meno di tornare solo ad un anno fa.
Quando quegli attimi trascorsi, odoravano di un solo profumo.
Quando la mia vita era colma di lui.
Lui che, in fin dei conti, resterà sempre e solo un ricordo.

Scuoto la testa, come ogni volta che i miei pensieri tendono a divagare fino a quel punto proibito.

«Ti va di guardare un drama?» Chiedo al mio migliore amico che, come ogni volta che glielo propongo, salta fino al cielo, entusiasta.

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora