Il tempo scorre così veloce che, a volte, riuscire a stargli dietro è pressoché impossibile.
Per quanto possa sembrarci facile da afferrare, sarà sempre più veloce delle nostre mani.Il pensiero di questo mare, fatto da giorni, ore, minuti e secondi, mentre si diverte a prendersi gioco di me, mi tormenta.
Eppure, cerco di non dargliela vinta, provando disperatamente a non pensare all’ultima volta che ho sentito la voce di Jungkook e a non contare i giorni che mi separano da quel momento.
Questi maledetti che aumentano sempre di più, secondo dopo secondo.Quanto sarà? Non me lo ricordo.
Bugiardo, Jimin… sai perfettamente quanto tempo è passato.
Due settimane.
Un colpo allo stomaco.Siamo già al tre di settembre e, fra dieci giorni, dovrò fare i conti con la realtà. Quella bastarda che bussa alla mia porta ogni notte, quando il sonno si spezza, al solo pensiero di dover dimenticare tutto ciò che è stato.
Prendere quest’anno e farne una fantasia, raccontare a chiunque che nulla sia mai accaduto.
Forse farebbe meno male?«Ho esagerato un’altra volta, sapevo che non avrei dovuto portarmi la carta di credito!» Sguaina infastidito Taehyung, mentre osserva con ironico disgusto le varie shopper che ha tra le mani.
«È stata una tua idea, non guardare me». Gli rispondo annoiato, cercando di ricordargli che il motivo per cui ci troviamo entrambi al centro commerciale, gira intorno al suo mal celato malumore.
«Guarda che spendere soldi in vestiti mi ha sempre aiutato a reagire, forse dovresti fare anche tu lo stesso e comprare quella camicia che ti avevo consigliato, invece di mettere le mani avanti!» Replica il bruno, mettendo su un’espressione altezzosa che, in qualsiasi altro momento, mi avrebbe sicuramente divertito.
«Ehi, non cominciare! Ti sto solo accompagnando, avevamo un accordo». Rammento al ragazzo che, nel frattempo ha iniziato a sbuffare sonoramente.
«Sei simpatico come un calcio nei coglioni, a volte, Jiminnie, lo sai?» Continua il ragazzo, con sarcasmo.
Io gli regalo un piccolo sorrisino infastidito, mentre lui alza gli occhi al cielo, scuotendo il capo ed iniziando a controllare il contenuto delle sue buste, distrattamente, forse solo come antistress.
«Piuttosto, cosa ti va per pranzo? Stavo pensando che potremmo ordinare qualcosa». Chiede, cambiando totalmente argomento e, in un certo senso, gliene sono grato.«Del sushi andrà bene». Replico vago, mentre l’osservo cercare qualcosa nelle sue scatole, con foga sempre più crescente.
«Ma dove cavolo è?» Impreca, poggiando tutto sul pavimento, chinandosi, per cercare meglio.
«Di cosa parli?» Mi avvicino di più, fissando gli occhi tra la montagna di abiti che il bruno ha da poco acquistato.
«Le cravatte!» Replica con irritazione.
Aggrotto le sopracciglia, non ricordandomi assolutamente di averle mai neanche viste.
«Hai preso delle cravatte?» Chiedo, con confusione.
«Sì, se solo mi avessi prestato attenzione, magari te le ricorderesti». Mi canzona il mio migliore amico e, quando sto per replicare, m’interrompe involontariamente. «Cavolo, devo averle lasciate vicino alla cassa!» Afferma, rimettendosi dritto, per poi poggiare violentemente una mano sulla fronte.
Io ridacchio sotto i baffi, alla vista del bruno, completamente scoraggiato.
«Certo che tu non ti dimentichi della testa, solo perché è attaccata al tuo collo». Lo prendo in giro, ma lui non sembra curarsene troppo.
Mi mette una mano sulla spalla, mentre recupera le sue buste, con sopra i loghi dei vari negozi in cui siamo stati.
«Aspettami qui, Jimin-ah, vado a prenderle e torno». M'impone Taehyung, iniziando già a camminare.

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𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝 𝐍𝐨𝐢𝐬𝐞 "소음" 𝘑𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬
Hayran KurguCOMPLETA "소음" «Non dovresti tornare ad evitarmi? » «Mi è molto difficile evitarti, hyung... » Sto bene ed è tutto perfetto! Per quale motivo stai cercando di rovinare la piacevole monotonia della mia vita? Ti prego, non guardarmi! Fissati su altro...