Capitolo 7°

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Mia

Mugolo girando il mio corpo dall'altra parte del letto, stamattina sembra essere pesantissimo.
È come se avessi un sacco di sassi sulla schiena e le gambe fossero tenute da corde ben tese, per non parlare della...<<Ahia!>>

Cazzo! La testa.

Sembra che qualcuno me l'abbia presa a calci, per farmi poi girare su una giostra volteggiano ad una velocità insana. Ma chi me l'ha detto di bere così tanto?

Ellie ecco chi!

Mi sento osservata e d'istinto sbarro gli occhi.

Maledizione! La luce, ma cosa sono un vampiro?

Mi districo dalle lenzuola e sulla soglia della porta, come un dejavu, c'è mia madre a braccia conserte che mi guarda.

<<Mamma! Che fai, mi guardi mentre dormo?>> Biascico, con la gola che sembra voler prendere fuoco.

<<Mia, perché non sei a lavoro?>>

Porca miseria!

Non ho ancora detto a nessuno del mio licenziamento, non credo che sarà felicissima, ma d'altronde cosa dovrei dirle?
<<Cos'hai combinato ora?>>

<<Niente, ho il turno di pomeriggio,  tranquilla>>. Dico sospirando e alzandomi dal letto.

Afferro il codino dal polso per legare i capelli che al contatto con le dita appaiono annodati e facendo uno chignon disordinato, mi alzo.

Merda! Testa smetti di girare o mi farai vomitare.

<<Allora vestiti ti aspetto di sotto>>.
Mi da un bacio sulla fronte.
<<Buon compleanno tesoro.>> Ed esce dalla mia camera.
<<Grazie mamma>>. Sussuro.

Le sorrido felice e cerco di fare ordine, incominciando dalla mia testa che continua a ballare un valzer.

Maledetto alcol!

All'improvviso, come se ricordassi per la prima volta, l'immagine di un uomo appare nella mia mente. Ripercorro lentamente tutto quello che è successo la sera precedente.

Il motociclista!
I suoi occhi, così ipnotici e surreali, e quell'odore forte e maschile da farmi girare la testa.

Dove l'ho già visto?
L'incontro di stanotte sembrava così naturale.

Possibile che non me lo ricordi?
Non sono una che beve molto, ma nelle rare occasioni che succede per lo meno non sono così confusa.

Devo assolutamente fare chiarezza.

Mezz'ora dopo sono di sotto, mio padre mi abbraccia facendomi gli auguri di buon compleanno e felice di averli a casa anche se per poco, facciamo colazione insieme e mi aggiornano sulla loro giornata.
A quanto pare stasera ci sarà per l'ennesima volta, la festa data da quella stronza ricca di Eva Monroe e mia madre farà parte del catering, come ogni dannato anno.

Dovrebbe sapere cosa ha fatto ieri la stronza.

Ma meglio che non sappia, non voglio che abbia ripercussioni per colpa mia.

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