Capitolo 40°

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Devhon

Non vedo e non sento altro.

I miei occhi in questo momento sono solo per il suo corpo, le mie orecchie invece, sono ovattate, in attesa di udire solo il suono dei suoi gemiti.

Quanto posso essere dannato per bramare tanto quest'anima innocente?

Quel pizzo bianco che fascia le sue forme è servito solo a farmi incediare l'anima ormai già alle prese con l'inferno più violento.
La cosa che più mi ha fatto andare fuori di testa però, è stato avere la certezza che lei abbia indossato un tale intimo solo ed esclusivamente per me.

Non puoi pensarlo davvero.

Certo che posso! Ne sono certo.

Tutto di lei mi da questa certezza, è così semplice e genuina, che solo una motivazione plausibile poteva farle indossare una cosa del genere.

E la motivazione plausibile saresti tu?

Certo che si, anche se sono sicuro al cento per cento che dietro tutto questa bellezza esposta ci sono le sue amiche.

È troppo semplice e genuina per pensare a tutto.

Anche se non l'ho ammetterà mai, lei stasera è qui con me, perché vuole esserci.
Perché mi brama tanto quanto io bramo lei.
La sua pelle brucia sotto le mie dita, lo sento, e il suo corpo parla da sé, non può più nascondersi da me.

La troverò sempre.

<<Scendi dal ripiano piccola lingua lunga>>. Le ordino.
La punta del suo sandalo tocca il pavimento e molto elegantemente scende. Sinuosa, da sirena incantatrice qual'è.
La prendo per le spalle e la volto verso lo specchio, posizionando il mio corpo dietro di lei.
Mi guarda incastrando i suoi occhi nei miei attraverso lo specchio, oscurando così, l'immensità delle sue iridi marroni simili al cioccolato fuso.

Bacio la sua spalla e lei socchiude gli occhi.

<<Sei bellissima>>. E anche se le ho detto di peggio, lei sorride e arrossisce comunque. Ecco... ecco perché è diversa.

Afferro una bratellina sottile sotto l'indice, facendo scorrere il tessuto sul mio polpastrello. <<Questo lo hai indossato per me non è vero?>> Dico beandomi del suo odore, come se fosse zucchero filato.

<<Mai>>. Dice quasi ansimando.

Certo piccola.

Scuoto la testa e sorrido.
<<Sei una pessima bugiarda>>.

<<Devhon ti prego!>> Sussurra.

<<Cosa vuoi Mia?>> Le chiedo.

Chiude gli occhi e morde il duo labbro per trattenersi. Per non darmi nessuna soddisfazione.

<<Voglio farti un regalo>>.

Lei apre i suoi dannati occhi e mi guarda, ma senza parlare.

<<Ti dirò io cosa voglio>>. Passa un luccichio velocissimo e attende, mentre inizio a venerare il suo corpo e tra un morso, un ansito e un bacio le ammetto una cosa che verrà segnato come ennesimo errore.

<<Ho bisogno di te!>> Le sussurro lievemente e il suo corpo si ricopre di brividi, mentre io sorrido per la reazione ottenuta.

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