Capitolo 8°

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Devhon

Mio nonno mi ha sempre detto che capiva le sue giornate secondo quale piede toccava prima il pavimento.
Se incominciava con il destro era un buon segno, ma se il piede sinistro toccava per primo il suolo, allora doveva prepararsi, perché sicuramente sarebbe stata una giornata alquanto impegnativa, per non dire di merda.
Le mie devo dire che ultimamente vanno sempre peggio e se così non fosse, ci metto del mio per renderle tali.

Perché?

Beh, partiamo dal fatto che mi sono alzato e il mio piede sinistro ha toccato il morbido tappeto sotto i miei piedi e ho incominciato ad imprecare già all'alba.

Inutile spiegare il perché. Già di suo questa è una giornata che sicuramente non dimenticherò, ma non è stato questo a farmi salire il sangue al cervello. Dopo la mia corsa mattutina sono ritornato alla villa Monroe e oltre allo staff che sistemava la casa per il ricevimento di stasera che lavora per la mia famiglia, ho trovato Patrik, Adam e Logan in costume mentre si preparavano per andare al cosiddetto: lago del pensiero.

Lago del pensiero... Un posto che avevo del tutto rimosso.

Un luogo dove la maggior parte delle persone va per scopare, organizzare serate tra gruppi di ragazzi squilibrati e falò in piena estate.

Fin qua tutto perfetto, no?

Ma il fatto che la mia baby, era sotto il culo di Logan, mi ha mandato fuori di testa.
Quella moto, per quanto stupida all'apparenza possa sembrare, mi ha sempre portato fortuna.
Comprata da Tom, un vecchio amico di Trout Lake e modificata da uomini che lavoro per le gare clandestine. E ad'ogni gara alla quale ho partecipato ho sempre vinto.

<<Che cazzo ci fai con la mia Baby?>>
Dico togliendo le cuffiette dell'orecchio.
<<Cazzo Dev, la chiami ancora così?>>
Risponde sorpreso.
<<Certo cazzone>>. Rispondo seccato.

<<Tanto ora non ti serve più, sei stato plocamato vincitore a vita>>. Mi prende in giro Adam.

<<Non rompermi il cazzo Ad!>> Rispondo nel miglior modo possibile.

<<Già, ora ha altre abitudini>>. Irrompe Patrik.
Lo guardo senza rispondere.

Se ne esce sempre con queste risposte del cazzo, ho voglia di riversare quelle stesse abitudini su di lui in questo momento.

Lo guardo fisso negli occhi e lui non osa parlare, sa che ha esagerato.

<<Dai, finiamola ora. E tu non fare il guastafeste e vieni con noi>>. Si intromette Log.

Io guastafeste? IO? E da quando?

<<Dai Fratello!>> Mi supplica Adam.

<<Sai che Patrik ha un modo tutto suo>>. Certo che lo so e non posso giudicarlo, io sono peggiore di lui.

Mi hanno già fatto innervosire abbastanza, ma restare a casa ora non è tra i miei piani. Tanto cosa potrà mai succedere giusto?

<<D'accordo cazzo, il tempo di una doccia>>.
Sto per salire i gradini della villa quando mi volto verso Logan puntandogli il dito.
<<E tu scendi dalla mia cazzo di Baby>>.

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