Capitolo 17°

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Mia

Sono sul mio letto sdraiata mentre stringo tra le braccia il mio orsetto peloso.

Devhon Monroe mi ha baciata.

<<Devhon Monroe mi ha baciata porca miseria>>. Parlo al soffitto bianco.
<<Capisci lui, il principe del paese mi ha baciata e perché poi?>> Chiedo ora al mio amico peloso.

D'istinto porto le mani alle labbra e nel farlo, noto che le mie braccia hanno il suo odore. Avvicino il naso e sento quell'inebriante profumo.
Annusando come se fossi un cane che cerca tartufi.

Così intenso ed'unico nel suo genere.

Gli eventi della serata, si ripercorrono nella mia mente senza tregua. Il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi ha stretto a quella corteccia dell'albero. E poi quella frase del mio nome? Che avrà voluto dire?

Se ti chiamo per nome potresti crederci.

Gli piacerebbe! Arrogante.

Sarà anche lo scapolo d'oro più ambito, ma io non rientro affatto nella categoria delle donne che desiderano sposarlo e mettere su famiglia con lui.

Sei sicura? Certo che si! Sono solo attratta da lui, i miei ormoni in sua presenza sembrano avere vita propria. E poi lui è un Monroe e tale deve rimanere, un nemico, una nemesi, una persona da affrontare e allontanare, un motivo per andare via.

E allora perché non ti sei tirata indietro?

Dio sto impazzendo, non riesco a trovare nessuna risposta alle mie domande.

La vuoi trovare veramente una risposta?

Forse... ma non ne sono tanto sicura.

Piano, piano pensando agli eventi successi, mi addormento. I miei sogni sono tormentati incessantemente da mani forti che mi stringono, contornate d'anelli e bracciali che tintillano ad ogni movimento, occhi dal colore quasi surreale e labbra morbide che baciano la mia pelle, ogni singola parte di essa, lasciando ad ogni passaggio una scia umida, seguita da brividi insani. E così scende sempre più giu, assaporando il tutto, fino ad arrivare alla mia parte più proibita, i muscoli mi si tendono e si contraggono, le membra si aggrovigliano e senza che io abbia nessun comando sul mio corpo, sprofondo nell'abisso più buio.

<<Oddio!>> Ansimo ad alta voce e di scatto sbarro gli occhi, mi alzo dal letto ansimando affannosamente. Mi tocco la testa, i miei capelli sono umidi e la fronte e madita di sudore.

No!

Scendo dal letto e mi precipito fuori dalla stanza, ho bisogno di una doccia.

Che cavolo ho fatto?

Devo scacciare via tutto, togliere ogni traccia, far scomparire il suo odore dalla mia pelle, far scomparire lui dalla mia testa.
Mentre esco mi imbatto, quasi a scontrarmi con mia madre.

<<Mia!>> Dice guardandomi.

<<Cosa?>> Chiedo spaventata per paura che capisca cosa io abbia appena fatto.

Inevitabile &quot;Il Principice Ereditario&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora