Capitolo 18°

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Devhon

Una notte buia e turbolenta, così la definirei. Finalmente il controllo è ritornato nelle mie mani, e per ora posso respirare regolarmente.
La minaccia fatta a mia madre è servita a non far perdere il lavoro alla così detta Cler, la madre di Mia.

Prima però, di far riportare l'auto a lingua lunga, ho deciso di farle fare una revisione veloce dal meccanico.
Con mia grande sorpresa, ho scoperto che Ryan lavora in questa officina.
Alla mia entrata tutti si sono voltati a guardarmi, non è molto comune che un Monroe si presenti in un garage qualunque, visto che abbiamo a disposizione un meccanico privato.
Il proprietario, felice di vedermi lì, mi ha presentato i suoi ragazzi e con questi anche Ryan, il fidanzato di Mia.
Appena i miei occhi hanno visto quell'uomo, un embolo è partito a razzo e ha colpito il mio cervello poco funzionante.
<<Ma guarda guarda, tu lavori qui?>> Dico girandomi intorno per dare un occhiata al garage, attrezzato con carrelli su chiavi, calendari di donne nude e mozziconi di sigarette gettati qua e là.
<<E già! E cosa ci fa il principino in un posto poco adatto alle sue manine?>> Dice con un ghigno di presunzione, pulendo le mani su una pezza lurida.

Ho riportato l'auto della tua Mia.

Sorrido e intasco le mani.

<<Sai, ho avuto una notte molto movimentata>>. Dico strizzando l'occhio.
<<E sono venuto appena ho potuto>>.
Lui mi guarda fisso e capisco che sta per esplodere.
<<Ho promesso ad un 'amica che avrei fatto dare uno sguardo alla sua auto>>. Dico mentendo spudoratamente.
Il suo volto si acciglia, non capendo a cosa alludo. Un istante dopo Adam entra il pick-up di Mia e gli occhi di Ryan escono quasi fuori dalle orbite per la sorpresa.

<<Che cazzo ci fai con l'auto di Mia?>>
Chiede sorpassandomi e andando incontro ad Adam.
<<Ryan giusto?>> Chiedo avvicinandomi con molta calma.

Lui non risponde guardando prima l'auto e poi me.
<<Mettila a nuovo, dev'essere pronta tra un paio d'ore>>. Dico andando via.
<<Monroe!>> Mi volto incalzando i miei occhiali da sole.
<<Lei non è per te! Lasciala stare>>.
Sorrido e gli vado incontro.
<<È un ordine?>> Dico mentre Adam rimane appoggiato al finestrino, come se la scena fosse del tutto normale.
<<Sai non amo chi mi dice cosa fare>>.
Mi volto e vado via, ma non prima di aver detto un ultima cosa: <<Riparala ti pagherò il doppio>>.

Non vorrei essere nei suoi panni in questo momento. Monto in auto, aspettando Adam che mi raggiunga.

<<Perché hai fatto lo stronzo?>> Mi chiede appena chiude la portiera.
<<Perché sono qualcosa di diverso?>>
<<No, direi di no. Cazzo Dev! Come ho fatto a non farci caso prima>>.
Lo guardo alzando un sopracciglio.
<<Che vuoi?>> Chiedo.
<<Le tue mani, cazzo! >>
<<Non ci pensare, ora andiamo>>. Dico tagliando corto.
<<Tra un paio d'ore ritorna qui e porta l'auto a casa dei Clark>>. Lui mi guarda ma non mi chiede il perché, anche perché non saprei cosa dirgli.

<<Spero che non rovinerai la vita a quella ragazza per un capriccio>>.

Lo Spero anch'io.

☆☆☆

Due giorni, due maledetti giorni, sono passati da quella notte.
Di Mia nessuna notizia, ma sopratutto nessuna risposta.

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