Capitolo 16°

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Devhon

Quanto può essere bello quell'attesa che precede il momento?
L'ansia, quel fremito che percorre il tuo corpo e ti da quella scossa per ritornare sulla terra ferma. Ed è proprio quella che mi fa risvegliare un istante, un decimo di secondo prima che le mie labbra tocchino le sue.

Cazzo!

I suoi occhi sono chiusi, le labbra rosee schiuse in attesa, ma il mio labbro si solleva in un ghigno arrogante. Mi avvicino piano al suo orecchio.

<<Sali sulla moto, piccola lingua lunga>>.
Sbarra gli occhi, come un ladro preso nel sacco.
Ed'eccolo qui, quel sguardo che mi fa eccitare da morire, è puro fuoco.

Buono bob! Sta giù.

<<Sei uno stronzo Monroe!>> Urla stizzata e imbarazzata.
Non sai quanto, piccola lingua lunga.

Non ha ancora visto niente di me

<<Hai capito? Sei uno stronzo!>>Dice puntandomi un dito contro.
<<Lo so piccola e hai ragione, ma io sono come dici tu, un Monroe e se non sbaglio tu hai anche un fidanzato, o sbaglio?>>. Dico ridendo.

<<Cosa penserà di te?>> Le strizzo l'occhio, irritandola ancora di più.
Mi avvicino al suo orecchio e piano le sussurro: <<Che brami le mie labbra, il mio tocco, sul tuo corpo cosi rigido>>.

Mi stacca da lei spingendomi all'indietro con le sue esili manine e si allontana, ma senza proferire parola.

<<Mentre sei qui con me al buio, che mi preghi mentalmente che faccia quello che tanto brami, ma che non osi pronunciare, perché hai paura, perché sai benissimo che ti piacerà>>.

Ammettilo, lo si deve.

I suoi occhi sono fiamme roventi che potrebbero darmi fuoco da un momento all'altro. E se posso dirlo è ancora più bella in quest'aura.

<<Tu non mi conosci per niente>>.
Vero lingua lunga, ma i tuoi occhi parlano e questo mi dice che forse forse non ami abbastanza il tuo muscoloso ragazzo.
<<Allora perchè sei venuta a casa mia stasera passando per tua madre? Non era me che cercavi?>> Le chiedo ancora, non convito delle parole di mio padre.
E questo è strano, io non dubito mai di lui.

<<Oh ma piantala, non sono venuta di certo per te. Non sapevo fino a stasera chi fossi e se vuoi davvero saperlo, venire a conoscenza della tua vera identità ha peggiorato solo le cose>>. Ammette.

Stai a vedere che piccola lingua lunga dice la verità.

<<D'accordo diciamo che ti credo>>. Annuncio e i suoi occhi si spalancano ancora.

<<Ora sali su questa cazzo di moto, non farmelo ripetere, altrimenti chiamerò i tuoi genitori, come si fa con le bambine cattive e racconto tutto al tuo amore muscoloso>>. Il suo volto diventa rosso per la rabbia e vedo che stringe quelle manine in un pugno facendo sbiancare le nocche.

<<Fanculo Monroe>>. Dice avvicinandosi alla moto.

Perché mai questa ragazza impertinente mi fa andare su di giri ogni dannata volta che apre quella maledetta boccaccia?

Inevitabile &quot;Il Principice Ereditario&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora