Inevitabile "Il Principice Ereditario"

Capitolo 15°

Mia

A chi diavolo ho fatto male per ritrovarmi in questo posto, per giunta con l'unica persona che mai avrei voluto incontrare?

E perché mai mi sentivo così, mentre mi stringeva al suo petto? Ho avvertito una insana scossa al basso ventre e un vuoto improvviso è piombato nel mio stomaco. Più era vicino, più faticavo a respirare. La punta del suo naso che con sensualità toccava la curva del mio collo poi... <<Oddio basta!>> Dico portando le mani tra i capelli.

Quante domande che in questo momento infestano la mia mente.
Come può una sola persona farti piangere, ridere e arrabbiare ed'eccitare, nel giro di cinque minuti? Un Monroe ecco chi!

Assurdo.
Ma è quello che ho provato.

Ne so così poco di uomini e sensazioni che potrei addirittura affermare che quello che ho provato sia stato solo un principio di paralisi muscolare.
Quel poco che so, è dovuto alle mie amiche.
Ma non sono stupida e capisco che quelle contrazioni al basso ventre, sono state indotte dal quel contatto fisico.

A volte sembra che qualcuno si diverta a giocare con la mia vita, muovendo i fili a suo piacimento e ora sono qui, con questo dannato rottame che non ne vuole proprio sapere di ripartire. Per non parlare di quell'arrogante di Devhon, che ha deciso di lasciarmi da sola, con i miei casini del cazzo.
Batto il palmo della mano sul volante, maledetta proprio ora dovevi fermarti?

Bhe, cosa potevo mai aspettarmi.

Sospiro ascoltando la musica alla radio, pensando a quelle parole tanto malinconiche di Sofia Carson in Still in Love.

Non dovrei lo so, ma non ho scelta.
Tutto il mio corpo urla in protesta, mentre sto per pronunciare il suo nome, la mia vocina mi sta picchiando mentalmente con un bastone.

Non osare Mia.

Non ho scelta.

Mi sporgo dal finestrino e do voce alla parola e ha un nome che non dovrei pronunciare.

Non farlo Mia, non farlo.

<<Devhon!>>

Scivola, semplicemente scivola sulla mia lingua, ed esce come se quel nome fosse sempre appartenuto alla mia bocca.

È stato fin troppo semplice.

Come sospettavo lui non si ferma, e monta sulla sua dannata moto sexy come lui, sempre con quei capelli del cazzo che hanno una vita propria e se ne fregano, per quante volte lui ci passi la mano, ritornano sempre come prima, indomabili.

Oddio smettila di pensare a come sono i suoi capelli, sono solo capelli. Si capelli da tirare e afferrare.

Cazzo!

Mi ritiro dal finestrino, spaventata dai miei stessi pensieri. L'ho pensato veramente?

Sono fottuta porca miseria. Ryan aveva ragione sono attratta dal quel diavolo in moto.

Respiro ed ispiro. <<Sono attratta sessualmente da Devhon Monroe, sono attratta sessualmente da Devhon Monroe>>. Mi ripeto come una scema al buio, sperando che così facendo non risulti vero.