Inevitabile "Il Principice Ereditario"

Capitolo 41°

Devhon

<<Posso farti una domanda?>> Chiede mentre incrocia le gambe sul tappeto persiano scelto con cura da mia madre. Se solo Eve Monroe sapesse cosa ci abbiamo appena fatto sopra, ne morirebbe.
Avvolta da un telo bianco, con quei capelli sciolti messi da un lato, in morbidissime onde cioccolato, sembra quasi una Dea.

<<Spara!>> Dico accendendo una sigaretta e sperando che non mi chieda niente di troppo pesante, niente a cui non possa rispondere.

<<Il tuo tatuaggio>>. Mi indica senza continuare.

Questo concedilo Devhon.

Puoi rispondere a una semplice domanda come questa.

Ispiro il fumo per poi rilasciare una grande nuvola che alleggia su di noi come un cattivo presagio.

<<Cosa vuoi sapere?>>

<<Beh, cosa significa>>. Sussura come se la sua domanda fosse stupida, alzando di poco le spalle.

<<L'ho fatto disegnare e curare nei minimi dettagli da una ragazza orientale alle due del mattino, io dettavo e lei disegnava>>.

Già, una notte davvero particolare, da dimenticare direi. Dopo l'improvvisa morte del nonno e tutto ciò che ne seguì. Questo tatuaggio è lunica cosa che mi rimane, al solo ricordo il petto ancora mi duole.

<<Cosa significa per te?>> Chiede.

<<Tu cosa vedi?>> Domando curioso di sapere la sua opinione.

Nessuno capisce il vero significato.

Sparano tutti cazzate sulle angeli custodi che dovrebbe proteggere, o che mi sono affidato ad una divinità più grande, ma non è nulla di questo.

<<Non è importante ciò che io veda, ma ciò che rappresenta>>.

Beh cazzo, questa si che è una risposta.
Nessuno mai, uomo o donna che l'abbia visto, mi ha mai risposto in questo modo, ma lei ancora una volta ha fatto l'eccezione.

<<Io posso dirti tante cose, ma sono sicura che non sarebbe la risposta giusta e tu mi diresti di si solo per non farmi fare ulteriori domande>>. Conclude rimanendomi senza parole.

Strike 1!

<<Ragazza astuta>>. Affermo facendola sorridere.

Bella.

<<Ho fatto centro allora?>> Domanda curiosa.

<<Voglio sapere prima cosa vedi, poi ti risponderò>>. Dico spengnendo la sigaretta appoggiandomi con la schiena al divano dietro di me.

Ma lei si alza tenendo quel telo stretto al petto e mi tira avanti per potersi posizionare dietro di me. Le sue dita percorrono la mia pelle, sento i polpastrelli delineare il volto dell'angelo.

<<Vedo sofferenza, vedo un uomo messo in ginocchio dalla vita stessa>>.

Ma che cazzo!