Capitolo 25°

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Devhon

Ad ogni tiro, sento il fumo invadere i miei polmoni, lo trattengo il tempo che basta per assorbire quello che serve e farlo salire limpido, pervadendo piano ogni cellula del mio corpo, finché non raggiunge i nervi del cervello, rilassando il tutto, facendo alleggerire il peso.

Tutto appare sereno.

Lo giro tra le dita, pensando a come una ragazzina di montagna dai lunghi capelli castani, mi abbia fatto tirare fuori le vecchie abitudini.

Lei è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

<<Allora!?>> Sento la sua voce arrivare all'improvviso, invadendo il mio udito. Volto la testa verso destra, ma con mia sorpresa me lo ritrovo a sinistra.

Ma che cazzo sto fumando?

Prende posto sulla poltrona della terrazza di fianco a me. Alzo lo spinello verso di lui, che lo afferra senza esitare.
Fa un lungo tiro osservando il mozzicone tra le dita.

Ma che cazzo abbiamo da osservare tutti quando fumiamo?

Scoppio in una risata attirando l'attenzione del mio amico, o quello che rappresenta in questo momento, vista la nostra situazione.

<<Che cazzo hai da ridere?>> Borbotta, mentre dalle sue labbra fuoriesce il fumo come una grande nuvola bianca.
F

accio spallucce allungandomi dalla poltrona verso di lui, per afferrare il mozzicone tra le sue dita.


<<Sono fatto!>> Affermo serio.

<<Lo vedo. E vederti così mi porta a pensare una sola cosa>>.

L'osservo, per capire cosa vuole dire. Le sue labbra si muovono, ma il suono arriva in ritardo.

Almeno credo.

<<Sarebbe?>> Domando curioso dopo quella che pare un'eternità, quando invece credo siano passati solo pochi secondi.

Assurdo! Vado a rallentatore.

<<Che sei pentito>>. Afferma mentre allunga le gambe sul tavolino.

Pentito? Assolutamente no e per cosa poi?

<<No pentito no. Assolutamente no!>>
Cazzo, dalla sua faccia capisco che l'ho detto ad alta voce.

Recupera Dev!

<< Mi dispiace solo non avertelo detto, sinceramente però non sapevo nemmeno cosa dire. L'ho voluta e l'ho presa senza esistare e senza chiedere>>.

Merda chiudi il becco.

Chiudo gli occhi poggiando la testa sulla poltrona. L'aria fresca di montagna mi giova più di ogni altro trattamento, la sento posarsi sulla mia pelle nutrire le mie cellule e ossigenare i miei polmoni intossicati dal fumo.

<<Già, ma non ti biasimo, tutti abbiamo dei segreti>>.

Si ma tu i miei li conosci tutti, io posso dire lo stesso di te?

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