Capitolo 19°

1.1K 82 142
                                    

Mia

Mi avevano sempre detto che quando stai per fare un cosa sbagliata il tuo corpo reagisce più velocemente, ma non sempre in diretta connessione con il cervello. Una teoria assurda mi dicevo non poco tempo fa, ma ora che il mio corpo sa che sta commettendo un grande errore, non sta mandando i giusti segnali al cervello e io posso confermare quella assurda teoria, perché è quello che mi sta capitando. Niente sta funzionando più bene, il sangue scorre più velocemente, il cuore galoppa ad una velocità disumana, quasi da sentirlo ad di fuori del petto, e sento uno strano farfallio all'altezza dello stomaco, quasi doloroso, ma al contempo meraviglioso.

Ma che succede?

Dovrei farlo uscire, cacciarlo dalla mia casa e dalla mia vita, dovrei dirgli che è sbagliato, che io lui, noi siamo un' inevitabile errore. Quelli madormali senza possibilità di rimedio, ma non lo faccio, e rimango in silenzio finché le mie spalle non toccano la parete dietro di me e lui come un felino che incastra la sua preda, avanza da predatore qual'è.

Sono fottuta, totalmente e indiscutibilmente fottuta.

L'adrenalina pompa nelle mie vene, sento il sangue fluire incandescente come lava che mi brucia fin dentro le viscere più profonde.
Avvampo ad ogni passo, ma non lo respingo l'attendo. Quasi come se non avessi aspettato altro.
Come se io dovessi trovarmi in questo posto in questo momento.

<<Devo capire>>. Dice fermandosi a un soffio dalle mie labbra, mettendo le mani ai lati della mia testa, incastrando il mio corpo alla parete fredda dietro di me.
Sento il suo fiato caldo solleticare la mia pelle, il suo profumo fluire nella stanza e il suo respiro diventare sempre più frequente.

<<Cosa devi capire?>> Chiedo in un piccolo sussurro.

<<Cos'hai da farmi pensare incessantemente a quello che potrei farti>>. Ammette.
La sua risposta mi fa rilasciare un lungo sospiro, cosa che a lui non sfugge.
Potrei dirgli di no, invece...

<<Tu sei pazzo... >>  Dico cercando di mettere fine a questa follia, perché non può essere definita in altro modo.

<<Me l'hanno gia detto piccola lingua lungua, non funziona, riprova>>.

<<Perché io?>> Chiedo.

<<Voglio avere ciò che tutti vogliono e nessuno riesce ad' ottenere>>. Dice ad un tratto.

E io sarei questo per te?

<<E tu cosa vuoi Monroe?>>
<<Devo ancora capirlo, devo solo assaggiare>>.

<<Assaggiare?>> Chiedo spaesata dalle sue parole.

<<Voglio proprio vedere se sai davvero di zucchero filato>>.

Zucchero filato?

Sta solo farneticando e io ascolto quel suono come se non avessi mai sentito parlare in vita mia.

<<Non guardarmi così piccola lingua, devo capire, lasciamelo fare>>. Dice inalando il mio odore è socchiudendo gli occhi.

<<Allora... cerca di capire>>. Dico abbassando di poco lo sguardo, imbarazzata per le mie stesse parole.

Ma che mi salta in mente? Non so nemmeno cosa sto facendo.

Inevitabile &quot;Il Principice Ereditario&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora