Capitolo 37°

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Mia

Se in questo preciso istante entrasse qualcuno nella mia stanza, penserebbe che i ladri avrebbero fatto irruzione distruggendo tutto.

I miei vestiti, e capi di abbigliamento prestati dalle mie amiche, sono sparsi sul pavimento, mentre altri mucchietti sono messi agli angoli.

E io... beh io sono distesa a terra, in una continua lamentela per semplice fatto di non avere nulla da indossare.

Tipico di noi donne.

Come se tutto quello che provassi mi stesse male, nulla va come ricordavo, nulla è adatto.
Jen messaggia sdraiata sul mio puf, mentre Ellie mangia un leccalecca e fa schioccare le labbra ad ogni assaggio, facendo tendere ogni mia terminazione nervosa.

<<Ellie! Basta ti prego>>. Sbraito, avendo come ricompensa un occhiataccia dalla pazza rossa, mentre Jen se la ride sotto i baffi.

<<Senti Mia!>> Dice alzandosi  mentre estrae quella pallina dalle labbra.<< Io non sono d'accordo per questo tuo "appuntamento">>. Dice articolando sull'ultima parola.

Che novità! Come se non l'avessi capito.

<<Tutto questo non finirà bene, sei troppo coinvolta. E sai chi pagherà il prezzo per tutto questo?>>
Dice facendo segno intorno.
La fisso senza rispondere, perché so che ha ragione. Anche se vorrei fucilarla.

<<Tu mia cara!>> Dice puntando quel dito con le unghie pitturare di nero.
<<Solo ed esclusivamente tu! Beh e forse anche noi, perché dovremmo asciugare le tue lacrime del cazzo quando il grande Devhon Fottuto Monroe si stuferà della ragazza di montagna e tornerà alla sua stupenda vita misteriosa>>.

Smettila maledizione.

Non riesco a rispondere.
Perché cazzo non riesco a rispondere?

Perché forse sta dicendo la verità?

Forse, ma non voglio rimpiangere nulla. In verità ho paura di rinunciare a qualcosa che aldilà di tutto mi fa sorridere.

<<Vuoi solo divertirti? Bene! Io sono più che d'accordo che giochi con il principe ereditario e il suo pitone, ma sappiamo entrambe che non è così. Tu. Ti. Farai. Male!>>

Io non mi farò male!

Quanto possono essere vere le sue parole?
So che non c'è nulla di normale in tutto questo, so che tra poco partirò e Devhon dovrà essere solo in ricordo. Ma allora perché sono indescrivibilmente, inesorabilmente attratta da questo futuro dolore? So che succederà, in questo momento è l'unica certezza che ho, eppure...

Dio, fa male sapere di farsi male, ma voglio piangere e sapere di aver vissuto quel dolore a pieni polmoni e raccontarlo un giorno come Jane Austin  lo racconta tra le sue meravigliose pagine, come Shakespeare lo narra attraverso le sue magiche e singolari parole. Spero solo di essere forte abbastanza da avere la forza per rialzarmi il giorno che cadrò.

Con la coda dell'occhio vedo Jen farsi strada tra i capi sparsi sul pavimento, mi raggiunge e si inginocchia circondano il mio collo con le sue ossute braccia.

Inevitabile &quot;Il Principice Ereditario&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora