Capitolo 48°

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Mia

Scappo, corro senza mai fermarmi.
La strada principale dista pochi metri, ma ormai sono stremata e all'improvviso crollo a terra, atterrando sulle ginocchie ormai già sporche. E piango, piango come se il cuore mi fosse stato strappato a mani nude e fosse stato gettato in pasto a un branco di lupi, o per meglio dire ad un solo lupo.
Come se l'unica cosa che provassi, fosse solo un indescrivibile e inesorabile dolore.
Quello acuto e brutto che ti stringe l'anima e ti da strabuzzare gli occhi, come se avesse una forma umana e fosse il doppio di me.

È così che ci si sente? È questo che si prova? Questo è quello che raccontano le mie protagoniste in quelle storie tanto tormentate? Solo ora capisco il senso di ogni loro parola.

Prendo il telefono dalla tasca posteriore che ha incominciato a ronzare, e lo porto all'orecchio, anche se non so se sarò un grado di parlare.

<<Ehii tesoro, sei pronta? Sarà la tua ultima notte da ragazza di montagna>>. Che strana la vita, è proprio ironica e gioca con la sorte, mi ha appena detto le stesse parole di quando tutto ebbe inizio, e questo mi fa pensare che ora sia la fine.

<<E-Ellie...>> singhiozzo

<<Ellie ti prego, vie-nimi a prendere>>.

<<Oh mio Dio! Che cazzo è successo? Dove sei Mia?>>. Urla spaventa.

<<Qua-si sulla strada principale per l'uscita di -Trout Late>>. Balbetto mentre le lacrime continuano a scendere.

<<Ook, tesoro arrivo subito>>.

Riporto il telefono nella tasca, mi avvio per arrivare alla strada principale.
In lontananza sento le sirene suonare e un brivido mi fa gelare il sangue, perché so che quelle sirene stanno suonando per lui.

Ti prego Ellie fa in fretta.

L'ambulanza mi passa di fianco a tutta velocità, mentre io mi stringo ancora più in me. Per darmi forza, per ricordare che non centro più nulla, ma sopratutto che devo fermare il mio istinto di correre indietro e vedere se sta ancora bene.
Mi sono detta, nemmeno pochi minuti fa, che non dovevo voltarmi più indietro, mentre ora già sto pensando di ritornare la.

Pensa con la testa Mia, chiudi il cuore.

Faccio un lungo respiro e continuo a camminare, finché in lontananza non vedo il pick-up di Ryan correre tra un sorpasso e l'altro, e solo quanto vedo scendere al volo Ellie e Jen rilascio quel respiro trattenuto.

<<Mia!>> Urlano in coro correndo verso di me, mentre Ryan parcheggia vicino al marciapiede.

<<Mio Dio tesoro, ma cos'è successo?>> Mi domanda Jen preoccupata, ma io non voglio rispondere.
Perché in cuor mio sapevo che sarebbe finita così, sapevo che le parole di Ellie dette non poco tempo fa erano vere, ma le ho ignorate di proposito e così egoisticamente da non pensare davvero a quello che sarebbe successo.

<<Gli strapparò il fegato a mani nude>>. Urla Ellie.

<<È una promessa>>.

<<Ehi pulce!>> Alzo la testa e incontro Ryan.

<<Dai andiamo, avrai tempo per parlare>>. Dice mentre mi porge la mano e stranamente mi sento al sicuro.
Ryan è da sempre, per me, un cazzone, però non mi ha mai fatto soffrire in questo modo.

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