Capitolo 30°

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Mia

Cammino avanti e indietro nella camera, mangiucchiando le mie unghie ormai al culmine delle cuticole, nervosamente e senza sosta.

Dai dai dai.

Ieri dopo aver pagato il conto di Devhon fottuto Monroe, maledizione a lui, ed'essere andata via orgogliosamente per la risposta data, ho ricevuto una chiamata dalla DAP e Brothers.

Non ci posso ancora credere DAP e Brothers, che chiama me!

Una certa Dafne mi ha mandato un e-mail con scritto che alle sedici di oggi avrei avuto un colloquio via Skype con lei. E ora mancano solo cinque minuti e io sono una bomba ad orologeria.

Maledetta ansia del cazzo!

Sono euforica e nervosa al tempo stesso. Sono ad un passo dall'ottenere il lavoro dei miei sogni, ma finché ciò non accade il lato obbiettivo di me, mi dice di non cantare vittoria.
Dopo ieri poi, non sono riuscita nemmeno a dormire, mi sono girata e rigirata nel letto, ogni volta che chiudevo gli occhi l'immagine di Devhon che mi afferrava invadeva i miei pensieri, le sue labbra e quell' odore, maledizione! Mi fa ansimare ogni dannata volta che ci penso. Dio santo sono fusa.

Ma cosa sono diventata?

Sembro una pervertita l'infomane, affamata di sesso e che non riesce a saziare i suoi appetiti. E pensare che fino a pochi giorni fa non pensavo nemmeno potesse esistere un appetito del genere.
Ora capisco le mie amiche quanto parlavano, prima a sentirle chiacchierare tra di loro, sembravo un terzo incomodo, ma ora tutto quello che hanno detto ha molto più senso.

Il bip di una notifica mi fa arrestare all'istante e voltare verso la scrivania, dove vi è poggiato il telefono.
Mi fiondo e l'afferro, aprendo il messaggio appena arrivato.

Hei Pulce che fine hai fatto? Passo da te?

Ryan?

Che diavolo vuole?
Riposo il telefono senza rispondere. Non lo sento da parecchio, l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo litigato, e non ho avuto più sue notizie.
Pensavo avesse preso le distanze da me e invece eccolo che riappare.
Contemplo il telefono quando alle sedici in punto arriva una chiamata via Skype.

Strofino le mani sudate sul jeans e rispondo, sistemando la webcam, devo comprare un nuovo laptop.

Lo schermo diventa prima blu, la voce arriva prima dell'immagine e pochi istanti dopo finalmente appare una ragazza dai capelli ramati, con piccole lentiggini sulle guance.

La prima impressione che mi da è quella di una ragazza molto timida, ma abbastanza sicura di sé.
Alzo la mani e saluto.

Sii professionale Mia. Non stai salutando una vecchia amica.

Giusto!

<<Mia Clark?>> Dice con voce ferma e totalmente diversa dalla mia, quasi simile a quella di un'adolescente.

<<Si, si sono io>>. Affermo schiarendo la gola.

<<Bene. Io sono Dafne, la segretaria del capo. Un uomo molto esigente, per non dire fermo sulle sue decisione>>. Afferma.

Inevitabile &quot;Il Principice Ereditario&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora