Capitolo 1

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PDV Briga
Sono le sei di mattina, sento dei passi in sottofondo, parole confuse e mi copro il volto con un cuscino, di alzarmi non se ne parla! -BRIGA, ALZATI SE NON VUOI UN SECCHIO D'ACQUA IN FACCIA! Apro controvoglia gli occhi e riesco a mettere a fuoco la figura di Emma. È vestita con una maglietta bianca con sopra una camicia rossa a scacchi, pantaloni attillati neri e converse dello stesso colore. Ha i capelli raccolti in una crocchia e l'espressione del viso seria. -Non fa troppo quella faccia scocciata che te vengono le rughe, bionda. Lei alza gli occhi al cielo e il suo sguardo si fa veramente più serio anche se le trema l'angolino della bocca in una risata trattenuta. -Alza quelle chiappe dal letto se non vuoi 2 ore di punizione in sala prove. Si gira e sbatte forte la porta della mia camera. -Sisi come no. Borbotto schiacciando il viso nuovamente sul cuscino. Non ho mai trovato il mio letto così comodo e confortevole e mi addormento nuovamente. Mi sveglia un gelo improvviso. Sbarro gli occhi e vedo la faccia soddisfatta di Emma con una bottiglietta di acqua gelata sopra il mio viso, naturalmente svuotata tutta addosso a me. -Ma cosa me combini donna? Grido frustrato. Lei scoppia a ridere e dalla cucina sento le risatine trattenute degli altri. -Ti sta bene, la prossima volta impari Mattia. Ah, ricordati le due ore di lezione extra stasera dalle 16 alle 18. -Se certo. Borbotto alzandomi a sedere. -Hai detto qualcosa? Mi chiede lei alzando un sopracciglio e mettendo le mani sui fianchi. -Nossignora. Mi alzo di scatto e cerco di afferrarla da dietro per i fianchi e riempirla di solletico.

PDV Emma
Con uno scatto Briga si alza dal letto e d'istinto comincio a scappare ma lui mi raggiunge dopo due soli passi e mi alza per aria e comincia a farmi il solletico. Rido di cuore come non mi succedeva da tempo. Anche lui ride e ci ritroviamo a guardarci negli occhi vicinissimi. Abbasso lo sguardo, la situazione comincia a farsi imbarazzante e lui lo
capisce e mi lascia andare. Gli do una leggera botta sulla testa ricordandogli i suoi impegni per stasera. -Ma non hai altro da fare la sera che torturare n'povero ragazzo come me?! Borbotta cercando di asciugarsi i capelli con un asciugamano appeso ad una sedia. Mi giro verso di lui sorridendo e con una piacevole sensazione allo stomaco e gli rispondo -È il mio passatempo preferito torturarvi. È proprio un ragazzo carino questo Briga, penso uscendo dalla casetta dei ragazzi.

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