Capitolo 41

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PDV Briga
Mi batte forte il cuore al solo pensiero di rivedere Emma. Ancora nemmeno è arrivata e già mi sento emozionato come un bambino circondato da regali il giorno del suo compleanno. Se non la vedo almeno per cinque minuti non mi addormenterò mai, ho un bisogno fisico e mentale di lei. Torno in camera ed escogito un piano per poter uscire dall'ospedale, tra poco dovrebbe arrivare, ma mentre faccio queste riflessioni sento un leggerissimo, quasi impercettibile, bussare alla porta. Ho il cuore in gola mentre mi volto di scatto, e la vedo. Ha i capelli sciolti e guarda imbarazzata a terra, le guance rosse e si morde il labbro. È ferma sulla porta, non sa bene cosa fare, come affrontarmi. -Lo sai che sò un coglione? Ammetto avvicinandomi a grandi passi verso di lei e stringendola forte tra le mie braccia. È così piccola che potrei farla entrare tutta all'interno del mio cuore, solo per farle sentire come sto io in questo momento. Appena sente quanto sono propenso a starle accanto si scioglie, attorciglia le mani dietro al mio collo, alza il viso e mi guarda negli occhi. Quei suoi occhi mi fottono sempre. Ha gli occhi leggermente gonfi, si vede che ha pianto in precedenza e mi si stringe il cuore al solo pensiero. -È vero, sei un coglione. Sussurra sorridendo sinceramente. -Hai pianto.. Replico sfiorandole le occhiaie con i polpastrelli delle dita. -Sì, sono bruttissima. Dice abbassando lo sguardo a terra e sorridendo debolmente. Le alzo il viso poggiando l'indice sotto il suo mento e scuoto la testa. -Ma taci che non sai che te farei in questo momento.. Lei arrossisce e il suo cuore accelera i battiti, lo sento da quanto siamo vicini. -Non riesco a dormì senza de te. Ammetto carezzandole una guancia con una mano e tenendola stretta a me con l'altra premendo sulla sua schiena.

PDV Emma
Ho il fiato corto, è sempre così emozionante ogni volta che lo rivedo. Sono convinta che non ne uscirò mai, sono completamente andata. Altro che cotta, l'amore che provo nei suoi confronti mi consuma e mi corrode dentro. Quando lui non c'è ho un bisogno struggente, è cento volte peggio di una droga, delle sigarette. Lo guardo e mi perdo nei suoi occhi chiari, siamo così vicini eppure così lontani.. Lo rivoglio al mio fianco, lo rivoglio ad ogni costo, stringerei un patto persino con il diavolo per un suo bacio, per riaverlo mio. La sua mano poggiata dietro la mia schiena brucia a contatto con la mia pelle, ho un bisogno fisico di baciarlo ora, in questo preciso istante. Lui nota la mia faccia sognante e sorride passandosi la lingua sulle labbra. Non fare così bastardo, ho così tanta voglia di baciarti.. Penso corrugando la fronte. Finalmente lo vedo avvicinarsi a me, ancora un po. I suoi occhi ed i miei sono alla stessa altezza, le sue labbra a millimetri dalle mie e mi sussurra -Ti prego dimmi che lo vuoi anche tu... Guarda le mie labbra e aspetta una mia risposta. Sento i nostri battiti sincronizzati, i respiri che si fondono, la voglia che si legge nei nostri occhi. -Lo voglio. Bisbiglio nel buio della notte, la luna è l'unica nostra spettatrice trapelando timidamente dalla finestra. In un attimo lui mi tira per un braccio e finisco precisamente sdraiata sul suo letto, lui si stacca dalla flebo, in un microsecondo è sopra di me. Non so se può farlo, ma sono un'egoista, il bisogno di sentirlo tutto vicino a me vince su ogni preoccupazione. Il cuore minaccia di uscirmi fuori dal petto, le mie mani sul suo petto, le nostre gambe attorcigliate. -Prima o poi mi spiegherai come hai fatto ad entrare qua dentro però. Mi dice ridendo ed attorcigliandosi una ciocca dei miei capelli su un dito. Con l'altra mano si tiene su in modo da non schiacciarmi completamente con il suo peso. Io rido e socchiudo gli occhi, lui si avvicina e stavolta è la volta buona. Mi sfiora le labbra con le sue, se non mi bacia muoio ora sotto di lui. Mugolo scontenta e lui sorride debolmente e senza farsi pregare due volte posa un bacio dolce e delicato sulle mie labbra. Non mi basta, attorciglio le braccia dietro al suo collo e lo avvicino di più. Il bacio si intensifica, diventa più appassionato. Lui mi stringe i fianchi che quasi mi fa male, ma è un dolore dolce, così come questo nostro grande amore. Mi scappa un gemito di piacere e lui sorride poggiando il viso sull' incavo del mio collo e sussurra -Quanto cazzo mi sei mancata..

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