Capitolo 74

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PDV Briga
Sono passate pochi giorni da quando siamo tornati a casa dall'ospedale. Nonostante le circostanze Emma è riuscita a mantenere il suo senso d'umorismo facendo spaventare me e il buon vecchio Rosario nascondendosi nel bagno della sua stanza d'ospedale per uscire poi d'improvviso spaventandoci. "Amó tuo padre ha anche una certa età, non rischiamo eh. Torna a letto che ancora sei sotto shock." Ricordo di averle detto posando una mano sul cuore e appoggiandomi al suo comodino. "A me sembri tu quello sotto shock e sull'orlo di un'infarto." Ha borbottato lei scoppiando a ridere. L'abbraccio che ha dato a suo padre è stato infinito, e di un'infinità dolcezza. Mi rendo contro così, quanto mi sia mancata una figura paterna nella vita. Scuoto la testa per tornare al presente, Emma mi sta tirando per una manica della felpa facendomi gli occhioni da cerbiatto. "Dai passami la Nutella, ancora un po'. Ne abbiamo bisogno." Bisbiglia poggiando il suo bel visetto contro la mia spalla. "Ah, signorina è stata lei a chiedermi di tenerla in riga per non lasciarsi andare troppo durante questa gravidanza." Ho ribattuto prontamente allungando lontano da lei la mano con cui tenevo  il barattolo della Nutella. "Non è che poi, forse, stiamo correndo troppo?" Mi chiede facendosi seria improvvisamente e sedendosi a gambe incrociate sul nostro letto matrimoniale. "Bhe si, forse invece della corsa dovremmo iniziare a fare jogging, oppure esercizi fisici più leggeri viste le tue condizioni." Rispondo distrattamente. "Ma no, cretino. Dico di noi. La convivenza, il bambino.." farfuglia abbassando lo sguardo. "Non avevi detto che il tuo sesto senso ti suggeriva fosse femmina?" La stuzzico guardandola di sottecchi. In risposta mi arriva una cuscinata in faccia. "Emma, noi abbiamo sfidato tutto e tutti, siamo così. Stiamo correndo, è vero. Però non credo sia sbagliato, odio seguire le regole convenzionali comuni. Io provo qualcosa di grande per te e non ho intenzione di starti lontano se non quando sarà strettamente necessario." Le espongo alzandole il viso poggiando l'indice sotto il suo mento. "Ti basta?" Chiedo catturando il suo sguardo. "Mi basta." Sussurra avvicinandosi alle mie labbra. Mi stampa un bacio dolce ma delicato. Mi fa impazzire. "E poi, sei tu quello che non riesce a starmi dietro nelle nostre corse serali." Borbotta lei attorcigliando le braccia dietro al mio collo. "Ah la mettiamo così?" Chiedo sostenendo il suo sguardo. "Si proprio così." Risponde facendo calare un breve silenzio sostituito poi dalle nostre risate sincronizzate. Non posso farci niente, amo questa donna alla follia e penso finalmente di aver trovato la mia anima gemella. Non sono riuscito a vincere "Amici' ma ho vinto la cosa più importante per me, il suo cuore. Nonostante tutti i casini e tutti coloro che avevamo contro, siamo ancora qua insieme. E non ci potrebbe essere cosa più bella. "Ah, quasi mi ero scordata" comincia a dire la mia fidanzata evitando di guardarmi negli occhi. Capisco già che non sarà un'informazione di mio gradimento e aspetto il continuo. "Stasera vengono le mie amiche a cena." Sbuffo buttandomi sul letto e affondando il viso nel cuscino. "Ti odio" farfuglio. "Mi ami." Ribatte lei. "È vero." Confermo.

PDV Emma
Ho mandato quello sfaticato di Mattia a fare spesa per la cena, ho previsto una cucina semplice ma completa. Insalata con mandorle e arancia, salmone affumicato accompagnato da limone è un soufflè al cioccolato. Il cioccolato non deve mancare assolutamente. Soprattutto in questo periodo. Mentre comincio a farmi da fare per rendere casa presentabile sento la suoneria del mio telefono dall'altra stanza. Prendo il cellulare in mano e leggo il nome che s'illumina sullo schermo "il mio briga preferito". Alzo un sopracciglio perché quel nome pacchiano non può che averlo salvato proprio Mattia sul mio cellulare. Rispondo alzando gli occhi al cielo. "Lo so che hai appena alzato gli occhi al cielo bambola, deduco che il nome ti piaccia". Sento la sua voce roca dall'altro lato, in sottofondo le voci di molte persone, carrelli e il rumore della cassa di un negozio. Almeno posso stare sicura non mi stia mentendo sul luogo in cui si trova. "Sei in negozio?" Chiedo conferma. "No, su Marte. Dovresti vedere è proprio carino qua. La cassiera alieno è proprio gentile." Dice lui ridendo. Poso una mano sulla fronte immaginandomi la faccia della cassiera che lo fulmina con lo sguardo, non posso fare a meno di ridere sotto i baffi anch'io comunque. "Volevo sapere se magari, in un'opzione ipotetica ti fossi rinsavita e volessi cenare sola con il tuo Mattiuccio." Alzo le spalle anche se non può vedermi. "Saranno qui alle sette Mattia, sbrigati." Rispondo prima di chiudere. È proprio un amore, nonostante sia svogliato quanto una lumaca. Essere l'unico maschio a casa ogni tanto lo mette a disagio, da una parte però sono sicura lo faccia sentire più sicuro, data la sua enorme gelosia. Io non sono da meno comunque, quindi cerchiamo di compensarci l'un l'altro. La vibrazione del cellulare mi informa dell'arrivo di due messaggi. Apro il primo e trovo un messaggio di mamma che mi chiede notizie sulla mia salute, dovremo andare a trovarla il prima possibile, mi manca da morire. Il secondo è di Elodie che m'informa che lei, Valentina e Francesca saranno tra un'oretta a casa mia e di preparare qualcosa di buono cosicché Vale non lo possa mangiare. Valentina segue ancora la sua rigida dieta da me impostale, quindi per lei al posto del tornino al cioccolato ho preparato una super macedonia con crêpes. Non penso sia male come opzione comunque. Mi perdo nei miei pensieri dopo aver risposto a tutti e devo correre a finire di lavare i pavimenti. Ho sistemato anche qualche candela per rendere la casa più accogliente, inoltre ho aperto uno dei migliori vini che avevo a casa, sperando che Mattia dalla noia non se lo beva tutto. Finisco di pulire anche le altre stanza già che ci sono, poi passo a cambiarmi. Una bella camicetta a mezze maniche bianca di zara, dei jeans attillati neri con strappo sul ginocchio, qualche gioiello e sono pronta. Mi trucco nel modo più naturale possibile e arriccio i capelli, mentre sono occupata a curare gli ultimi dettagli in contemporanea suonano al citofono e mi arriva un terzo messaggio. Convinta siano le ragazze afferrò il cellulare, ma trovo un messaggio di un numero sconosciuto e mi scotto con la piastra leggendolo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05, 2017 ⏰

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